Mi sto preparando per l'uscita con Massimo e Giulio.
Ho messo una gonna corta, calze nere e stivali. Una maglietta bianca a maniche corte. Spero che Marco non si arrabbi troppo... non mi piace scontrarmi con lui. Ma deve capire che io non sono Marta, che fa probabilmente sempre come vuole lui...
L'appuntamento è alle 23.15 alla stazione, quindi prima mi vedo con le ragazze. Al pub, prendo una birra, non voglio esagerare con l'alcol, se devo affrontarlo voglio essere al meglio delle mie capacità, inoltre non voglio che si arrabbi anche perché ho bevuto.
Il tempo passa veloce e quando arrivo al luogo stabilito, Massimo e Giulio mi stanno già aspettando.
" Buonasera" li saluto e mi avvicino a piedi verso la loro auto.
" Ciao" mi saluta Massimo. Mi guarda ma non commenta il mio abbigliamento.
" Ciao Giulio." Lo saluto mentre salgo nel sedile di dietro.
Lui contraccambia. Benché sia almeno dieci anni più grande di me, è estremamente timido. L'auto è sua. C'è un odore di sigaretta molto forte all'interno. Faccio subito mentalmente un confronto, anche Marco fuma, ma nella sua auto, non si nota affatto.Quando arriviamo al Vispa, mi guardo intorno per vedere se fosse arrivato. Ci sono un sacco di persone.
Giulio e Massimo vanno al bar e io gli faccio compagnia, ma non prendo niente. Quando comincia la musica, mi fiondo in pista nonostante nessuno dei due abbia voglia di ballare. Io non mi vergogno di ballare da sola, anzi mi posso concentrare sul ritmo e svuotare la testa. È quasi l'una, ma di Marco neanche l'ombra. Forse mi sono sbagliata e non verrà.
Ad un certo punto alzo lo sguardo e vedo Lucky a bordo pista che mi osserva. Gli vado incontro con un gran sorriso. Sono convinta che non è solo.
" Ciao!" Lo saluto. Mi guardo intorno ma non vedo Marco. Capisce al volo chi sto cercando.
" È al bar..." risponde alla mia domanda non verbale. " È arrabbiato..." Lo guardo con aria interrogativa.
" Quanto?"
" Quando ti ha vista voleva andarsene subito..." mi racconta. Caxxo!! non è arrabbiato è proprio furioso! " Gli ho detto di calmarsi un attimo e di aspettare." Sono grata a Lucky che lo abbia fermato. Ci devo parlare, non voglio che c'è l'abbia con me.
" Vado a cercarlo." Faccio per andare verso il bar ma mi ferma.
" Ehi! È dietro di te, in piedi sulle scale." Mi blocca. Mi volto e lo vedo. È serio. Non promette niente di buono...
Salgo le scale gli passo accanto, mi metto nello scalino sopra al suo. Non mi ha degnato di uno sguardo. È peggio di quello che pensavo. Raduno un attimo le idee.
" Ciao" gli sussurro all'orecchio. Mi ignora. Insisto: " Non mi saluti più?" Volta leggermente la testa e mi risponde:
" Ciao." Ha un tono freddo, distaccato. Poi torna a guardare davanti a se. Mi sta veramente irritando.
" Marco, guardami!" Comando. Non si muove. Lo prendo per un braccio: " Per favore..." addolcisco il tono. Si volta verso di me, ma non mi guarda. È veramente doloroso vedere che mi ignora.
" Perché mi tratti così?" Il motivo lo so ma voglio una spiegazione.
" Ti avevo chiesto di non vestirti così e invece arrivo quì e scopro che non lo hai fatto!" Non credevo che mi avrebbe risposto subito. Di solito per farmi dare una spiegazione mi tocca supplicarlo.
" Sapevi perfettamente che non ti avrei ascoltato." Finalmente ha cominciato a guardarmi. " Non puoi decidere tu cosa posso fare, dire o indossare e cosa no! Nessuno può farlo! Questa è una cosa che mi sono ripromessa dopo che ho lasciato Jason. E quindi non è permesso neppure a te!" Continua a guardarmi ma lo sguardo è meno severo di prima. " Non voglio discutere per questo!"
Gli poggio le mani sulle spalle e appoggio la mia fronte alla sua. Sento il suo respiro caldo sul viso. Mi allontano un attimo per guardarlo negli occhi. Siamo così vicini. Mi manca così tanto.
È una settimana che non lo bacio e mi pare un eternità... il mio respiro si accorcia e il mio sguardo si posa sulle sue labbra.
Non mi importa se siamo in pubblico... mi stringo a lui e lo bacio.
Lui non mi blocca e dopo un attimo di esitazione ricambia.
Sento il suo sapore familiare che mi scuote i sensi. Le sue mani mi prendono per la vita per avvicinarmi più a lui.
Ho cercato tutta la settimana di soffocare il desiderio che avevo di Marco ed è bastato tenerlo stretto a me per fare divampare un incendio dentro che mi sta consumando. Mi stacco un attimo dalle sue labbra. Continua a stringermi:
" Ho visto qui dentro delle amiche di Marta..." mi dice senza smettere di guardarmi.
" Sei preoccupato che gli raccontino quello che è successo?"
" No! Non me ne fotte un caxxo!" Risponde.
" Nemmeno a me!" Sorrido, mi è mancata la sua irriverenza. Mi riapproprio delle sue labbra. Ho capito in quel momento che se Marta non nutre rispetto per se stessa, perché dovrebbe essere un mio problema? Non voglio rinunciare a lui. Finché mi farà stare bene e mi vorrà gli resterò accanto.
Quando finalmente abbiamo placato il nostro bisogno l'uno dell'altra vedo che il suo buon umore è tornato!
Mi prende per mano e torniamo da Lucky. Mentre scendo le scale vedo Massimo che mi guarda. La sua espressione sta dicendo: Sono confuso... non hai detto che è solo un fratello???!. Non mi importa cosa pensa di me. Abbiamo un rapporto particolare io e Marco, lo capisco poco anch'io, ma senza di lui mi sento persa.
Lucky mi sorride, avrà visto la scena. Guarda le nostre mani che si tengono ancora unite. Sono convinta che lo trovi veramente strano! Ma non mi vergogno di ciò che provo, anche se so che è una relazione a metà. So che non mi ama come vorrei, non sono la sua prima scelta, ma adesso non mi importa.
" Torni con noi?" Mi chiede. Leggo nei suoi occhi che vorrebbe una risposta positiva.
" No. Sono venuta con i miei colleghi..." riferendomi a Giulio e Massimo " non mi sembra giusto!"
" Dove hai lasciato l'auto?"
" Alla stazione" So già che mi aspetterà lì. Non c'è bisogno che lo dica.Sono quasi le 3.00. Cerco Massimo e quando mi avvicino mi chiede subito: " Torni con loro?"
" No. Sono venuta con voi!" Fa un sorriso. Giulio si allontana un attimo e mi dice:
" Sai, mi sembrava di aver capito che non fosse il tuo ragazzo!" Mi sorride.
" Infatti non lo è!"
" Non mi pareva lì nelle scale..." Continua a sorridere.
" È complicato..." non so cosa raccontare. Lo vedo che si aspetta di sapere di più. " Non posso dirti altro al momento!"
Capisce che c'è qualcosa che non voglio raccontare, ma non insiste.Dopo circa 40 minuti, siamo a Chiusi. Li saluto:
" Grazie per la serata, ci vediamo lunedì!" Scendo e Massimo mi dice:
" Ti sta aspettando..."
" Come?" Mi volto e la sua auto è appena entrata nello spiazzo della stazione.
" Buonanotte!" Sorrido e mi allontano da loro.
Salgo con Marco e parte. Posteggia al centro commerciale. Sposta indietro il sedile. Prende una sigaretta.
" No!" Mi guarda confuso. Mi sporgo dal sedile e passo la mia lingua sulle sue labbra.
" Ho voglia di baciarti, mi sei mancato. Non posso aspettare!" Gli sussurro mentre continuo a torturargli le labbra.
Lo vedo sorridere e rimettere la sigaretta a posto.
Mi tolgo il cappotto, scavalco la console e sono sopra le sue gambe. Mi guarda intensamente, mi sistema i capelli dietro l'orecchio. Adoro quando lo fa. Lo bacio lentamente sull'angolo della bocca, poi mi sposto verso il suo collo e gli mordicchio l'orecchio mentre mi stringo a lui. Le sue braccia mi avvolgono. Passa le sue mani lungo la schiena e quando arriva al bordo della maglietta le infila sotto. Sentire il suo tocco sulla mia pelle nuda mi dà i brividi. Ora è lui che mi bacia il collo. Non mi ero accorta di quanto mi fossero mancate le sue attenzioni. Il suo sapore. Sono completamente ubriaca di lui. Mi ha preso l'anima è ho paura che sarà sua per sempre.
" Mi sei mancato un casino" Gli dico.
" È tutta colpa tua!" Mi fermo un attimo e lo guardo: " Sì!... non avresti dovuto fare la difficile per una settimana intera... se mi avessi dato retta..." Capisco che ha ragione e mi fa incaxxare che la mia determinazione e forza di volontà, quando c'è di mezzo lui, va a farsi fottere.
" Sta zitto!" Non lo voglio ascoltare. Mi fa una rabbia... " Dovevo provarci." Dico a mia discolpa.
" Non puoi sbarazzarti di me!" Sorride e mi abbraccia. Respiro il suo profumo, vorrei rimanere così per sempre.
" Lo sai che hai perso?" Mi sussurra all'orecchio, continuando a tenermi stretta a se.
" Sì, lo so... pagherò il mio debito. Venerdì prossimo va bene?" Lo sento sorridere.
" Benissimo"
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Cieli dentro
RomanceGiorgia è una ragazza timida, insicura e quando come un fulmine a ciel sereno irrompe Marco tutte le sue certezze vengono messe in discussione. Non dirò che è una storia di pura fantasia, ma non dirò nemmeno che è vera... ma qualcuno nel leggere que...