Giovedì è arrivato in un attimo. Ho sistemato la mansarda per accogliere i miei amici. Ho già apparecchiato. Mia madre non vede l'ora di conoscere questo fantomatico Cosimo. Vado a farmi la doccia prima che arrivino. Indosso un paio di jeans e una maglietta a maniche corte. Niente di troppo vistoso. Sofia è la prima ad arrivare. La storia tra lei e Lucky continua e i miei zii ne sono venuti a conoscenza. L' hanno presa piuttosto bene.
Mi ha aiutato a sistemare le sedie e la tovaglia. Sono arrivate anche le ragazze. Siamo tutte eccitate per le vacanze imminenti...
Sento squillare il telefono.
" Vado io!" Grido dalla mansarda. Scendo le due rampe di scale velocemente e rispondo.
" Pronto?"
" Ciao, sono Cosimo. Siamo fermi alla rotonda che mi hai indicato."
" Ok! Vi vengo incontro. Due minuti e sono da voi!" Riattacco.
" Vado a prendere Cosimo." Dico a mia madre. Salgo nella mia auto e arrivo in fondo alla via, dove sono fermi i miei nuovi amici.
Mi accosto. Scendo e mi avvicino all'auto ferma al bordo della strada.
" Ciao! Seguitemi, abito qui vicino" Li faccio posteggiare davanti casa mentre io la metto in garage, visto che la strada è stretta e ci sono posteggiate già le auto delle ragazze. In quel momento arriva anche Lucky. Li faccio entrare nel piazzale antistante l'ingresso.
" Simone, Cosimo!" la mia vicina di casa li chiama.
" Ciao Catia, abiti qui anche tu?" Chiede Simone.
" Sì e voi che ci fate qui?"
" Siamo stati invitati da Giorgia." Sorrido. Mentre loro continuano a parlare, vado incontro a Lucky. Gli sorrido e lo abbraccio.
" Ciao!" lo saluto. " Deduco che Marco non venga." Avevo la sensazione che non avrebbe partecipato, ma la speranza è sempre l' ultima a morire...
" No, mi ha detto che, caso mai, viene più tardi!" Annuisco. Ci avviciniamo al gruppo, che ancora parla con Catia.
" Andiamo? Vi faccio strada." Sorrido e mi avvio lungo le scale. Li faccio un attimo entrare in cucina per presentargli i miei genitori.
" Loro sono Cosimo, Simone, Riccardo e Andrea." Mia madre e mio padre stringono loro la mano.
" Ceniamo in mansarda, venite vi accompagno. Attenti alla testa perché l'entrata è bassa!" Saliamo altre due rampe.
" Buonasera a tutte!" Saluta Cosimo. Le mie amiche li salutano. Anche Lucky, va subito da Sofia.
" Allora, ordiniamo le pizze?" Prendo un foglietto e scrivo l'ordinazione di tutti.
" Chiami per prenotarle?" Mi chiede Cosimo.
" No, vado direttamente in pizzeria e aspetto. Tanto è giovedì ed è presto. Non ci sarà da aspettare molto."
" Ti accompagno. Così ti aiuto." Sorrido. Sono contenta che si sia offerto.
" Va bene! Dammi un minuto. Prendo la borsa." Scendo le scale. Mi affaccio in cucina dove c'è mia madre:
" Allora? Che ne pensi?" Mi fissa un secondo, mi appoggia una mano sulla spalla:
" Non hai speranza!" scuote la testa. Sono un po' delusa.
" Grazie mamma! So che posso sempre contare sulle tue parole di incoraggiamento!" Le rispondo in tono ironico!
Indubbiamente Cosimo potrebbe trovare una ragazza più attraente di me, è molto bello, ma io sono diventata brava ad affascinare chi mi sta davanti. Non sarò bellissima, ma brillo!!
Salgo la prima rampa di scale che porta in mansarda. Vedo Cosimo e lo chiamo:
" Ehi! Bel ragazzino andiamo?" Si volta a guardarmi, sorride. Forse non gli capita di essere chiamato così!
" Prendiamo la mia auto che è qui davanti." Mi propone.
" Va bene!" Salgo. Anche lui ha un auto pulita e tenuta bene. Credo che abbia notato che la sto osservando.
" L'ho comprata da poco!" Sorrido.
" Anche Marco ha cambiato auto. Ha fatto la punto GT gialla, come piace a me!" Mi guarda un po' sorpreso.
" Ho notato che stasera non c'è!" Mi sorride.
" Sì, aveva un altro impegno. Forse viene dopo." Non posso certo raccontargli che probabilmente non c'è perché lui è qui.
La pizzeria è a cinquecento metri da casa mia. Passo l'ordinazione a Milena, la figlia del proprietario che gestisce il locale e ci sediamo ad aspettare.
" Sei contento di partire per Malta?"
" Sì, abbiamo preso due appartamenti. Vengono via anche i miei genitori e quelli di Simone. Loro prendono l' aereo. Io, Simone e Andrea, invece andiamo in auto e ci imbarchiamo a Reggio Calabria. Dobbiamo portare tutta l'attrezzatura per le immersioni."
" È una bella tirata da qui alla Calabria."
" Partiamo di notte, sperando di non trovare troppo traffico."
" Non hai paura che ti prenda sonno per strada?"
" No, poi non viaggio da solo. Viene con noi, anche la Nonna!"
" La nonna?"
" È la zia della ex di Simone. È sarda. Ha quasi cinquant'anni. Viene sott'acqua con noi. Noi amichevolmente la chiamiamo così"
" Capisco." Mi fissa un attimo.
" Cosa c'è?"
" Volevo lasciarti il numero di telefono dell'appartamento giù a Malta! Poi ti ho portato una cosa!"
" Ah sì! E posso chiedere di cosa si tratta?" Sono curiosa e anche lusingata dalle sue attenzioni.
" Non è niente di che, ma mi fa pensare a te!" Sorrido. Quindi pensa a me! Sto per chiedergli cosa pensa, ma Milena ci porge le pizze pronte. Pago e usciamo. Arrivati a casa, ci posizioniamo e mangiamo. Cosimo non è vicino a me, ma lo vedo che mi guarda spesso. Dopo aver finito mi avvicino a lui.
" Ti va se ti mostro casa mia?" È una scusa voglio restare da sola con lui. Mi segue. Gli mostro camera mia. Ci sono appese parecchie foto. Con le mie amiche, compagne di classe, della mia banda e naturalmente di Marco e Lucky.
" Vedo che ti piacciono le foto!"
" Le adoro. Raccontano degli attimi di vita e la vita è fatta di momenti. Così non li dimentico." Mi sorride.
" Questa invece è la camera in cui dormo." Apro la porta.
" Come, hai due camere?"
" Mi piace dormire in un letto grande, anche se sono piccoletta!" Guardo quel letto in cui sono scivolata con Marco pochi mesi prima...
Infine lo porto in sala.
" Questo è uno dei miei hobby!" Gli indico il quadro appeso alla parete, dietro il divano.
" Ma è un puzzle!" dice stupito.
" È di 4000 pezzi. E' il più grande che ho fatto."
" Ma quanto tempo ci hai messo?"
" Tre mesi!" È stupito.
" Solo tre mesi?"
" Già!"
" Fai veramente un sacco di cose!" Questa frase l'ho già sentita.
" Non mi piace annoiarmi... allora mi mostri questo oggetto misterioso che ti fa pensare a me?" Sorrido.
" Ho bisogno di un martello. Anche piccolo." Sono confusa. Ma so che nell'ultimo cassetto del mobile di sala, mio padre ci tiene qualche attrezzo. Lo apro e lo trovo subito.
"Eccolo!" Glielo porgo. Lui si infila una mano in tasca e tira fuori un sasso. Non è grande ed è di colore avana.
"Vedi! Questa pietra non ha niente di speciale all'apparenza. Non ha colori particolari, anzi è molto anonima... ma se tu la guardi dentro..." prende il martello e la colpisce piano. Un piccolo pezzo si stacca e dentro è cava, con tanti cristalli attaccati alle pareti ed esposta alla luce brilla... " capisci quanto è bella!" Wow! Mi ha stupito, non me l'aspettavo. Sono talmente sbalordita che lo abbraccio e lo stringo forte.
" Ma come sei carino! Sei proprio gentile!"
Alzo lo sguardo. Mi guarda intensamente. Mi accarezza una guancia e si abbassa sulle mie labbra. Assaporo la sua bocca. La sua lingua tocca la mia. Appena la sente mi stringe di più e mi bacia più intensamente. È diverso da come mi bacia Marco... ma non è male per niente. Però se voglio partire con questa storia devo sapere se ciò che mi ha raccontato Betty è vero.
Mi stacco da lui. Mi mordo il labbro inferiore non sapendo come affrontare l' argomento.
" Senti Cosimo, io devo chiederti una cosa..." mi guarda confuso.
" Conosco una certa Betty che mi ha parlato di te..." lo vedo sbiancare e allargare i suoi grandi occhi. Allora è vero ciò che mi ha raccontato. Si è comportato davvero da stronzo! Non voglio dirgli ciò che so. Voglio che sia lui a parlare...
" Vedi... con lei mi sono comportato male. Quando ci siamo conosciuti io venivo fuori da una storia di cinque anni e non avevo voglia di impegnarmi con nessuno. Ho provato a dirle con le buone che non ero interessato e che non la volevo prendere in giro... ma lei mi ha risposto che le ragazze vanno prese per il culo!... E quindi, visto che non la capiva, mi sono comportato da bastardo!" Annuisco.
" Sì, ti chiamavo lo stronzo di Orvieto! Pensa, ho sentito parlare di te prima di conoscerti!"
" Spero che comunque tu mi darai modo di farti capire che non sono veramente così!" Mi viene da ridere. Ha gli occhi così buoni. Vorrei avere il cuore libero, perché sono convinta che sia un bravo ragazzo, ma ancora non lo è.
" Senti, andiamoci piano... per il momento teniamocelo per noi. Daccordo?" Partiamo entrambi per le vacanze e ho in sospeso la storia con Marco che non so esattamente come definire. Voglio tentare un ultima cosa. Ma se non la coglierà, andrò avanti con la mia vita senza voltarmi indietro. Torniamo di sopra. Prima di entrare mi volto verso di lui.
" Ok! Non è successo niente!" Annuisce. Sono nervosa, come se avessi fatto qualcosa di male...
Si affaccia mia madre e mi chiama:
" Giorgia! Giorgia!" Mi sporgo per guardarla. " Al telefono."
Non mi dice chi è ma non ce n'è bisogno. Torno al piano di sotto.
" La prendo in camera" chiudo la porta alle mie spalle e mi getto nel letto.
" Pronto?"
" Ciao Piccola. Avete finito di cenare?"
" Sì." Sono contenta.
" Come mai sei così allegra?"
" Cosimo si è fatto avanti... è stato così dolce!" Gli racconto ciò che è avvenuto. È mio amico e non ho segreti con lui. " Comunque saresti potuto venire anche tu!"
" Per vederti sbaciucchiare con lui?" Il suo tono è velenoso. Vorrei dirgliene quattro. Non si rende conto di quanto è stronzo con me? Lui può avere una fidanzata, mentre io dovrei starmene buona, buona aspettando che trovi del tempo per me? È veramente irritante. Lo odio! Ingollo la rabbia che provo. Non mi farò rovinare la serata da lui!
" Hai fatto bene a non venire!" Quando riattacco, sono amareggiata. Mi risuonano le sue parole in testa: vedervi sbaciucchiare... Se la mette così...
Sofia mi viene incontro per le scale la fermo.
" Sofia, Cosimo si è fatto avanti. Che ne pensi?" Cerco di sembrare felice.
" Tu come ti senti?"
" Mi piace molto! Spero che funzioni!" Mi fissa. Non credo che abbia creduto che sia entusiasta. La oltrepasso. Non mi piace il suo sguardo. Salgo in mansarda. Cosimo è seduto nella poltrona davanti al camino. Sono tutti insieme che parlano e ridono. Appena mi vede entrare mi sorride.
Ho bisogno di sentirmi voluta e se Marco non mi vuole... Vado dritta verso di lui. Mi metto seduta sulle sue gambe. Mi guarda confuso visto la richiesta che gli avevo fatto... anche le mie amiche mi guardano. Gli sorrido e poi senza pensarci troppo mi avvicino e lo bacio. Ricambia e mi mette un braccio intorno alla vita. Quando si stacca mi fa poggiare la testa sul suo petto e mi stringe. Mi sento in pace accanto a lui. Si Giorgia, cerca di amare ciò che ti fa stare bene!
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Cieli dentro
RomanceGiorgia è una ragazza timida, insicura e quando come un fulmine a ciel sereno irrompe Marco tutte le sue certezze vengono messe in discussione. Non dirò che è una storia di pura fantasia, ma non dirò nemmeno che è vera... ma qualcuno nel leggere que...