Capitolo 3 - La partenza

67 6 10
                                    


Apro gli occhi prima che suoni la sveglia. Non ho dormito bene, continuavo a sognare di perdere l'autobus o di aver dimenticato le borse. Decido di alzarmi, per fare colazione con calma prima che arrivi Monica. Sento suonare il campanello, deve essere lei. Guardo l'orologio, è in anticipo, sorrido: "chissà se ha avuto i miei stessi incubi?" La faccio entrare in cucina e mia madre la saluta:
" Allora? Siete pronte a partire?"
" Certo" risponde.
" Tua madre e contenta che andate via?" aggiunge la mia.
" Mi ha urlato contro dicendomi che non vedeva l'ora che uscissi, così per qualche giorno sarebbe stata in pace!" Sì, c'è la vedo proprio a dirle così. Poi aggiunge cercando di imitare la voce della madre:
" ...e cercate di fare poco le Maiale!" Scoppiò a ridere perché Enrica ha un vocabolario alquanto colorito ma rende bene il concetto!
Io e Monica siamo amiche dalla prima elementare, quando aveva i capelli a caschetto con una frangia che le copriva quasi del tutto gli occhi. Da allora non ci siamo mai separate. È in assoluto la mia migliore amica, conosce ogni mio singolo segreto e so' che posso contare su di lei ogni volta che ho bisogno di aiuto. La cosa è reciproca. Mentre mi stendo un'altra fetta biscottata con la cioccolata, lei prende un cucchiaio da minestra dal cassetto, si siede e lo riempie di Nutella, lo guarda:
" Ce le hai le fette biscottate integrali?" Alzo le sopracciglia con aria interrogativa:
" Credi che le 2 calorie in meno che hanno le fette integrali riducano quelle della Nutella?" Lei alza le spalle sorride e si ficca l'intero cucchiaio in bocca. La fisso ma non riesco a restare seria per la scena. "Sei proprio senza contegno" ridiamo insieme.

Finalmente arriva il nostro autobus. Ci sistemiamo in fondo, e prendiamo il posto anche per Teresa e Patty che saliranno tra un paio di fermate. Eccole! Siamo tutte contente e felici.
L'autobus è mezzo vuoto, in piena estate non sono molto le persone che lo prendono. Il viaggio è lungo ma ci piace parlare di noi, delle ultime novità, dei nostri progetti, poi Patty, vede che al mio collo c'è la collana che mi hanno regalato:
" Ehi, te l' ha data Paolo?"
" Sì, la scorsa settimana."
" Mi ha chiesto quali colori ti sarebbero piaciuti."
" Lo hai consigliato bene" sorrido.
È quasi Mezzogiorno quando imbocchiamo la strada che costeggia una lunga pianeta, poi finalmente iniziamo a vedere delle abitazioni in mezzo alla vegetazione e una piazza, che credo sia l'unica del paese e alla fermata c'è già Lucia che ci aspetta e con la mano ci saluta.
Scendiamo, ci abbracciamo e ci avviamo verso casa sua. Patty comincia già a domandare:
" Allora com'è la fauna da queste parti?" Risponde Lucia:
" Ma non è che c'è ne sia molta... comunque l'amico di mio fratello ha saputo che sareste arrivate e si è auto inviato a pranzo...a mia madre non ha importato più di tanto, perché quello che sta in cucina da stamattina è mio padre." Ci mettiamo tutte a ridere, perché sappiamo che la madre di Lucia non ama stare tra i fornelli, lei dice sempre che è cresciuta mangiando Sofficini e Simmenthal!
"Permesso" diciamo ed entriamo invadendo la cucina sapendo che ci sono degli occhi lì a scrutare il nostro aspetto. Infatti troviamo Luca, il fratello di Lucia e il suo amico che si presenta un po' imbarazzato:
" Ciao sono Mirko." Dovrebbe avere la stessa età di suo fratello. Lui ha qualche anno più di noi e frequenta l' università.
La mamma di Lucia, Loredana, arriva dal giardino tutta trafelata:
" Benvenute ragazze! È andato bene il viaggio?"
" Sì benissimo" risponde Patty.
" Ottimo, il pranzo è quasi pronto, potete portare le vostre cose in camera di Lucia, dopo poi qualcuna dormirà lì e qualcun'altra si sistemerà nella stanza di Luca. Andate, così poi pranziamo" torna da dove era venuta.
Monica si gira di scatto verso Luca e con fare provocatorio e civettuolo lo guarda e lo stuzzica:
" Accidenti, non sapevo che avremmo diviso il letto.... Altrimenti avrei portato un pigiama. Spero che non ti dispiaccia se dormo solo con la biancheria!" Afferra la sua borsa e comincia a salire le scale che portano al piano di sopra. Luca e il suo amico rimangono a bocca aperta e guardando le loro espressioni, sorrido. Ho sempre ammirato la sfacciataggine di Monica, io non ne sarei mai capace, anzi, non mi sarebbe nemmeno venuto in mente di dire una cosa simile. Mentre salgo, sento che Luca dice all'amico:
" Chiudi quella bocca, le conosco da 5 anni, volevano solo prendersi gioco di te, facendoti credere chissà che cosa, sono quasi tutte impegnate, sono solo arizzacaxxo!" Sorrido per come l'ha detto, perché credo che abbia proprio compreso appieno le intenzioni di Monica. Dopo un pranzo a base di carne alla brace e pomodori in insalata, sentiamo dei tuoni alle nostre spalle, effettivamente il cielo stà cambiando.
" Che sfiga" dice Teresa " facciamo due giorni di mare e troviamo il tempo brutto." La madre di Lucia si affretta a rispondere:
" Tranquille, questa è un insenatura protetta, in 20 giorni che siamo qui non ha mai piovuto." Rincuorate dalle sue parole decidiamo di prendere la bicicletta, attraversare la pineta ed arrivare a Marina di Grosseto dove abita la cugina di Lucia, visto che il paese è più grande e c'è più movimento. Ci prepariamo:
" Avete preso i teli da mare?"
" Sì" rispondono.
" Allora andiamo" mi affrettò a dire " perché ho paura che il meteo non sia dalla nostra parte."
Ci avviamo. Mi piace la pineta, questi alti alberi in cui il canto della cicale è quasi assordante. Il tempo intanto peggiora e sento il rumore dei tuoni proprio sopra la mia testa, poi all'improvviso sento una goccia bagnarmi il viso.
" Correte!" Grida Lucia da un cima alla fila. Aumentiamo l'andatura ma le poche gocce si sono trasformate in un temporale vero e proprio. Quando arriviamo a casa di Sara, la cugina di Lucia, siamo ormai completamente fradice. Posteggiamo le biciclette e Monica ci guarda e fa in tono canzonatorio cercando di imitare la voce di Loredana:
" In questa insenatura non piove mai!..." Ci guardiamo e scoppiano tutte e ridere. Non ridevo così di gusto da un sacco di tempo e mi fa piacere pensare che finalmente riesco a farlo per cose così frivole. Per ricordare questo momento lo immortaliamo con una foto in cui con un dito facciamo segno che non piove mai. Quando ha smesso di piovere è quasi sera, quindi torniamo a casa, facciamo la doccia e decidiamo di uscire a mangiare una pizza insieme anche agli amici che Lucia si è fatta in questo posto. Mi metto un paio di pantaloni gessati neri e una maglietta a maniche corte bianca. Mi lego i capelli e mi trucco un po'. Mi ammiro allo specchio e lo sguardo mi cade sulla collana di Paolo, l'accarezzo con le dita e mi ritrovo a pensare a lui. Chissà cosa farà stasera senza di me... sentirà la mia mancanza?
" Giorgia sei pronta?" La voce di Monica mi riporta alla realtà.
" Sì, arrivo." Prendo velocemente la giacca e scendo. Eccoci pronte.
Ci incamminiamo verso la pizzeria.
La serata è alquanto moscia, gli amici di Luca se ne stanno tra di loro e sono veramente noiosi. Ordiniamo da bere e tra le ragazze, le uniche a prendere birra siamo noi cinque. Le altre della comitiva ci guardano come fossimo delle alcolizzate e delle poco di buono. Dopo la seconda birra mi ritrovo a pensare: Ma chi se ne fotte di cosa pensano queste quattro brice mosce. Probabilmente sono pure frigide! Mi metto a sghignazzare da sola e quando alzo lo sguardo vedo che le altre mi osservano con aria interrogativa. Cerco di ricompormi:
" Scusate, stavo pensando." So già che non si accontenteranno solo di questa scusa, quindi mi allungo verso il centro del tavolo, loro si chinano verso di me e a voce bassa dico:
" Credo che abbiano più bisogno loro" indicando le ragazze con la coda dell'occhio " di una scopata fatta bene che la nostra Lucia... almeno lei non è così acida." Lei mi guarda e poi se ne esce:
" Be' se però avanza qualcuno, io sono disponibile, mi va bene anche una passata veloce nel bagno del bar, mi sono quasi rotta di usare il minipiner di mia madre!" Ci mettiamo a ridere rumorosamente per la stronzata che ha appena detto mentre tutti ci guardano in cagnesco. Luca si avvicina e fa alla sorella:
"Ragazze abbassate il volume si sente solo voi che ridere come oche" Lucia lo fulmina e poi risponde:
" Almeno noi sappiamo ridere, voi siete proprio barbosi." Si alza dal tavolo e noi con lei. Paghiamo il nostro conto e usciamo. L'aria fresca della notte è piacevole e la luna è alta nel cielo.
" Andiamo in spiaggia?" suggerisce Lucia. Non ci mettiamo sedute perché la sabbia è ancora bagnata per il temporale di oggi ma il mare si è calmato. Sospira:
" Eh!" Monica che è accanto a lei la guarda e fa:
" Non farti venire strane idee, guarda che non ho intenzione di limonare con te!!" Lucia la guarda, accenna un sorriso, alza le braccia e in quel momento Monica capisce che è meglio scappare.
" Vieni qui!" la rincorre " chissà potrebbe anche piacerti!!"
" No grazie, sono etero e conto di restarci per sempre" aggiunge continuando a scappare da lei e come sempre ci ritroviamo piegate in due dalle risate.

Cieli dentro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora