Capitolo 44 - Il patto

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I dubbi di Marco sulla sua relazione con Marta, devono essere passati. Lui non ne ha più parlato e io non sono mai rientrata sull'argomento. Ma non l’ha lasciata, quindi deduco che era solo un momento di smarrimento.
Ho cominciato il nuovo lavoro da una settimana. Mi sono licenziata dalla maglieria dove lavoravo con tutte donne e ora lavoro in un officina meccanica, dove affianco tutti maschi. Fino a qualche mese fá, probabilmente mi sarei sentita un po’ a disagio, ma oggi non è più così. Ci sono alcuni ragazzi che hanno più o meno la mia età. Andrea: biondo, occhi azzurri, molto timido. Mi rivolge la parola solo se è assolutamente necessario e non mi guarda mai negli occhi più di pochi secondi. Poi, invece c'è Massimo: castano, occhi nocciola, che la timidezza non sa proprio cosa sia. L’ho inquadrato subito. È il tipo che prova a portarsele a letto tutte. Secondo me, lui applica la legge dei grandi numeri. La chiede a tutte prima o poi qualcuna gli dice di sì. Ancora non ci ha provato con me, ma lo vedo che è solo questione di tempo, sta aspettando il momento giusto. Comunque lo trovo simpatico.
Visto, che dal lavoro stacco alle 17.30, ho deciso di andare a salutare Lucky al centro commerciale. Non so di preciso dove si trova il suo ufficio, ma sono convinta che se mi vede dalle telecamere mi troverà lui. Parcheggio sotto lo stabile. Comincio a girellare per i corridoi del centro, guardando le vetrine.
“ Ciao, cosa ci fai qui?” Sorrido. Sento la sua voce alle mie spalle. Mi volto:
“ Sono venuta a trovarti, come mi avevi detto. Però non sapevo dove trovarti, così ho aspettato che lo facessi tu!” Si mette a ridere e si gratta la nuca.
“ Vieni, che ti mostro dove mi puoi trovare.” Ci incamminiamo ed arriviamo in fondo ad un corridoio. Sulla destra c’è una porta ed entriamo in una stanza con dei tavoli, con diversi monitor.
“ Mettiti pure seduta.” Mi fa accomodare su di una sedia da ufficio.
“ Che aria seria che hai con la tua divisa blu!” gli dico. “ Quindi tu stai qui, spiando le persone!” Lo prendo in giro.
“ Ah! Non sai gli inciuci che si vedono!” mi risponde. “ Guarda. Lo vedi questo?” indica un tizio sul monitor. “ Vedi ha posteggiato e ora sale su un’altra auto! Eccolo, guarda!” indica un’altra immagine. “ Quella è l'amante!”
“ Davvero?!” Dico stupita.
“ Non ti puoi nemmeno immaginare quanto c’è ne sono!” Sorride.
" Allora, tutto bene?” Non so a cosa si riferisce quindi approfondisco.
“ In che senso?”
“ Tra te e Marco, intendo.”
“ Oh! Sì, tutto come sempre.” Annuisce, ma non mi pare proprio soddisfatto. “ Perché me lo chiedi?” Sa forse qualcosa che io non so?
“ No, no, era tanto per fare conversazione” ribadisce ma ho paura che sotto ci sia dell’altro.
“ Sei sicuro? Vuoi dirmi qualcosa?” Quando si tratta di Marco, divento subito nervosa. Ho il timore di scoprire che si sia stancato di me. Credo che lo abbia notato quindi mi rassicura subito.
“ No, no, stai tranquilla. È solo che…. Non la prendere come un’offesa, mi stupisco che ancora esca con te!” Lo guardo un’ po’ interdetta.
“ Non ho capito…” rifletto.
“ Di solito, non esce più di qualche settimana con una ragazza. Non è da lui. Quindi è davvero strano quello che succede…”
“ Beh! Noi siamo più che altro amici. Magari esce con un'altra e tu non lo sai.” Lo dico più per lui che per me, perché se così fosse ci soffrirei terribilmente.
“ No, lo saprei, se uscisse con un'altra. Ma a quel punto, tu dovresti darmi un opportunità!” Mi propone.
“ Scusa? Di cosa stai parlando?”
“ Quando con Marco finirà, spero che tu mi dia un occasione!”
“ Un occasione?” Sono perplessa.
“ Sì, voglio dimostrarti che posso essere di gran lunga meglio io.” Sono sconcertata dalle sue parole.
“ Ma dici sul serio? Intanto, non sono il tipo che esce con i ragazzi impegnati. È successo solo con Marco e ancora a volte mi sento una poco di buono. Quindi quando finirà con lui, non ho intenzione di ripetere la stessa cosa.”
“ Se tu mi dessi un opportunità, magari potrei anche lasciare Silvia” mi risponde. Mi metto a ridere.
“ Come no? Andiamo Lorenzo non prendermi in giro.” Alza l’indice:
“ Me ne basta una, di occasione!”
“ Sei molto sicuro di te. Tra me e Marco va tutto bene.” Preciso.
“ Sì, ma non ti ci affezionare troppo, lo conosco da più tempo di te, so come è fatto.” Queste parole mi trafiggono. In fondo so che succederà ma cerco di non preoccuparmi.
“ Quindi, vuoi essere la spalla su cui verrò a piangere?”
“ Oh! no, no. Aspetterò che ti passi. Non voglio essere un rimpiazzo. Saprò aspettare.”
“ Senti Lorenzo, io non voglio mettermi tra voi due. Siete amici e non dirò niente a Marco di questa conversazione, finché tu ti comporterai bene con me. Ti considero un buon amico, e non voglio che cambi niente. Quindi ti prego di comportarti con me come hai fatto finora. Ok? Per me questi discorsi non sono mai avvenuti.” Mi guarda un po' scettico ma poi acconsente con la testa.
“ Va bene. Finché lui si comporta bene con te, lo farò anch’io. Ma quando non lo farà più e succederà, io non me ne starò più in disparte.” Sono sempre più confusa.
“ Scusa, ma fate così con tutte le ragazze? Ve le passate a vicenda?” Ride.
“ No. Ma tu sei diversa… spero che non se ne accorga.”  Ora sono io che rido.
“ Non sono niente di che, credimi.”

Mentre mi faccio la doccia ripenso ai discorsi che abbiamo fatto io e Lucky. Tutti mi mettono in guardia da Marco eppure io quando sono con lui mi sento così bene. Mi sembra che sia l’unica persona che mi conosce realmente. Non so, forse hanno ragione gli altri, io ne sono innamorata e probabilmente lo vedo con occhi diversi. So che quando finirà, soffrirò terribilmente, ma non riesco a stargli lontano.
Lucky mi ha detto di non affezionarmici troppo… è tardi sono ben oltre. Mio Dio, che farò quando non farà più parte nella mia vita?!

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