Capitolo 42 - Il segno

18 0 0
                                    

La serata è cominciata bene. Stasera andremo con le ragazze al Vispa, visto che Monica finalmente è guarita.
Mentre mi lavo i denti e mi preparo per uscire con le mie amiche, ripenso al tempo che io e Marco abbiamo trascorso insieme questa sera. Mi guardo allo specchio e mi ritrovo a passare le dita sulle mie labbra ancora gonfie per i suoi baci, ripenso alla sua bocca sul mio collo e solo il pensiero mi fa venire la pelle d'oca, mentre passo le dita pure lì, mi accorgo di avere una macchia rossastra, proprio all’attaccatura del collo. Mi guardo meglio. Caxxo, mi ha fatto un succhiotto!
Posso anche provare a coprirlo con il fondotinta ma sono sicura che servirà a poco. Dovrò optare per qualcosa da indossare con un foulard, poi però mi viene in mente che ho una collana a nastro alta, che dovrebbe coprire la macchia. Entro in camera mia e la cerco nel portagioie. Trovata! La provo ed è perfetta. L’unica cosa che mi scoccia è che devo togliermi l’altra che porto sempre, con il ciondolo perché non ci dice niente.
Vabbè, mi dico, per una sera non sarà una tragedia!
Finisco per mettermi un paio di pantaloni neri a sigaretta e una maglietta bianca a maniche corte con scollo a barca.  Sopra metto un maglioncino, che toglierò quando sarò in discoteca.
Mi ammiro allo specchio. Non sono male. Penso che posso andare. Mi metto due gocce del profumo che mi ha regalato Marco. Per stasera dovrò accontentarmi di questo. Non potrò respirare di nuovo il suo odore e sentire sulla mia lingua il suo sapore di tabacco e menta che mi piace tanto.
Sento suonare il campanello. Sbircio dalla finestra del bagno e vedo che è Monica. La faccio salire.
Quando entra in camera mia io mi sto infilando le scarpe.
“ Non sei ancora pronta?” Sa quanto mi piace la puntualità, quindi è strano che non lo sia. Sposta lo sguardo da me al letto tutto in disordine.
“ Cosa è successo in questa stanza?” mi chiede. Lei non sa che il mio amico del cuore è stato a cena. Non ho avuto modo di dirglielo, ma capisco, dall’espressione che le è venuto in volto, che deve aver intuito. Mentre finisco di allacciare le scarpe le rispondo:
“ Stasera Marco è venuto a cena quì, visto che i miei non c'erano…”
Si volta verso di me con un sorrisetto di chi la sa lunga:
“ E avete mangiato sopra al letto… o avete fatto movimento dopo, per smaltire la cena?” Mi alzo in piedi e le dò uno scappellotto.
“ Quanto sei cretina!” la insulto ridendo.
“ Beh! Allora raccontami tu, come sono andate le cose” aspettandosi un bel resoconto.
“ Ok te lo racconto, ma prima mi aiuti a sistemare la coperta!” La ricatto.
“ Va bene! Ma non puoi omettere nessun dettaglio piccante!” Accetto e si mette a ridere. Le racconto dei baci, le carezze, della caduta a terra e alla fine le mostro il collo.
“ Ti ha lasciato un bel segno!”
“ Già” ma in fondo non mi importa, perché quando lo guarderò ripenserò a ciò che è successo in questa stanza.
“ Andiamo, siamo in ritardo, dobbiamo passare a prendere Marika!” mi sollecita.
“ Forse, sarà pronta. Non lo è mai!” usciamo.
È pieno inverno ed è freddo, e benché il vento mi sferza il viso, la mia pelle ancora trasuda calore per le carezze di Marco.
Dopo aver preso anche Marika, ci dirigiamo a casa di Teresa. Mentre arriviamo, la vedo lungo la strada, davanti al bar di casa sua, insieme a Patty che parlano con Manuel.
Mentre Monica parcheggia, noto che ci sono sia l’auto di Marco che di Lucky. Scendiamo e ci avviciniamo a Teresa.
“ Ciao” le dice Monica Lei si volta:
“ Oh! Siete arrivate!” Io mi guardo intorno per scorgere il ragazzo che mi ha rubato il cuore e alla fine lo vedo. Non è distante dalla sua auto, mentre Marta si trova seduta al posto del conducente che parla con un'altra ragazza dall’interno. Non siamo distanti. Lucky e Marco stanno parlando insieme ad altri ma quando mi vede, si volta e mi sorride guardandomi intensamente.
Io ricambio lo sguardo. Mi pare che siamo stati a fissarci un infinità di tempo, e sono convinta che tutti si siano accorti di come ci guardiamo, ma non mi importa, non vedo nessun altro che lui.
I suoi occhi mi danno un brivido lungo la colonna vertebrale. Vengo risvegliata dal mio trance, quando mi sento chiamare:
“ Ciao Giorgia...ciao?” Cerco di capire chi mi chiama. Alla fine vedo che è Marta, mi saluta con la mano. Ha abbassato il finestrino.
Mi avvicino per salutarla. La guardo seduta dove molte volte sono distesa sopra il suo ragazzo. Non capisco perché non sono gelosa di lei, come invece mi da fastidio pensare che ci sono state e ci saranno altre che prenderanno il mio posto. Scaccio questi pensieri e mi avvicino a lei per ricambiare il saluto. Marco è in piedi dall’altra parte.
“ Ciao, Marta!” accenno un sorriso.
“ Guarda cosa mi ha fatto Marco!” Mi mostra un unghia dell’indice completamente colorata di nero. E senza pensarci le rispondo:
“ È un po’ fissato con i pennarelli indelebili!” Marco spalanca gli occhi per la sorpresa. Oh! Caxxo ho parlato a voce troppo alta. Guardo Marta, che invece, non credo si sia accorta di niente, in quanto, appena mi ha mostrato la mano, è tornata a parlare con la sua amica.
È stata una fortuna. Infatti tempo prima, lui mi aveva raccontato che una volta, mentre Marta dormiva,  le aveva scritto “Marco”  con un pennarello indelebile su di una chiappa del sedere. Ma naturalmente io non dovrei saperlo, quindi la mia battuta era fuori luogo. Comunque lei non l’ha recepita.
“ Ti saluto, devo andare!” Le sorrido alzo lo sguardo e con gli occhi saluto anche Marco. Ritorno verso Teresa, che sta ancora parlando con Manuel. Dico a Monica:
“ Ehi! Lasciamole altri 5 minuti, vado a comprare le gomme”
“ Vengo con te, così vado in bagno” mi accompagna.
Mentre pago vedo Lucky che entra, mi sorride e viene verso di me.
“ Ciao!” gli dico.
“ Wow, stasera ti sei messa persino i tacchi!” Mi metto a ridere.
“ Ho sperato di crescere da sola, ma ho paura di essere arrivata alla mia massima altezza!” Ride anche lui.
“ Ma sei carina così. Fidati” sorrido. È veramente sempre pieno di attenzioni. “ Andate anche stasera alla Capannina?”
“ No, andiamo al Vispa” rispondo.
“ Al Vispa?!” sembra sorpreso.
“ Sì. È giusto cambiare ogni tanto!” Io sono entusiasta.
“ Chi ha la macchina?” Mi interroga, come fa sempre Marco. È proprio un vizio.
“ Monica. Ti prometto che non la farò bere!” Sorrido. Non è molto convinto che succederà, lo vedo da come mi guarda.
“ Va bene. Ma se ci sono problemi, il mio numero lo sai. Ci metto 15 minuti a essere su!”
“ Accipicchia, 15 minuti? Mi sembra un po’ poco” ride della mia ingenuità, lo capisco ormai, lo fa spesso anche Marco. Chissà quante volte ridono di me!
“ Tu non preoccuparti. Inoltre stasera non sono con Silvia. Quindi chiamami, d'accordo?”
“ Va bene. Sei molto premuroso!” È così gentile a preoccuparsi che mi avvicino e gli poso un bacio sulla guancia. Credo che non se lo aspettasse, perché lo vedo un attimo diventare rosso. Poi si gratta la testa, come per togliersi l’imbarazzo e mi sorride. Ecco Monica tornare:
“ Ti ricordi di lei?” annuisce e le chiede:
“ Come va?” Lei risponde con gentilezza:
“ Bene. Grazie! Sei pronta?”
“ Sì, ciao Lucky. Buona serata!” Mi avvio all’uscita.
“ Anche a voi. Mi raccomando!” Mi viene da ridere.
Sono sempre stata figlia unica e adesso mi pare di avere due fratelli che si preoccupano per me.

Cieli dentro Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora