È sabato mattina e sono presa a sistemare la mia camera. Sto spolverando quando sento il telefono squillare. Sorrido perché sono convinta che dall’altra parte ci sia Marco. Rispondo tutta contenta:
“ Pronto?”
“ Ciao…” non è la sua voce. Ma purtroppo so anche chi è e il sorriso dalle mie labbra svanisce immediatamente… Non riesco a parlare, sento che dice:
“ Pronto, Giorgia?” Prendo coraggio e rispondo.
“ Sì, sono qui.” Perché mi ha chiamato? Cosa vuole ancora da me.
“ Ciao, sono Jason.” So esattamente chi sei, bastardo! Dovrei dire ma ho la lingua legata. “ Come stai?” Mi chiede. Sicuramente, ora che non ci sei più nella mia vita, bene.
“ Tutto bene” lo dico con un tono neutro. Voglio che questa conversazione finisca il prima possibile, quindi ora la domanda la pongo io.
“ Come mai mi hai chiamato?” Non voglio avere più niente a che fare con lui.
“ Tra qualche settimana è il mio compleanno e volevo inviarti!”
Eh! Si è fumato il cervello?? Pensa davvero che andrei al suo compleanno?
“ Non credo che sarò presente” declino immediatamente l’invito.
Non voglio assolutamente dargli qualche speranza.
“ Ma se mancherai tu, penso che potrei anche annullarla…” sta delirando? Poi ho saputo che si è trovato un’altra da assillare!
“ Mi dispiace ma quel giorno ho il compleanno di Patty e le ho già confermato la mia presenza.”
Effettivamente lei compie gli anni lo stesso giorno di Jason. Ancora non ha organizzato niente, ma di sicuro lo festeggerà e io non mancherò di certo.
“ Magari puoi fare un salto, lo sto organizzando a casa mia” insiste.
“ Vedo cosa riesco a fare. Grazie.” Voglio riattaccare, gli ho dedicato anche troppo tempo.
“ Allora ci conto!” Vuole estorcermi un sì??
“ Scusami ma hanno suonato al campanello, devo andare a rispondere, ciao.” Riattacco. Ho mentito, ma non volevo più sentirlo. Mi stendo un attimo sul letto. Fisso il soffitto e cerco di capire come può solamente pensare che accetterei il suo invito dopo tutto quello che mi ha fatto.
Squilla di nuovo il telefono. Lo guardo, non so se rispondere… e se fosse ancora lui? Mi fa tornare in mente quando mi perseguitava… inghiottisco e alzo la cornetta titubante:
“ Pronto?”
“ Buongiorno” questa è la voce che mi piace ascoltare! Riacquisto subito la tranquillità.
“ Buongiorno anche a te!” Resta in silenzio un attimo:
“ Hai la voce strana…. Stai bene?” È incredibile, riesce a vedere dentro di me anche dall’altro capo del telefono.
“ Più o meno” rispondo. Si fa serio.
“ Che è successo?” Il suo tono è preoccupato.
“ Mi ha appena chiamato Jason… indovina? Voleva invitarmi al suo compleanno!” Scrollo la testa come per allontanare questa idea così assurda. “ Ma come può pensare che andrei mai alla sua festa? Credo che sia veramente malato.”
“ Già” commenta. “ Ma tu stai bene?”
“ Per un attimo sono stata assalita dal panico, ma ora mi sento meglio” grazie a te, vorrei aggiungere.
“ Se hai bisogno di un abbraccio io sono a pulire la macchina a San Lorenzo” mi propone. Sì, mi piacerebbe crogiolarmi fra le sue braccia.
“ Magari ci faccio un salto!”
“ Ti aspetto” riattacco. Il buon umore è già tornato!
Mi infilo un paio di jeans e una maglietta. Prendo il giubbotto, scrivo un biglietto a mia madre: Sono da Teresa, torno presto.
Salgo in auto e accendo la radio. Qui, non si ascolta Vasco ma i Negrita. Mi piacciono molto e sex mi ricorda l’estate appena trascorsa quando io e Monica in sella al suo motorino, la cantavamo a squarciagola andando a prendere il sole lungo le sponde del Nera.
San Lorenzo è fuori Città della Pieve, a pochi chilometri. Lì, il padre di Marco ha un deposito. Ci sono già stata con lui.
In meno di un quarto d’ora sono da lui. Entro nel piazzale anteriore e lo vedo intento a passare dello shampoo sulla carrozzeria… ma non è solo. Ci sono due ragazzi. Li ho già visti altre volte. Escono in coppia con Marta. Caxxo! Ora che mi invento? Ormai sono lì. Apro lo sportello mi ci appoggio. Tutti mi guardano. Anche Marco lo fa, ma continua ad insaponare la sua auto, mentre la ragazza mi squadra, sa chi sono e so esattamente cosa pensa di me! Ma i giudizi degli altri, ultimamente mi scivolano addosso. Sorrido:
“ Ti ho visto così intento a lavare la tua auto che se vuoi dare una passata anche alla mia?” Ricambia il mio sorriso:
“ Ripassa, più tardi, che quando ho finito ti lascio la spugna e il secchio!” Mi avvicino a lui.
“ Beh, se lo devo fare da sola allora…” Poi quando sono accanto a lui mi sussurra:
“ Io lo posso anche fare, tu che mi sei disposta a darmi in cambio?”
I due ragazzi sono troppo lontani per aver sentito le sue parole. Mi viene da ridere, e rispondo con un'altra domanda:
“ Tu cosa vorresti?” Questa volta è lui che sorride. Mi guarda con quel luccichio negli occhi. Poi il ragazzo si avvicina e da dove si trova, sentirebbe sicuramente i nostri discorsi. Quindi prima che risponda lo interrompo:
“ Va beh, ci vediamo!” Gli dico e mi giro allontanandomi.
Passo accanto a quella simpaticona che ancora mi guarda torto e saluto pure lei:
“ Ciao.” Lei non mi risponde nemmeno fa solo un cenno con la testa. Che stronza! Allora mi giro di nuovo verso Marco e gli urlo:
“ Ah, dimenticavo, salutami Marta!” Sorrido, salgo in macchina e me ne vado. Accidenti, non mi aspettavo che stamattina andasse a finire così. Non ho voglia di tornare a casa. Potrei andare a trovare Teresa, ma ho bisogno di schiarirmi le idee e restare sola con i miei pensieri. Quindi invece, di tornare verso casa, decido di farmi un giro in centro. Alzo il volume dello stereo, i Negrita cantano ho imparato a sognare e io canto con loro.
Posteggio e cammino tra i suoi vicoli fino alla terrazza che domina la Valle. Da lì si gode un bellissimo panorama. Respiro a pieni polmoni l’aria frizzante del mattino, poi mi siedo su una panchina.
Perché la mia vita è un gran casino?! Rifletto su quello che provo per Marco…posso anche evitare di dirgli che lo amo, ma ciò non toglie che è così. Dovrei salvare me stessa, scappando il più lontano possibile da lui, ma solo l’idea mi fa male al cuore. Quello che provo è difficile da spiegare, è qualcosa che va oltre l’amore, l’amicizia, l’attrazione.
Mi chiedo se alle altre ragazze ha raccontato dei suoi tradimenti, se è stato dolce con loro come lo è con me. Mi torturo, vorrei che anche lui provasse la stessa cosa. Ma non avrò mai il coraggio di chiederglielo…
Torno verso casa, passando di nuovo per S. Lorenzo. Lui non c’è più. Potrei chiamarlo ma potrebbe essere con Marta. Solo il pensiero mi fa male. Scendo da Pieve, passando davanti all’abitazione di Lucky. Anche lui sta lavando la sua auto. Decido di fermarmi a salutarlo.
“ Buongiorno!”
“ Ciao!” Sembra contento di vedermi “ che ci fai da queste parti?”
“ Ho fatto un giro, ora stavo tornando a casa, ma ti ho visto e mi sono fermata per salutarti!” Non ho voglia di dirgli che ero venuta per vedere Marco.
“ Hai fatto benissimo” afferma. “ Che fai stasera, vai di nuovo a ballare con le tue amiche alla Capannina?”
“ Probabilmente sì…” so che facciamo sempre le stesse cose ma a me piace molto ballare. Sorride, sicuramente pensa anche lui che siamo monotone…
“ Mi piace guardarti ballare” pronuncia. Ehh! Mi ha colto di sorpresa non so cosa dire. Credo che abbia notato che sono in imbarazzo ma non si ferma: “ Anzi, mi piace guardati e basta.” Sembra una frase detta per se stesso ma che ha pronunciato ad alta voce. Mi fissa. Lui non è affatto imbarazzato. Sono convinta di essere rossa. Devo dire qualcosa ma non trovo le parole. Sorrido perché comunque sono lusingata dalle sue affermazioni ma prima che possa aprire bocca vedo arrivare l’auto di Marco, rallenta. Insieme a lui c'è Marta, come pensavo era con lei.
Si ferma senza spegnere il motore, abbassa il finestrino del lato passeggero e ci saluta. Ha un tono neutro ma mi guarda un po’ severo. Scende e va a parlare con Lucky, mettendosi d’accordo su qualcosa, mentre io mi avvicino al finestrino aperto e saluto Marta, che mi chiede subito:
“Conosci Lucky?” Vorrei rispondere che uscendo con Marco è normale che conosca i suoi amici, ma non posso certo raccontargli ciò, quindi opto per un'altra versione:
“ Sì, siamo mezzi parenti” non è proprio così, ma non mi frega niente. Marco ritorna verso la sua auto e prima di salire mi guarda intensamente, non mi dice niente ma i suoi occhi parlano per lui. Ha un espressione alquanto irritata...
Mi allontano. Li saluto con la mano e ripartono.
Mi volto di nuovo verso Lucky. Vorrei sapere cosa si sono detti, ma non sono certo caxxi miei. Mi fissa un attimo, e poi parla:
“ Mi ha detto di dirti che ti chiama verso le 16.00” Lo guardo stupita. Davvero hanno parlato di me?
Aggiunge: “ Non credo che sia stato contento di vederci insieme…” poi fa un sorrisetto ma non dice altro.
“ Beh! È ora che vada a casa!” Lo saluto.
“ Torna a trovarmi, mi fa piacere! Poi quando passi al centro commerciale, puoi venire a salutarmi, così facciamo due chiacchiere.” Giusto, lui fa la guardia giurata lì.
“ Lo farò!” Rispondo.
STAI LEGGENDO
Cieli dentro
RomanceGiorgia è una ragazza timida, insicura e quando come un fulmine a ciel sereno irrompe Marco tutte le sue certezze vengono messe in discussione. Non dirò che è una storia di pura fantasia, ma non dirò nemmeno che è vera... ma qualcuno nel leggere que...