Capitolo 50 - L'ascensore

19 0 0
                                    

Sono svegliata dal suono del telefono sopra la mia testa. Allungo un braccio per prenderlo. Sono ancora assonnata.
“ Pronto!” Ho la voce roca.
“ Non mi sono svegliato!” La voce di Marco è avvilita.
“ Già” rispondo. Non so cosa aggiungere.
“ Dovevi chiamarmi!” Mi sgrida.
“ L’ho fatto. Guarda il cellulare, ti ho chiamato…” Ribatto.
“ Dovevi chiamarmi a casa!” Insiste.
“ Ho fatto pure quello ma tua madre mi ha detto che eri esausto.” Sento che è frustrato.
“ Ormai è andata è inutile che ci rimugini sopra!” Anch’io sono un po’ triste ma non ci possiamo fare niente.
“ Esci oggi pomeriggio? Devo vedere Lucky. Ci possiamo vedere da lui?” Mi suggerisce.
“ D’accordo. Ti va bene verso le 15.00?”
“ Ci vediamo lì.” Riattacco. Penso alla serata trascorsa. Sarebbe stato bello ci fosse stato anche lui.

Mentre mi dirigo al centro commerciale, l’auto di Marco è proprio davanti alla mia. Posteggia al piano interrato e io gli vado dietro. Mi aspetta all’entrata.
“ Ciao” lo saluto. Avrei voglia di stampargli un bacio sulle labbra ma non posso. Lui chiama l’ascensore.
“ C’è solo un piano per arrivare di sopra. Possiamo fare anche le scale!” gli propongo. L’ascensore si apre, mi prende per un braccio e mi ci trascina dentro. Preme il pulsante del secondo piano. Appena le porte si chiudono, si avventa su di me. Mi prende il viso tra le mani e mi accosta alla parete dell’ascensore e sento la sua lingua che si fa strada nella mia bocca. Il suo sapore mi pervade e mi perdo in lui, come succede sempre. Si stacca un secondo, guarda la tastiera e blocca l'ascensore.
“ Cosa fai?” Gli sussurro mentre lui continua a baciarmi.
“ Mi sei mancata ieri sera, recupero il tempo perduto.” Mi dice sulle labbra senza staccarsi da me. Le sue parole e la sua bocca calda e umida mi danno un brivido. Passo le mano tra i suoi capelli e inspirò il suo profumo. Quando riesco a parlare gli dico:
“ E se si blocca l’ascensore?” Sarebbe veramente imbarazzante restare chiusi lì.
“ Ho qualche idea su come ingannare il tempo.” Sento il suo sorriso sul collo, poi riprendere a baciarmelo. Ho il respiro corto e le sue parole non fanno che aumentare il desiderio che provo. Poi allunga una mano e fa ripartire l’ascensore.
Lo allontano per riprendere il controllo di me stessa. Lui mi guarda con un sorriso soddisfatto sulle labbra.
“ Togliti quell’espressione dalla faccia” gli intimo.
“ Non so di cosa parli.” Mi risponde continuando a guardarmi con quel compiacimento che vedo nei suoi occhi, quando riesce a farmi perdere il controllo. Mamma mia, quanto mi irrita!
L’ascensore si apre ed esco velocemente. Ho bisogno di prendere aria. Cammina dietro di me.
“ Come mai cammini così di fretta?” mi prende in giro. Non lo vedo ma posso immaginare ancora quel sorriso nel suo viso.
“ Perché mi pare di essere inseguita da un demonio!” gli dico. Lo sento sghignazzare.
“ Ma se sono un angioletto!” Il tono della sua voce vorrebbe sembrare ingenuo. Mi volto a guardarlo perché questa è veramente grossa. Lo fulmino come per dire: come no? Lui mi osserva, si mette a ridere e io guardando la sua espressione mi unisco a lui. Riesce a farmi cambiare umore in meno di 5 minuti. Entriamo nell’ufficio di Lucky. Appena ci vede sorride e ci saluta.
“ Ciao!” Io ricambio il saluto e mi vado a sedere su una sedia. Marco si mette seduto di fronte a me.
“ Ti sei perso una bella serata!” Gli racconta Lucky guardandomi per avere conferma delle sue parole.
“ Già” rispondo. Lucky gli racconta ciò che abbiamo fatto.
Vedo dall’espressione che ha in volto che le sue parole in qualche modo lo rattristano. Probabilmente anche lui avrebbe voluto trascorrere la serata insieme a me, come lo desideravo io. Mi dispiace vederlo così. Quindi mi avvicino e mi metto seduta sulle sue ginocchia. Lo abbraccio e inizio a sbaciucchiarlo in volto. Mi guarda e vedo tornare nei suoi occhi quella luce che mi piace tanto.

Cieli dentro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora