Il weekend è trascorso veloce, e la settimana è cominciata come al solito. Devo dire che mi trovo molto bene nel mio nuovo posto di lavoro. Finalmente Andrea ha superato la timidezza iniziale e adesso è più sciolto. Non che sia un gran chiacchierone, basto io per quello, ma mentre parliamo, ogni tanto fa anche qualche battuta.
Pure Massimo, adesso si comporta bene. Ha smesso di fare il cretino. Mentre Io e Marco ci sentiamo per telefono, tutti i giorni, come al solito. A parte il fatto che non usciamo insieme, il resto è rimasto uguale. Mi mancano le sue labbra, ma preferisco averlo come amico che non averlo per niente.È mercoledì, sono scesa in officina per prendere una scheda di lavorazione di cui ho bisogno. Entro negli spogliatoi, dove si trova il raccoglitore. Sento la voce di Massimo e Giulio, un altro dipendente, che si stanno organizzando per andare venerdì sera a ballare al Vispa. Mi piacerebbe andare con loro.
“ Ehi!” Gli dico. Si affacciano.
“ Ciao” Mi saluta Massimo.
“ Vi ho sentito parlare... vi scoccia se venerdì mi unisco a voi e andiamo insieme al Vispa? È un sacco che non ci torno!” Massimo mi guarda un attimo stupito. Probabilmente non si aspettava una proposta del genere da parte mia.
“ Qualcuno avrebbe da ridire?” So esattamente a chi si riferisce. Mi viene da ridere.
“ No, basta che ti comporti bene!” Giulio ci ascolta ma non comprende i nostri discorsi.
“ Ma se sono un gentiluomo!” Ribatte.
“ Certo… allora che mi dite?”
“ Va bene. Venerdì usciamo tutti insieme!”
“ Ottimo. Poi ci mettiamo d’accordo sull'orario” Esco. Sono contenta di fare qualcosa di diverso. È il primo venerdì senza Marco, ho bisogno di distrarmi. Uscire con gente che non me lo ricorda mi aiuterà di sicuro.La sera lo chiamo.
“ Pronto?” Risponde.
“ Ciao, come va?”
“ Bene” stranamente è silenzioso. Non è da lui.
“ C’è qualcosa che non và? Come mai stai così zitto?” Sento ridere dall’altra parte della cornetta. Capisco solo:
“Passamela, forza…” Oh Caxxo! non stavo parlando con Marco ma con suo padre. Batto la testa sulla cornetta, viene da ridere pure a me. Non so se sono più imbarazzata o divertita. Meno male che non l’ho chiamato cucciolo! Marco sta ridendo ancora.
“ Ciao” dico un po’ a disagio.
“ Mio padre voleva tanto parlare con te!” Mi prende in giro.
“ Già. Lo immagino!”
“ Domani sera ci vai a ballare?”
“ Naturale.” Non gli domando se ci viene anche lui, tanto so che è così. Sto per raccontargli della mia uscita di venerdì, ma poi decido che sia meglio farlo di persona… o forse… Giorgia non sei tenuta ad informarlo, non lo eri prima che uscivate insieme, figuriamoci ora!!!
Quando riattacco mi sento in colpa. Non mi piace nascondergli le cose. Siamo sinceri l’uno con l’altra, almeno credo.
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Cieli dentro
RomanceGiorgia è una ragazza timida, insicura e quando come un fulmine a ciel sereno irrompe Marco tutte le sue certezze vengono messe in discussione. Non dirò che è una storia di pura fantasia, ma non dirò nemmeno che è vera... ma qualcuno nel leggere que...