Capitolo 31 - Influenza

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La notte appena trascorsa è stata angosciante. Avevo la febbre alta e le allucinazioni. Mi sembrava che i muri si stringessero intorno a me. Credo di aver sognato anche Marco, ma non me lo ricordo chiaramente. Ho appena misurato la temperatura e l’ho vicina a trentanove. Mia madre ha chiamato il medico che mi ha detto che ho una bella influenza, già prevedo che il mio ultimo dell’anno lo trascorrerò a letto. Non mi reggo in piedi e non riesco a parlare da quanto mi fa male la gola.
Sento il telefono che squilla spesso, ma non riesco a rispondere, resto nel mio dormiveglia. La giornata è trascorsa così. Quando riapro gli occhi è sera ma non so di preciso che ore sono.
È venuta a trovarmi Monica, così mi ha raccontato mia madre e anche Marco ha chiamato due volte. Non so se ho voglia di parlargli, devo ancora elaborare quello che provo, quello che voglio e la sua voce non mi aiuta a concentrarmi. Mia madre ha insistito che bevessi almeno un po’ di brodo e visto che la sua voce mi rimbomba nella testa peggio di un martello pneumatico, ho accettato per non sentirla più. Mi sono messa seduta e stò aspettando che arrivi la mia cena.
“ Ecco, vedrai che questo ti aiuterà ad alleviare il bruciore alla gola.” Entra nella mia camera. La tazza fuma così tanto, che sono sicura che prima di riuscire a berla passerà almeno un ora.
“ Grazie mamma” le dico con un filo di voce. Mi porge la tazza e comincio a soffiarci dentro, per raffreddarla più velocemente. Squilla il telefono alle mie spalle. Risponde lei:
“ Pronto?” Io sto continuando a soffiare sul brodo.
“ Sì, si è svegliata te la passo!” Alzo lo sguardo con aria interrogativa chiedendo chi è. “ È Teresa” risponde. Mi passa la cornetta e io le passo la tazza che posa sul comodino, poi esce dalla stanza chiudendo la porta. Solo allora rispondo, cercando di parlare nel miglior modo possibile.
“ Ciao Teresa” la mia voce sembra provenire dall’ oltretomba.
“ Hai una voce orrenda!” Questa non è lei, ma è la voce di…
“ Marco?” So che è lui, ma non so cosa dire. Sono sorpresa.
“ Sì sono io.  Come stai?”
“ Sono stata meglio” rispondo.
“ Ti ho chiamato diverse volte oggi, ma tua madre mi ha detto che dormivi. Alla fine ho cominciato a pensare che non volesse farmi parlare con te. Mi stava già salendo il nervoso…” finisco  la frase per lui:
“ Quindi hai pregato Teresa di chiamarmi al posto tuo…”
“ Sì” afferma. Sono contenta che sia preoccupato per me. Ciò scaccia i miei timori. So che ci tiene a me, il cuore mi dice questo.
“ È bello sentire la tua voce” gli dico “ ma ora libera la mia amica! Non voglio che pensi che passo da uno squilibrato ad un altro!” Cerco di buttarla nel ridere.
“ Non vorrai paragonarmi a Jason!?” Ribatte. Cerco di non ridere perché mi fa male ogni muscolo, ma non ci riesco.“ Aspetto che ti rimetti e poi ti sculaccio come si deve!” minaccia.
“ Uuh!” Emetto questa esclamazione perché voglio fargli credere che la cosa potrebbe essere interessante.
“ Scusa, cosa hai detto?” Chiede per avere la certezza di quello che ha sentito. Ma so perfettamente che lo ha capito.
“ Niente!...” affermo sghignazzando.
“ Attenta Piccola…” mi avverte “ potrei anche decidere di non aspettare che guarisci... vengo subito lì e te lo faccio ripetere quell' Uhh!” Non riesco più a trattenermi e rido così di gusto anche se la gola mi fa malissimo, ma il cuore sta una meraviglia. “ Ti chiamo domani, per sapere come stai. Buonanotte!”
“ Notte!” Riattacco.
Riprendo la mia tazza, continuo a soffiarci, e a ridere pensando a quello che ci siamo appena detti… Chissà con quante ragazze prima di me, ha riso così! Per quale motivo credo che quello che condividiamo sia speciale? Forse lo è per me, ma con molta probabilità, non lo è anche per lui. Bevo due sorsate di brodo, ma il buon umore è già passato. Ho accettato di viverla alla giornata, senza impegni, quindi se tutto ciò comincia a starmi stretto, dovrei smettere di uscire con lui… oppure cominciare a viverla in modo diverso. Dovrei guardarmi intorno, ad un certo punto io non sono una sua esclusiva… ci penserò domani, la testa comincia a girarmi, sono sicura che la febbre è salita di nuovo.



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