La battaglia di Francine

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Fronte francese

Francine passò davanti due volte alla fila di sette piloti, il suo plotone. Non aveva senso creare gruppi di myrmidon più grandi di otto elementi, il passaggio degli ordini attraverso le ottoniere diveniva confusionario e i giganti di metallo avevano bisogno di troppo spazio per muoversi. Così le direttive dell'esercito erano raggruppare i mezzi ancora in buono stato dopo le ultime battaglie in plotoni di otto. Erano riusciti a crearne tre, Francine ne comandava uno.

"Siete sopravvissuti alla guerra." disse ai piloti, fermandosi in mezzo alla riga e indietreggiando di un paio di passi, per vederli tutti. "Siete soprassissuti perché siete stati fortunati, ma almeno adesso sapete com'è fatta. Quello che avete visto vi aiuterà a sopravvivere ancora."

I soldati erano a disagio. Erano a disagio perché lei era una donna? Da escludere. Francine non era abituata a quel tipo di emarginazione. Nessuno aveva mai badato al suo sesso. Prima dei pregiudizi veniva la paura. Chi aveva avuto modo di veder combattere l'Orleans di Francine Valery Santaroche finiva inevitabilmente per avere paura di lei. E l'Orleans, con i fregi diversi dagli ORL e il braccio destro più sofisticato, spiccava sempre, sul campo di battaglia.

"6 ORL e 2 Arabesque. C'è abbastanza ferro qui da far tremare la terra. Solo pochi anni fa questo manipolo di macchine avrebbe potuto schiacciare un esercito. Ma non oggi." continuò "Oggi ci troviamo di fronte a un nemico forte quanto noi, spietato, feroce. Il nemico di sempre. Il nemico che non abbiamo mai smesso di combattere, anche quando ha cercato di farci credere il contrario."

Il silenzio era ghiacciato, irreale. Alle spalle degli uomini, gli otto myrmidon schierati. L'alba era spuntata da pochi minuti, anche loro erano ombre sbiadite all'orizzonte, ombre enormi, bloccate in posizioni innaturali, come sul punto di fare qualcosa.

"Da oggi prendo il comando di tutti voi. Non vi chiederò di uccidere per me. Non vi chiederò di morire per me. Vi chiedo di fare quello che sapete fare meglio, vi chiedo di sopravvivere. Sopravvivere senza mai, mai voltare le spalle davanti al nemico." Francine sorrise, un sorriso sghembo che la faceva sembrare quasi mascolina "E questo significa che dovrete combattere."

Fece un secco saluto militare, i sette uomini risposero, dopodiché diede il rompete le righe. Mentre gli altri tornarono alle loro mansioni, uno solo rimase nei paraggi di lei e dei myrmidon e le si avvicinò quando furono finalmente soli. "Perché tutto questo impegno in questa guerra?". Villeneuve, uno dei due piloti di Arabesque del plotone.

"Non capisco il senso di questa domanda" rispose lei, mantenendo il distacco tra comandante e sottoposto, seppellendo quello che sapevano.

"Pensavo avesse capito che quello che accade qui non ha importanza."

Francine schiaffeggiò il soldato, da lontano sarebbe potuto sembrare che lui le avesse fatto una battuta sconcia e che lei si fosse offesa, ma gli occhi della ragazza, in realtà, bruciavano di qualcosa di molto più profondo. "Sono morte centinaia di persone in questo luogo. Quello che sta accadendo qui ha importanza."

"Ma Valerius..."

"C'è chi sta per salvare Valerius. E mentre lo aspetto impedirò che qualche pazzo trasformi la mia patria in cenere, se non le dispiace."

Valerius Demoire - vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora