Quando apro gli occhi sono le 10.00 ma non ho voglia di alzarmi. Mentalmente ripenso alla serata trascorsa. Stranamente era un sacco di tempo che non passavo una serata così piacevole, senza drammi, problemi. Spero proprio che Marco mi inviti di nuovo ad uscire con lui ogni tanto. Io non posso farlo, è fidanzato... o forse posso farlo, in fondo sono sua amica. Guardo allo specchio la mia immagine riflessa: ma chi voglio prendere in giro non avrò mai il coraggio di chiedergli di uscire, dovrò aspettare che me lo richieda lui. Mentre faccio colazione squilla il telefono, una luce si accende nei miei occhi, alzo la cornetta sperando che sia Marco, cosa Marco? No, mi sono confusa volevo dire Paolo:
" Pronto?"
" Come è andata la serata?" Chiede una voce che conosco alla perfezione.
" Buongiorno anche a te Monica"
" Sì, sì, buongiorno. Allora ti sei divertita?" Ho voglia di raccontargli che sono proprio stata bene, ma è così tanto che non mi succede una cosa così bella che ho paura che se la racconto, poi svanirà.
" Sì, lui è stato carino con me"
" Carino?" dice con tono disgustato " carino, è sinonimo di noioso" è stato tutto tranne noioso.
" No, è stato uno spasso, abbiamo parlato di un sacco di cose, di musica, ha anche cercato di farmi cambiare gusti musicali." Rido, ripensando alla canzone di Vasco che mi ha fatto ascoltare.
" Lo rivedi?" Chiede curiosa:
" Non lo so" rispondo un po' triste. Perché potrebbe anche non chiamarmi più. Magari si e annoiato con me, ho parlato dei miei problemi. Pensandoci bene forse non avrei dovuto parlare dei miei guai. Non voglio rimuginarci sopra. Cambio discorso:
" Andiamo a fare shopping, oggi?...voglio comprarmi qualcosa di nuovo da mettermi stasera."
" Ok passo a prenderti alle 16.00."Il pomeriggio passa veloce. Mi sono comprata una gonna corta di jeans e una maglietta arancio a maniche corte, tanto dentro la Capannina farà un gran caldo.
" Ha provato a baciarti?" Chiede Monica durante il tragitto di ritorno.
" No, perché avrebbe dovuto, siamo solo amici, come te lo devo dire?" ripeto per la centesima volta, da quando siamo partite.
" Io non credo all'amicizia tra uomo e donna" ribatte.
" Sei proprio bigotta, siamo nel XX secolo, si può essere amici anche tra sessi diversi!" Fino a ieri la pensavo come lei, ma non avevo conosciuto Marco. " Ci vediamo stasera. Passo a prenderti alle 21.30, puntuale mi raccomando, sai quanto odio aspettare" le dico scendendo.
" Sì, sì, sei una rompiballe" mi fa la linguaccia e se ne va. Non cambierà mai.Mi faccio un bagno caldo, mi vesto con gli abiti comprati oggi, mi trucco, mi infilo delle scarpe con il tacco. Mi ammiro allo specchio per controllare tutto l'insieme. Sono abbastanza soddisfatta. Mi passo un altro strato di rossetto rosa e sono pronta. 10 minuti più tardi sono davanti a casa di Monica, che mi sta aspettando in fondo alle scale.
" Ciao" sale e ci dirigiamo a prendere Patty e Teresa che sono già a casa di quest'ultima. Mentre percorro il viale che porta a casa sua, vedo parcheggiata l'auto di Marco. Rallento per vedere se lo vedo, ma deve essere dentro al bar. Dico a Monica indicando con il dito:
" Quella è la sua auto" Lei gira lo sguardo e mi chiede:
" Lo vedi?"
" No. Il sabato esce con la sua ragazza."
" Potrebbe essere dentro al bar?" suggerisce.
" Può essere" rispondo cercando di fare trapelare menefreghismo. Il mio cuore ha cominciato a battere più velocemente. Ma che cosa mi sta succedendo? Parcheggio davanti a casa di Teresa e mi avvio verso l'ingresso quando Monica improvvisamente se ne esce inventando una scusa idiota:
" Oddio, mi sono dimenticata i masticoni a casa, devo assolutamente comprarli." Si avvia verso il bar, dove, davanti è posteggiata l'auto di Marco. Io resto immobile. Si volta e mi dice in tono supplichevole:
" Non mi ci manderai da sola?!" Sbuffo e la raggiungo. Fa un ghigno soddisfatto. Le dico in tono tutt'altro che amichevole:
" Togliti quel sorrisetto da stronza dal viso"
" Ok." Contenta di aver ottenuto ciò che voleva, poi aggiunge: " Indicami chi è."
Entriamo nel bar affollato e io mi guardo intorno per vedere se lo intravedo, mentre Monica si accinge, con molta calma, a scegliere un pacchetto di gomme. Alla fine lo scorgo. È voltato di spalle e sta parlando con Lucky che mi ha vista. Deve avergli detto che sono lì, perché si volta di scatto. Io non so cosa fare, sono sicura di essere tutta rossa dalla vergogna, ma la voglia di guardarlo è più forte. Lui trova i miei occhi e mi sorride. È bellissimo. Mi perdo per un secondo dentro quello sguardo, poi sento alle mie spalle una voce che mi chiama:
" Giorgia, ciao, come stai?" È Marta, con un'altra ragazza castana.
" Bene. Tu, cosa fai di bello?"
" Sono con Marco e con una coppia di amici. Andiamo al pub"
" Noi andiamo alla Capannina" faccio segno che sono con Monica che sta pagando i suoi chewing-gum.
" Divertitevi. Ci vediamo." mi dice. Mi avvio all'uscita del bar, senza alzare lo sguardo. Che caxxo mi è venuto in mente di entrare in quel bar?? Monica ha capito la situazione senza che le dica niente.
" Quella è la sua ragazza?" Faccio sì con la testa.
" Ha una voce del caxxo" afferma. Come sempre riesce sempre a farmi ridere.
" Chiudi quella boccaccia!" La insulto.
" Ma è vero!"La Capannina a Chianciano è sempre piena di gente. Tra il caldo e il fumo di sigaretta all' 1.00 mi sento già bruciare gli occhi. Ho assolutamente bisogno di andare al bagno per godermi un attimo di fresco. Dopo una fila interminabile per fare la pipì, riesco ad uscire e chi mi ritrovo davanti: Paolo. Ha gli occhi completamente rossi e le pupille dilatate. Mi guarda un attimo poi di volta dall'altra parte. Davvero? Sono furiosa. Lo strattono per un braccio costringendolo a girarsi poi con il tono più minaccioso che riesco gli dico:
" Ma che caxxo stai combinando? Ma ti vedi?"
Lui mi fissa un momento e per un attimo mi pare di intravedere il vecchio Paolo, sotto questo muro che ha costruito per tenermi fuori. Non risponde. Insisto: " Ma che problema hai? Eh? Si può sapere cosa ti ho fatto perché ti comporti così da stronzo con me? Voglio solo aiutarti se ne hai bisogno" Mi stanno salendo le lacrime agli occhi, non voglio che mi veda così. Lo spingo indietro, lui mi afferra per le braccia tenendomi ferma:
" Smettila di chiamarmi. Non voglio il tuo aiuto, non te l'ho chiesto. Stammi lontana." Allenta la presa, si volta lasciandomi lì a fissare le sue spalle. Ho bisogno di bere. Non voglio pensarci. Mi scoppia la testa.Bere non mi ha aiutato a scacciare il dolore e la tristezza. Anzi la mattina mi sveglio con un gran mal di testa da dopo sbronza e occhi gonfi per le lacrime versate, per chi non se le merita. Vorrei cancellare il senso di oppressione che mi trafigge il petto. Alzo la cornetta del telefono, voglio sentire la voce di Marco. Comincio a digitare il suo numero, ma poi cambio idea. Penso che magari potrebbe dormire o essere con Marta. Mi costringo ad alzarmi, mi faccio una doccia per togliermi l'odore di fumo, sperando anche di cancellare la brutta serata passata.
Dopo pranzo mi trucco con molto fondotinta per cancellare le occhiaie che mi marcano gli occhi, senza ottenere un buon risultato. Passo da Teresa, facciamo un giro per Chiusi, ma so di non essere una buona compagnia. Lei parla per distrarmi ma le sue parole mi scivolano addosso. Sono le 18.00 quando la riaccompagno a casa, ma il bisogno di sentire Marco è sempre più forte. Mi fermo ad una cabina telefonica e digito il suo numero. Spero che mi risponda. Squilla. I secondi che passano sembrano un eternità. Poi finalmente sento la sua voce.
" Pronto?"
" Ciao Marco, sono Giorgia ti disturbo?"
" No, certo che no" risponde con il solito entusiasmo. " Qualcosa non va?"
" No... anzi sì..." non so cosa dirgli, mi sembro una stupida ad averlo contattato. " Non avrei dovuto chiamarti."
" Dove sei?"
" Davanti all' Algida."
" Non ti muovere" mi ordina. E chi si muove. Riattacco e non faccio in tempo a uscire di lì, che me lo trovo davanti. È con Lucky. Avrei preferito fosse solo, ma anche vederlo mi conforta. Sicuramente ha notato che ho un aspetto orribile ma è così discreto da non chiedermi niente davanti al suo amico.
" Sali" mi dice e dal tono non è un proposta. Mi sistemo nel sedile di dietro e ci sprofondo, guardando fuori dal finestrino. Lui e Lucky parlano tra loro, ma lo vedo che di tanto in tanto mi guarda dallo specchietto retrovisore. Accende lo stereo che comincia a cantare: La nostra relazione ha qualche cosa di diverso...." Mi volto, perché so che l' ha messa solo perché gli ho detto che era l'unica canzone che conoscevo di Vasco. Ci guardiamo dallo specchietto retrovisore.
"La riconosci?" sorrido. È riuscito a tirarmi su il morale anche in questa giornata schifosa. Quando scendo dalla sua auto. Mi accompagna alla mia. Saliamo entrambi, e lui si posiziona in maniera di guardarmi in volto.
" Cos'è successo?" Comincio a raccontargli del mio incontro con Paolo, di come si è comportato e di come mi sento triste. Mentre parlo gli guardo le mani, che tiene appoggiate sopra le gambe. Mi piacciono. Sono grandi e mi piace la forma delle sue unghie. Finito il racconto alzo gli occhi. Mi fissa pensieroso.
" Perché mi guardi così?" Resta in silenzio per qualche secondo senza staccarmi gli occhi di dosso.
" Perché ho una gran voglia di baciarti." Ci fissiamo un attimo. Repentinamente scende dalla mia auto, senza nemmeno salutarmi. Rimango perplessa. Quelle parole mi strappano un sorriso. Lo guardo allontanarsi. Mi piace questo strano ragazzo!
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Cieli dentro
RomanceGiorgia è una ragazza timida, insicura e quando come un fulmine a ciel sereno irrompe Marco tutte le sue certezze vengono messe in discussione. Non dirò che è una storia di pura fantasia, ma non dirò nemmeno che è vera... ma qualcuno nel leggere que...