La sveglia che suona mi ricorda che è solo martedì. Me ne starei volentieri a letto. Sono stanca. Ho passato una notte agitata.
Quando arrivo in ufficio, il mio umore non è migliorato. Mentre accendo il computer, sento sotto la finestra un rumore assordante. Mi affaccio e c’è una Ducati rossa. Il suo proprietario scende e si slaccia il casco. Solo allora riconosco Andrea. Apro la finestra:
“ Ehi! E quella da dove esce?” Lui alza lo sguardo e mi sorride.
“ Ho venduto un rene e un pezzo di fegato!” Rido. Richiudo il vetro e dopo due minuti sento aprirsi la porta. Mi volto e lo vedo.
“ Non sapevo che ti piacessero le moto!”
“ Era tanto che la volevo comprare!” Annuisco. “ Se una sera, quando usciamo dal lavoro ti va di fare un giro…” Faccio una griccia.
“ Non la prendere male, ma le moto mi fanno paura. Comunque ti ringrazio per l’invito”
“ Se cambi idea basta che lo dici” Esce e mi lascia sola.
No, no, non ci salirei manco morta!All’ora di pranzo sento squillare il telefono. Sono sicurissima che è Marco. Ieri sera me ne sono andata senza degnarlo di uno sguardo.
“ Pronto?”
“ Ciao Piccola.” Ha un tono molto calmo.
“ Ciao.”
“ Va tutto bene?” Mi chiede.
“ Sì, certo!” Mento. Cosa dovrei dire? Mi fa male essere messa in un angolo? Non sono più il tipo che se ne resta in disparte. Lui mi ha cambiato. Mi ha reso più sicura di me, più audace, ho imparato da lui ad essere più sfrontata e la nuova me mi piace e piace anche agli altri, lo vedo. Non ho più intenzione di starmene buona, buona nella penombra. Non più.
“ Ieri sera te ne sei andata senza nemmeno salutarmi. Pensavo ce l’avessi con me!”
“ Perché dovrei?” In fondo io chi sono per te? Hai in mano il mio cuore e la mia felicità e nemmeno te ne accorgi! Vorrei urlargli. Ma a cosa servirebbe? “ Eri con Marta, ho preferito non attirare troppa attenzione!” Che bugiarda che sono diventata!
“ Esci stasera? Ho voglia di vederti!” Eccoci! Bastano queste parole per farmi cadere ai suoi piedi. Amo così tanto trascorrere il mio tempo con lui, che mi accontento delle briciole…
“ Va bene. Ci vediamo al solito posto.” Riattacco. Non ho volontà quando si tratta di Marco, ma visto che oggi è il primo aprile, voglio proprio fargli uno scherzo…Arrivo all’Algida. Mi si avvicina una Fiat panda. Alzo lo sguardo e c'è Marco alla guida. Salgo sull' auto che sta guidando.
“ Ti hanno sequestrato la macchina?” Chiedo, salutandolo.
“ No. Questa è di mia madre!”
“ Ah! Sei in incognito!” Posteggia dietro il distributore dell’Agip.
Tira indietro il sedile e si volta a guardarmi. Mi fissa così intensamente che mi mette in soggezione.
“ Cos’hai da guardarmi?”
“ Sei salita e non mi hai nemmeno dato un bacio…” Non gli sfugge niente!
“ Non ci ho pensato.” Sbarra gli occhi.
“ Non ci hai pensato???” Ripete con incredulità.
Si avventa su di me, abbassando il mio sedile. Mi ritrovo bloccata sotto di lui che mi guarda e mi sistema una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Si abbassa su di me e sento le sue labbra sulle mie. Il suo sapore familiare sbriciola ogni mia incertezza e volontà.
Quando sono con lui, sento che tiene a me e sono la persona più felice del mondo. Adoro il suo odore, i suoi occhi scuri che mi leggono l’anima. Prendo il suo labbro inferiore tra i denti e lo tiro leggermente.
“ Mi sei mancata, Piccola!” Mi sussurra all’orecchio. I miei ormoni alle sue parole danno di matto. Si scosta leggermente e mi fa appoggiare con la testa sul suo petto. Mi piace stare così. Mi sembra il momento giusto per cominciare il mio gioco.
“ Venerdì, Massimo mi ha chiesto di uscire…” lo dico senza guardarlo, perché ho paura che leggerebbe nei miei occhi la menzogna appena pronunciata.
“ E tu che hai risposto?” Indaga.
“ Gli ho risposto di sì!” In quel momento si alza e torna sul suo sedile. Distaccarmi da lui è doloroso, sento che lo stò ferendo, ma gli farà bene… guarda davanti a se. È serio, non mi rivolge nemmeno un’occhiata.
“ Che c’è?” So benissimo che è contrariato. Geloso, forse è troppo, ma i segnali che manda il suo corpo non mentono. “ Parla, per favore” lo esorto dolcemente. Solo allora si volta a guardarmi.
“ Il venerdì è il nostro giorno. Potevi uscire con lui sabato.” Mi ero fatta troppe illusioni. Non gli frega un caxxo se esco con Massimo. Continuo la mia sceneggiata, ora che mi sento ferita più che mai...
“ È stato così carino. Non pensavo che fosse un problema per te!” Il suo respiro è accelerato. Sta cercando di restare calmo ma vedo che è al limite. La pazienza non è il suo forte…
Appoggio il gomito sul sedile, mi volto verso di lui:
“ Oddio! Che giorno è oggi?” Chiedo con tono allarmato.
“ Martedì.” Mi guarda confuso.
“ Sì, va bene. Ma che numero?” Continuo sempre con la stessa intensità.
“ È il primo apr…” non finisce la frase che si rende conto che lo stavo prendendo in giro e che c’è caduto con tutte le scarpe.
Vedo la sua espressione cambiare in un baleno. È talmente buffo vederlo così che non riesco a trattenermi e comincio a ridere di lui. Non è facile prenderlo in contropiede. Capisco al volo che non è felice di essere stato colto alla sprovvista. Mi agguanta, mi salta sopra e comincia a farmi il solletico.
“ Smetti!” Gli urlo continuando a ridere. “ Ti prego!” Cerco di liberarmi ma non ci riesco.
“ Sei una stronza!” Mi insulta amichevolmente. Continuo a ridere!
“ Oh! Dovevi vedere la tua espressione! Ci sei cascato come un pollo!” Ride anche lui, non so se è perché è contento che fosse solo uno scherzo o perché mi vede compiaciuta del fatto che sono riuscita a fargliela! Mi piace sentire le nostre voci ridere insieme! È il suono più bello che esista. Caxxo! Quanto tengo a lui!
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Cieli dentro
RomanceGiorgia è una ragazza timida, insicura e quando come un fulmine a ciel sereno irrompe Marco tutte le sue certezze vengono messe in discussione. Non dirò che è una storia di pura fantasia, ma non dirò nemmeno che è vera... ma qualcuno nel leggere que...