È successo un fatto straordinario questa settimana. Una cosa che non avrei creduto fosse possibile. Lucky e Silvia si sono lasciati dopo un fidanzamento lungo un sacco di anni.
Mi ha chiamato Sofia emozionata perché finalmente può vivere la sua storia con lui alla luce del sole. Allora i lieto fine esistono davvero!
“ Sono molto contenta per te!” Sento la sua gioia e non posso che esserne felice. Mi sembra ancora irreale. “ Ora cosa intendi fare? Glielo dirai ai tuoi?”
“ Con calma. Non so come la prenderanno… non credo che si aspettino che esca con uno che abbia otto anni più di me!” Effettivamente conoscendo mio zio credo che rimarrà scioccato.
Questa notizia mi ha così colpita che non posso non chiedermi se ci potrà essere una fine da favola anche per me…Questo venerdì è il compleanno di Claudia e andiamo a mangiare la pizza al locale della sorella di Andrea, il ragazzo che lavora con me. Si trova in centro a Chiusi. Stasera l’auto la prende Monica. Con Marco ci vediamo direttamente al Green. Sto finendo di prepararmi quando sento squillare il telefono.
“ Rispondo io!” Urlo dal corridoio entrando nella mia camera.
“ Pronto?”
“ Ciao sono Sofia.” Ha una voce seria quasi arrabbiata.
“ Cos’è successo?” Chiedo un po’ allarmata.
“ Marco è uno stronzo!” Rimango allibita.
“ Cosa ha fatto?”
“ È andato a dire a Lucky che è stato uno stupido a lasciare Silvia per me. Che se ne pentirà!...” Sono sorpresa, confusa e ferita.
So che la nostra storia non è la stessa di Sofia e Lorenzo, ma non posso non trovare delle analogie. Io sono l’altra come lo era lei ed ecco che la verità è uscita. Lui non sarà così stupido da lasciare Marta per me. Dentro di me l’ho sempre saputo, ma la speranza di sbagliarmi è sempre stata presente.
“ Mi dispiace che abbia detto questo.” Il dispiacere è per me stessa.
“ Ti sta prendendo in giro e basta. È solo un bastardo!” È veramente arrabbiata. Ma lo sarei anch’io al suo posto. Quando riattacco il telefono mi sento vuota. Non esisterà mai un noi e io sto solo allungando la mia agonia.
“ È arrivata Monica!” Mi avverte mia madre. Prendo la borsa e la raggiungo. Preferisco non dirle ciò che mi ha raccontato Sofia, giungerebbe alla stessa conclusione. Non ho bisogno di qualcun'altro mi faccia sentire più patetica di come già mi sento.
Il locale non è molto affollato ma con una quindicina di ragazze prende vita e sinceramente ho bisogno di distrazioni.
Individuo subito Andrea, che aiuta sua sorella nel fine settimana.
Lo presento alle mie amiche. Lo vedo in imbarazzo non ama stare al centro dell’attenzione.
“ Non è male!” Mi sussurra Monica all’orecchio. Sorrido. Ci mettiamo sedute ed ordiniamo. Ho bisogno di affogare il mio dolore nell’alcol. Dopo vari brindisi sento la testa leggera. Non sono ubriaca ma disinvolta. Monica si offre di riaccompagnare Viola a casa che non si sente bene. Tutta la sera mi ha tirato frecciatine su Andrea. Sono abbastanza su di giri e mi sento arrabbiata e triste. Brutta combinazione. Ho bisogno di sentirmi viva anche senza le attenzioni di Marco. Ma come? Alzo lo sguardo e vedo Andrea al bancone del bar, mi alzo e vado da lui.
“ Siete un gruppo scatenato!” Mi dice sorridendo.
“ Ti dispiace accompagnarmi dopo cena a Montepulciano che la mia amica deve portare a casa una di noi che non si sente bene?”
È una scusa ma non mi importa cosa possa pensare… mi guarda un attimo confuso. “ Non c’è problema!”
“ Ottimo!” Me ne torno al tavolo con gli occhi di Monica addosso.
“ Mi sono persa qualcosa?”
“ Ho scroccato un passaggio da Andrea, mentre tu accompagni Viola a casa…” Mi sorride.
“ Un passaggio per dove?”
“ Mi farò portare al parcheggio del Famila. Tu prenditela comoda…” Bevo un ultimo sorso per cercare di soffocare il dolore che sento. Monica invece è soddisfatta. Probabilmente pensa che mi stia liberando di Marco, ma non è così…cerco solo di reprimere il dolore che mi porto dentro. Quando ci alziamo aspetto Andrea fuori dal locale. Sono nervosa. Che sto facendo?
“ Eccomi!” Mi rianima dai miei pensieri. “ Ho l’auto al parcheggio di fronte.” Lo seguo.
“ Scusami se ti ho rubato del tempo per darmi un passaggio…”
“ Non è niente. Figuriamoci!” Basta Giorgia comincia a comportarti senza paura di dire ciò che ti passa per la mente…
“ E se ti dicessi che in realtà volevo restare da sola con te?” Mi guarda e accenna un sorriso.
“ Forse lo avevo capito…”
“ ... E cosa pensi?” Lo guardo per capire che opinione si sia fatto.
“ Cosa penso di cosa?”
“ Di me?” Ride.
“ Mi piace!” Siamo arrivati a Montepulciano.
“ Monica mi viene a prendere al parcheggio del Famila” Ci parcheggia. Spenge l’auto. Mi osserva in silenzio.
“ Non voglio che cambi qualcosa tra noi domani.” Velocemente mi avvicino a lui e lo bacio. Sa di tabacco come Marco… smetti di pensare a lui. Cerco di concentrarmi su Andrea. Mi stringe di più. “ Sposta il sedile” gli dico. Scavalco la console centrale e salgo sopra le sue gambe. Prendo il suo labbro inferiore tra le labbra e lo tiro leggermente. Sento le sue mani lungo la schiena. Mi bacia il collo. La sua bocca è piacevole ma non riesco a lasciarmi andare come quando sono con Marco. Cerco di non pensarlo. Mi struscio su di lui, sento che si sta eccitando. Continuiamo a baciarci, ma non riesco a sentirmi in pace e su di giri come avrei voluto. Spero che Monica arrivi presto. Vedo i fari di un auto che si avvicina. Deve essere lei. Mi stacco da lui. Non mi costa fatica farlo. Non provo alcun interesse per Andrea, volevo solo provare a sentirmi viva anche senza Marco.
“ Ciò che è successo qui, non avrà seguito e io mi comporterò come se niente sia accaduto.” Non ho bisogno di un altro ragazzo fidanzato nella mia vita. Resta in silenzio. Scendo da sopra di lui. Prendo la mia borsa e lo saluto. “ Ci vediamo lunedì!” Non indugio oltre. Raggiungo Monica. Siamo sole. Mi osserva compiaciuta.
“ Allora, cosa è successo?” Sinceramente non ne ho voglia di parlarne. Non sono stata mossa da affetto, attrazione ma solo dal bisogno di scacciare il dolore che mi provoca sapere di non essere amata da chi desidero. Sospiro, tanto so che non si arrenderà finché non le racconterò tutto.
“ Ci siamo baciati. Tutto qui!”
“ E com’è stato?”
“ Diverso… comunque piacevole. Ma non ci sarà un seguito. Non passerò da un fidanzato ad un altro… mi raccomando... questo non è mai accaduto.” La guardo per sincerarmi che non ne parli con nessuno, anche se so che lo farà.
“ La mia bocca è sigillata!”Quando entriamo al Green, mi fiondo direttamente al bar. Ho bisogno di affogare i miei sensi di colpa e il dolore che mi pesa nel cuore.
“ Ehi sei arrivata!” Mi volto e mi trovo Simone tutto sorridente. Ci mancava solo lui! Sorrido e mi preparo ad interpretare il mio ruolo.
“ Ciao!” Sorrido. Non è solo ma con altri due ragazzi. Uno moro, magro con occhi scuri, l’altro più alto, castano, con due occhi grandi marroni.
“ Te l’ho detto che avrei portato altri due amici! Loro sono Riccardo e Cosimo.” Stringo le mani ad entrambi. Cosimo mentre sorride ha due fossette che gli si formano ai lati della bocca. È veramente un bel ragazzo.
“ Venite, vi presento le mie amiche!” Non è difficile individuarle.
Mi avvicino al bordo pista e faccio loro cenno di avvicinarmi. Gli presento questi ragazzi. Simone è confuso, glielo leggo negli occhi.
“ Siamo in più di tre…” Sorrido.
“ Già!” Guarda di nuovo verso le mie amiche. “ Andiamo a bere qualcosa?” Non gli ho dato il tempo di finire la frase che io mi sono già dileguata. Mi dirigo al bar ma non voglio compagnia, ho bisogno di starmene da sola. Ordino una vodka lemon. Ho già alcol in corpo, non voglio stare male. Prendo il mio bicchiere e vedo Marco poco distante da me. Lo raggiungo.
“ Ciao” mi sorride. L’alcol mi ha reso più sicura.
“ Perché hai detto a Lucky che ha sbagliato a lasciare Silvia?” Lo aggredisco. Mi osserva perplesso.
“ Sei ubriaca?”
“ No… magari un po’. Ma che problema hai?” Continua a guardarmi interdetto. “ Quindi era più giusto che Lorenzo continuasse ad illudere Sofia, che se ne infischiarsene dei suoi sentimenti…” bevo un altro sorso. Sento un groppo in gola. “ Giustamente è quello che fai anche con me. Non è così?” Lo guardo dritto negli occhi. Sono arrabbiata, amareggiata… “ Sai che ti dico: riprendilo io non lo voglio più!”
Nonostante sia poco lucida riesco a slacciare il girocollo, tolgo il ciondolo che mi aveva regalato e glielo restituisco. È confuso, non capisce la mia reazione.
“ Io non stavo parlando di te e me!” Cerca di difendersi. Certo te e me, un noi non esisterà mai… sono così delusa…
“ Ti odio!” Gli dico con tutta la rabbia che provo. Mi volto e mi allontano da lui. Sento un dolore che mi lacera. Trattengo le lacrime.
Torno dalle ragazze. Vado diretta da Monica.
“ Mi riporti a casa per favore?”
“ Stai bene?” Sono sconvolta e lei me lo legge negli occhi.
“ Ho litigato con Marco!”
“ Ok. Andiamo.” Salita nella sua auto, lascio andare le lacrime. Monica mi guarda in silenzio. Appena mi calmo un po’ mi chiede:
“ Che ha fatto?” Dà per scontato che la colpa sia sua se sono ridotta così. Ma sono stata io a cacciarmi in questo guaio, nel momento stesso che gli ho permesso di entrarmi nel cuore.
“ Stasera ho capito che tra me e lui non ci sarà mai un futuro. Mi sono illusa che si potesse innamorare di me come io lo sono di lui, ma non è così e provo dolore… stargli lontano mi fa male come stargli vicino… non so cosa fare.” Prima di scendere mi abbraccia.
“ Domattina ti chiamo. Andiamo a fare colazione insieme”
Annuisco.
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Cieli dentro
RomanceGiorgia è una ragazza timida, insicura e quando come un fulmine a ciel sereno irrompe Marco tutte le sue certezze vengono messe in discussione. Non dirò che è una storia di pura fantasia, ma non dirò nemmeno che è vera... ma qualcuno nel leggere que...