Capitolo 21 - La decisione

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Non ho dormito molto. Ho cercato di trovare le parole giuste per togliermi dalla situazione in cui mi sono cacciata. Non mi capacito di aver perso il controllo di me, in quel modo. Ripenso alle sue labbra alla sua...Basta Giorgia, come pensi di riuscire a tenergli testa se ti fai distrarre così?!
Sono in ritardo di cinque minuti, quando arrivo alla stazione. Marco è già lì. Parcheggio. Sono tesa come una corda di violino. Cerco di non guardarlo e mi ripeto che devo interrompere questo rapporto che ho  con lui perché è sbagliato.
Mi siedo nel lato passeggero. Alzo la testa e con il tono più rilassato possibile lo saluto:
“ Ciao” Mi osserva serio. Vedo che cerca di capire di che umore sono.
“ Sei in ritardo.” Ha l’aria stanca, di chi ha dormito poco o niente.
“ Stai bene?” Sono preoccupata per lui.
“ No, che non sto bene. Non ho dormito.” È teso anche lui, lo sento dal tono della sua voce. So che non dovrei, ma sono quasi contenta che, come me, non abbia riposato.
“ Mi dispiace” lo dico, ma in fondo non lo penso. Anch’io devo avere un aspetto orribile perché mi osserva e mi pone la stessa domanda:
“ E tu, stai bene?” Vorrei non rispondere ma hai suoi occhi non so mentire.
“ Ho dormito poco anch’io.” Noto un leggerissimo sorriso nascere nelle sue labbra e sparire subito.
Raggiunge un posto, che mi piace tantissimo, da dove si gode un bellissimo panorama della Valle. Oggi è una splendida giornata autunnale, non c’è foschia e lui sa benissimo quanto mi piace. Si ferma. Resta un attimo in silenzio:
“ Devi darmi tre motivi perché io e te non possiamo più essere amici!” Cosa? Era ubriaco ieri sera? Ci penso un attimo:
“ Mi pare che il termine amici sia un po’ sorpassato dopo ciò che è successo, ecco il primo motivo. Secondo: io mi sento in colpa per Marta. Terzo: quando sono con te mi sembra di essere una persona completamente diversa… non mi riconosco…”
Ha aspettato che li elencassi, ora so che cercherà di demolire le mie motivazioni. Alza l'indice come per farmi capire numero uno e mi risponde:
“ Il fatto che ci siamo baciati non implica che non possiamo essere comunque amici e non venirmi a dire che non ti sia piaciuto, perché io ero lì.” Alza il medio:
“ Perché dovresti sentirti in colpa per Marta, in fondo sono io il suo ragazzo, sono io che la tradisco non tu, quindi dovrei essere sempre io a sentirmi in colpa, caso mai.” Alza l'anulare:
“ Sai cosa vedo, quando sei con me? La vera Giorgia, che non ha paura di essere giudicata per quello che pensa, dice o prova… e mi piace un sacco e non ho intenzione di rinunciarci.”
Distoglie un attimo lo sguardo da me, guarda fuori poi continua:
“ Da quando ti conosco sono cambiato, sono meglio, ma anche tu lo sei.” Sono rimasta senza parole, non so cosa dire, non so cosa pensare, sono confusa… continua: “ Senti, perché non te la godi finché dura. Non voglio costringerti a fare ciò che non vuoi. Decidi tu, ma io non voglio lasciarti andare, ho bisogno che tu ci sia.”  Sono ancora in silenzio, sto cercando di fare ordine tra i sentimenti contrastanti che provo. Il pensiero di non passare più il mio tempo con Marco, mi spaventa. Tutti i torti non li ha. Stare insieme a lui mi piace. Adoro sentirlo ridere. A volte mi fa ammattire con le sue fissazioni e le sue idee, ma non sono abbastanza forte per rinunciare a quella luce che ha negli occhi.
Mi dico: Giorgia, prova a vivere alla giornata, senza progetti… chi se ne importa di quello che possono pensare le tue amiche e le persone che hai intorno… Marco ti rende felice e non lo sei da così tanto tempo…ha ragione lui. Quando ti sei comportata in modo esemplare ti hanno riempito di botte, osa, buttati, cosa hai da perdere?...
Sì, ho deciso, voglio spassarmela finché non si stancherà di me o io non lo vorrò più… ma succederà mai??
Prima che possa parlare mi dice:
“ Ti ho portato una cosa!” Come?
“ Porti sempre quella collana, ci sta bene questo.” Apre una scatolina e dentro c’è un ciondolo a forma di cuore. È in argento, non ha un gran valore, ma ai miei occhi è il regalo più bello che potesse farmi. Lo guardo, sono emozionata:
“ Aiutami a metterlo… ora vi terrò entrambi con me.” Mi guarda confuso. “ Giusto…” indico la collana: “ Questa me l’ha regalata Paolo.”
Per un attimo mi pare di scorgere un certo disappunto, ma non aggiunge altro e mi sistema il girocollo con il ciondolo appeso.
“ È bellissimo, grazie” sorrido felice.
Non c’è bisogno che gli dica che ho scelto di non rinunciare a lui, apre le braccia e io mi ci fiondo senza farmelo ripetere. Potrei stare avvinghiata a lui tutto il giorno. Mi piace il suo odore. Mi fa salire seduta sulle sua ginocchia. Mi sistema i capelli dietro l’orecchio, il suo pollice mi carezza una guancia, poi si avvicina e mi bacia. È un bacio dolce e il suo sapore mi dà alla testa. Mi piace sentire la sua lingua che esplora la mia bocca, passo la mia mano tra i suoi capelli, appena prova a staccarsi da me, comincio a mordicchiargli il labbro inferiore. Sento che gli piace, il suo respiro si fa più corto e affannato. Provo un sentimento che non ho mai sentito. Non so nemmeno quanto siamo rimasti lì, il tempo intorno a noi si è fermato e a me non importa. Può finire anche il mondo, io sono al sicuro con lui al mio fianco…





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