Il suono della sveglia, mi riscuote dal sonno. Mi sono veramente divertita, con le ragazze. Mi siedo nel letto e mi stiro le braccia. Il fine settimana è stato proprio bello. Mi alzo e vado in bagno. Mi lavo i denti e il viso. Il succhiotto è ancora molto evidente. Dovrò mettermi una maglia a collo alto, per evitare che mia madre lo veda. Mi vesto, sto per uscire per andare a catechismo quando squilla il telefono.
“ Pronto?”
“ Buongiorno” è Marco.
“ Ciao, come mai mi chiami?”
“ Non posso chiamarti la domenica mattina, se ho voglia di sentirti?” Mi viene un sorriso sulle labbra. Tu puoi chiamarmi anche in piena notte.
“ Certo che sì. Ma non lo fai mai. Quindi mi è sembrato strano!”
“ Ci vediamo stasera? Ieri non me lo ha detto.” Sorrido ancora. Sai com’è, ero distratta da te!
“ Ok! Stessa ora e stesso posto. Ora ti devo lasciare che faccio tardi!” mi affretto a dire.
“ D'accordo a stasera, Piccola!” Sono contenta che mi cerchi. Forse ci tiene a me più di quanto vuole farmi capire, o forse sono io che ho bisogno di crederlo.Dopo pranzo passo a prendere Marika e andiamo anche da Teresa. Quando arriviamo a casa sua, c'è l’auto di Lucky parcheggiata davanti al bar. Scendo e dico alle altre che vado un attimo a salutarlo.
È lì fuori. Si gira mentre mi sto avvicinando.
“ Ehi, ciao, è andato tutto bene ieri sera?”
“ Certo che sì. Te l’ho detto che non dovevi preoccuparti.” Gli faccio un sorriso. Poi mi accorgo che un po’ più in là c'è Jason. Speriamo che non mi dica di nuovo del suo compleanno.
“ Io comunque ho tenuto il telefono a portata di mano, nel caso mi avessi chiamato” mi viene da ridere.Sono un po’ tesa, perché sono convinta che ci stia osservando.
“ Grazie. Sei proprio un ottimo amico”
“ Già!” sorride pure lui.
“ Ti saluto, devo andare” alzo la mano e lo saluto. Mi volto per andarmene.
“ Ehi!” Mi blocco e lo guardo di nuovo.“ Cosa fai stasera?” Lo guardo un po’ perplessa e penso che anche Jason lo abbia sentito perché continua a fissarci.
“ Mi vedo con chi sai tu!” rispondo.
“ Va bene. Ci vediamo” mi dice rassegnato.
“ Ciao” Mi allontano. Non capisco perché Lucky, si comporti così. Dovrò chiarirmi con lui. Non voglio che pensi che io possa covare un qualche interesse.Siamo andate al cinema, con le ragazze, visto che il tempo era brutto e ci siamo viste un bel film con Al Pacino, L’avvocato del diavolo.
Dopo cena esco e aspetto Marco al solito posto. Sono arrivata da pochi minuti e lo vedo arrivare. Salgo sulla sua auto. Mi sporgo per baciarlo. Mi sono proprio mancate le sue labbra. È un bacio leggero poi mi rimetto sul sedile e lo guardo. È serio, non è il solito Marco che sono abituata a vedere.
“ Che succede?” Sento come una stretta allo stomaco. Penso subito al peggio. Non è che è arrivato il giorno che ho sempre temuto? Si volta a guardarmi ma non apre bocca. Sento l'ansia crescere in me. Ho il cuore che sta battendo all’impazzata e mi fischiano le orecchie. Insisto, anche se la voce deve essermi scesa di due toni: “ Allora, mi rispondi?”
Parcheggia vicino al centro commerciale, abbassa il finestrino e si accende una sigaretta. Ogni minuto che passa mi sento sempre peggio. Credo che si sia accorto che sono preoccupata. Finalmente mi risponde:
“ Non c’è la faccio più!” Stringo i pugni che tengo in grembo, abbasso la testa, non so come faccio a respirare ancora. Credo di aver sentito meno dolore per le percosse di Jason, rispetto a queste parole.
Non riesco a parlare. Lui continua: “ Sono stanco, non so se ho voglia di stare ancora con Marta, non so se la amo ancora!” Come? Non sta parlando di noi? Resto scioccata, dalle sue parole. Il mio cervello ricomincia a funzionare. Cosa dovrei dire??
Ho un milione di pensieri contrastanti. Sto elaborando tanti scenari. Se si lasciassero non dovremmo più nasconderci, come facciamo adesso. Giorgia sei convinta che se lasciasse Marta, vorrebbe te? Non ti ha mai detto niente che te lo faccia credere. Ti ha detto che ha bisogno di te, non che ti ama. Tu sei sua amica e così devi comportarti. Finalmente riacquisto l’uso della parola:
“ Sei sicuro che sia la scelta giusta?” Mi guarda un attimo.
“ Che vuoi dire?”
“ Beh! Io ci penserei due volte, prima di buttare via 5 anni insieme. Inoltre lei ti ama veramente. Dove la trovi un'altra che ti fa fare ciò che vuoi... Magari, poi ti penti. Non ne trovi un'altra come lei. Fidati!” Non so come ho fatto a dire queste parole. Il mio cuore sanguina, ma io sono sua amica e cerco, quindi, di consigliarlo, come farei con qualunque altro chiedesse una mia opinione e mettendo da parte ciò che, egoisticamente, vorrei io.
La decisione è sua e non voglio influenzarla con i miei pensieri. Non mi risponde. Non so se si aspettasse che io gli dicessi qualcos’altro. Sicuramente gli vorrei sussurrare che, nonostante lo conosco da pochi mesi, lo amo. Ma funzioneremmo insieme? Non lo so.
Siamo in disaccordo quasi sempre. Discutiamo di ogni cosa, ma è anche vero che quando stiamo insieme siamo speciali. Giocare insieme a lui è divertente. Non mi sono mai sentita viva come da quando lo conosco. Le nostre anime sono in perfetta sintonia… e poi quando mi guarda… solo il pensiero mi dà i brividi. Non so come aiutarlo. Vorrei buttargli le braccia al collo e urlargli: Scegli me!... Ma non posso. Non sono nella posizione di poter esprimere questo sentimento che mi tengo dentro. Mi ha ascoltato, ma non commenta. Vorrei sapere di più, ma preferisco non insistere.
Di punto in bianco cambia argomento:
“ Ti sei divertita ieri sera?” Non so se si riferisce alla cena o alla serata con le ragazze. In entrambi i casi la risposta è la stessa.
“ Moltissimo. Però la serata di ieri ha lasciato il segno” mi guarda un po’ perplesso.
“Cosa vuoi dire?” Non rispondo, abbasso il colletto del maglione e alzo la testa per mostrarglielo. Si avvicina per guardare meglio e poi si mette a ridere. Finalmente vedo il mio Marco. Quello allegro, sempre pronto a prendermi in giro e a ridere di me!
“ C’è parecchio da ridere!” ribatto. Ma non mi importa. Vederlo così mi fa bene al cuore. Faccio per colpirlo. Mi blocca i polsi. Poi mi trascina verso di lui. Mi fa appoggiare al suo petto. Scioglie la presa e mi abbraccia. Io respiro il suo profumo. Vorrei restare così in eterno. Mi appoggia le labbra tra i capelli e lo sento sghignazzare. Alzo lo sguardo:
“ Perché ridi?”
“ Stavo ripensando al succhiotto…” lo guardo interdetta. Con gli occhi gli chiedo di continuare la spiegazione: “ Avrei dovuto fartelo prima, ma dove non avresti potuto nasconderlo!”
“ Prima? Non ti seguo...” rispondo. Lui sorride.
“ Sì, così gli altri saprebbero che ciò che mi appartiene non si tocca!” Sono allibita.
“ Ma tu sei tutto matto! Io non appartengo a nessuno” Cerco di allontanarmi da lui.
“ Dai vieni qua! Te ne faccio uno su una guancia!” Mi dice in tono scherzoso.
“ No, stammi lontano!” Gli urlo mentre cerca di agguantarmi di nuovo. Ridiamo insieme… questi sì che siamo Noi!
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Cieli dentro
RomanceGiorgia è una ragazza timida, insicura e quando come un fulmine a ciel sereno irrompe Marco tutte le sue certezze vengono messe in discussione. Non dirò che è una storia di pura fantasia, ma non dirò nemmeno che è vera... ma qualcuno nel leggere que...