Cieli dentro

Capitolo 40 - La proposta

Un lunedì sera, mentre sto apparecchiando, sento suonare il campanello di casa. Mia madre risponde ed è un amico di mio padre che è venuto a sentire se sono interessata a lavorare come segretaria presso un officina meccanica che si trova fuori Chiusi. Dovrei sostituire la figlia del titolare che è incinta. La cosa potrebbe essere interessante, visto che non amo molto cucire, anzi lo detesto proprio, però non so niente di ragioneria, visto che ho frequentato una scuola completamente differente. Comunque, mi farò accompagnare lo stesso. Male che vada riceverò un rifiuto.
Così il giorno successivo incontro questa ragazza. Si chiama Stefania. Ha qualche anno più di me.  Filippo, l’amico di mio padre ci ha accompagnato.
“ Stefania, lei è Giorgia” le stringo la mano.
“ Piacere.” Mi chiede subito:
“ Hai il diploma da ragioniera?”
“ No, ho fatto le magistrali”
“ Capisco… stai lavorando?”
“ Sì, attualmente lavoro in una maglieria.”
“ Se ti va, ogni sera, quando esci, vieni su e io ti insegno come compilare una bolla, fare una fattura, un po’ di prima nota. Inoltre posso darti un libro di ragioneria per poter studiare un po'… che ne dici?”
“ Per me non ci sono problemi.” Sono entusiasta. Non mi ritengo una stupida. Imparerò.
“ Bene, poi tra un mese se credi che ti possa piacere, facciamo il contratto.”
“ Perfetto.” Rispondo. Sono contenta, perché finalmente ho un obbiettivo da raggiungere. Spero proprio di esserne all’altezza. Per il momento decido di non parlarne con nessuno. Non voglio farmi illusioni.

Questo fine settimana i miei vanno a cena e a ballare, con amici, sono tentata di invitare Marco a casa mia, ma allo stesso tempo non vorrei che si facesse idee sbagliate sul perché lo invito. Ultimamente mi sono ritrovata spesso a dover combattere tra il desiderio e il buon senso. Non mi era mia capitato, di lasciarmi completamente andare come mi succede con lui. È come se sapessi che mi posso completamente fidare e mi sento così tranquilla, a mio agio. La mia mente è in simbiosi con la sua. Le nostre anime, i nostri cuori battono allo stesso ritmo. Non so quante persone possono dire di avere questo tipo di rapporto con qualcun altro.
Sto facendo questi pensieri, mentre sono distesa a leggere il libro di ragioneria. Non è così che dovrei studiare. È un quarto d’ora che sono sulla stessa riga. Lo chiudo, tanto ho la testa da un’altra parte.
Mi giro supina e fisso il soffitto. Che faccio, lo invito o no?
Lo squillo del telefono mi riporta alla realtà. Guardo la sveglia, questa è l’ora in cui di sentiamo.
“ Pronto?” rispondo.
“ Ciao” ormai le nostre voci le conosciamo alla perfezione. “ Che stai facendo?” Dovrei rispondere: sto pensando a te, è ovvio!
“ Tentavo di leggere.”
“ Ti ho disturbato?” Assolutamente sì! Ma non con la tua chiamata, ma con tutti i pensieri che ho su di te!
“ No… ho da farti una proposta!” Sono ancora un po’ titubante, ma ho voglia di cenare con lui.
“ Una proposta?” Lo dice come se la cosa fosse estremamente interessante.
“ Non farti venire in mente strane idee.” Voglio bloccare immediatamente le fantasie che la sua immaginazione potrebbe elaborare.
“ Dimmi, Sono tutto orecchi!”
“ Che ne pensi se sabato sera ceniamo insieme?” Resta in silenzio.
“ Sabato esco con Marta!” È un po’ deluso.
“ Puoi cenare con me, poi esci con lei. I miei sono fuori e volevo inviarti a casa mia” spiego.
“ Io e te da soli, a casa tua?” Scandisce piano le parole per capire se ha compreso bene. Sento che il tono di voce è molto soddisfatto.
“ Esatto. Ho detto cena, non c’è un dopo cena!” Cerco di essere chiara.
“ Non me lo offri il dessert?” Il doppio senso è chiaro, mi piace quando gioca con me. Mi mordo il labbro inferiore:
“ Chissà… se fai il bravo…” lo provoco.
“ Sarò talmente bravo, che non vorrai più mandarmi via!” Sorrido perché già so che sarà così.