La scacchiera

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Statuine in argento con le forme di myrmidon.

Un vezzo, una follia, un elegante balocco. Si diceva riproducessero i modelli nazione per nazione. Persino le nuovissime statuine inglesi erano copie approssimative dei Valkyrie.

Ogni statuina, un pezzo d'esercito. Statuine più piccole per gli sventurati senza giganti di metallo. Statuine per navi, statuine per treni, statuine ovunque.

La guerra ridotta a una farsa.

Re Gregoire primo buffone.

"Avremmo già dovuto vincere!"

Re Gregoire da una manata al nord della Francia. Tutto l'esercito inglese crolla. Lo ha appena respinto. Con una sola mano. Al suo generale d'armata viene da ridere, ma deve trannenersi. "Ci ha chiesto di conquistare l'Europa, signore" puntualizza invece "non avrebbe potuto essere fa..."

"VI HO DATO I MEZZI PER CONQUISTARE L'EUROPA!"

Un minuto di silenzio. Sulla mappa gli ORL e gli Arabesque abbondano. Ce n'è persino uno colorato leggermente diverso, con le spalle dorate. Quello del tenente Santaroche, una piccola ossessione di sua maestà.

"Hanno reagito troppo in fretta."

Re Gregoire girava intorno all'enorme cartina che descriveva l'Europa e parte del nordafrica, un'opera di diversi metri di larghezza, piazzata nella sala dei telescopi il giorno stesso in cui la guerra era iniziata. Re Gregoire ci girava intorno come a giocare ad acchiaparella con i nemici. "La Spagna... un mucchio di fango dove i nostri amici si sono impantanati contro dei cacciatori di frodo inglesi. Non si riesce più nemmeno a ricevere dispacci sulla loro situazione! La Germania, che teniamo in pugno, al prezzo di almeno tre myrmidon al giorno che scompaiono distrutti... dalla nebbia! E poi la Francia, con quei stramaledetti giganti nuovi, di cui non riuscite a dirmi niente, che rischio di vedermi fuori dalla mia finestra una bella mattina! Questo non è reagire troppo in fretta! Questo è un disastro! Mio padre nello stesso tempo aveva sotto il tallone tutti i peggiori vermi di questo pianeta!"

Ma il padre di re Gregoire poi si era visto quei vermi spuntargli sotto i piedi, prenderlo e stritolarlo. Anche se la forca su cui era stato appeso era andata distrutta il generale d'armata la ricordava bene. "Non abbiamo mai combattuto una guerra come questa."

"Credete sia per me di un qualche interesse?"

Re Gregoire andò a sedersi. C'era un piccolo trono nella stanza dei telescopi, ormai era quello che usava più spesso. "Dobbiamo spezzare l'equilibrio. Dobbiamo vendere un altro frammento della nostra anima"

Cercò di calmarsi. Perché doveva aspettare. Per quello che ne sapeva i dispacci erano arrivati. Presto avrebbe avuto ospiti.

Valerius Demoire - vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora