Tra amici?

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La maggior parte dei soldati rivoluzionari si diedero alla fuga appena fu chiaro che l'elegante macellaio era stato sconfitto. Non erano veri guerrieri, erano patetici uomini che volevano guadagnare la loro fetta di glora nella florida rivoluzione, ma contavano di farlo camminando dietro un colosso di metallo, attaccati alle sue gonne. Una volta realizzato di dover combattere, per di più contro un analogo titano, la loro fedeltà alla causa era venuta meno.

Quelli che rimasero non resistettero molto. Il gigante spadaccino avanzò verso di loro e vibrò un paio di colpi con la sua arma, sparigliando i reparti col solo spostamento d'aria. I soldati dietro di luii si limitarono a puntare le armi contro dozzine di rivoluzionari finiti gambe all'aria.

Yuz, dalla posizione che aveva conquistato, poteva provare a fuggire, ma non lo fece. Rimase acquattato nell'erba, con i nemici che marciavano nella sua direzione, lo sguardo fisso sui rottami dell'elegante macellaio. Gli stava a cuore il destino di Valerius, che non dava più segni di vita, intrappolato nel corpo in rovina della sua creatura.

Mentre il grosso delle truppe francesi avanzava per sconfiggere i nemici, una squadra di genieri si mise a lavorare intorno alla macchina caduta. La loro opera durò per quasi tutta la battaglia, ma alla fine riuscirono a estrarre il corpo di Valerius. Valerius era vivo, si muoveva, era cosciente, ma visibilmente intontito. Non fece resistenza e si lasciò portare via. Quando Yuz vide tutto questo uscì allo scoperto e si consegnò spontaneamente.

Furono portati all'accampamento coloniale, situato poco distante, nei pressi di una ferrovia che, probabilmente, aveva trasportato lo spadaccino. Yuz non poté avvicinare Valerius, che fu ricoverato semi incosciente in una tenda ospedale. Fu invece subito portato nella tenda più grande di tutte, al centro, dove fu accolto da un uomo dall'aria raffinata, snello, capelli castani lisci e decisamente troppo lunghi per la moda del momento, occhi furbi. Un uomo incredibilmente giovane, dal sorriso beffardo.

Le guardie lasciarono Yuz libero appena varcata la soglia della tenda e sparirono. In questo modo lui e il francese rimasero soli.

"Sono il conte Maurice Delatroux, per servirla"

Conte, si faceva chiamare, una sfrontatezza in quella scaglia di storia in cui la Francia era una repubblica.

"Non sta dando troppo onore a un prigioniero di guerra?" chiese cauto Yuz.

"Lei non lo è affatto, professor Zeddai. Sono molto felice di vederla ancora vivo."

Yuz si concesse di stupirsi per la durata di un battito di ciglia. Poi sorrise. "E io lieto che ne sia compiaciuto. Sono quindi tra amici?"

Valerius Demoire - vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora