Capitolo 18 - La confessione

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È martedì sera ed io dovrei andare alle prove di musica. Mi chiama Marco:
“ Cosa fai stasera?”
“ Ho le prove” rispondo.
“ Non c' andare, esci con me. Ho voglia di vederti!” Il mio cuore perde un battito. Quando mi parla così non riesco a dirgli di no e credo che lui se ne sia accorto e lo usa a suo vantaggio. Ma non mi importa, perché fondamentalmente ho voglia anch’io di vederlo. Non lo ammetterò mai davanti a lui ma credo che lo sappia.
“ Ti prego…” Insiste con tono supplichevole. Posso immaginare il broncio sul suo viso.
“ Ok. Ci vediamo alla stazione di Chiusi un quarto alle 21.00.”  Naturalmente non dico ai miei che non vado alle prove. Parcheggio e qualche minuto dopo mi affianca la sua auto. Scendo e salgo sulla sua. Le canzoni di Vasco ormai ci accompagnano sempre nelle nostre uscite. Quando passa “una canzone per te” lui mi guarda sempre e la canta sottovoce. Sono convinta che la canta per me, ma forse è solo la mia mente contorta che vuole crederlo.
“ Allora, ti è piaciuto guidare la mia piccola Pegiout?” gli chiedo.
“ Non si guida male, è piccola per me, ma ti si addice” mi sorride.
“ Tu hai avuto solo quest’ auto, da quando hai preso la patente?”
“ No, ne ho avuto un' altra ma mi ci sono cappottato!” Cosa? Nella mia espressione deve aver letto la mia preoccupazione. “ Non mi sono fatto male, per fortuna. L’ auto era rovesciata e nonostante quello, l’autoradio continua a cantare Stupendo di Vasco. Proprio la canzone azzeccata.” Mi viene da ridere, perché comunque la scena doveva essere buffa.
“ Ti piace la velocità, vero?” So già la risposta.
“ Sì, mi piace poter pensare di controllare l'incontrollabile” Queste sono le parole che dice Tom Cruise nel film Giorni di Tuono. C’ avrei scommesso che è uno dei suoi film preferiti.
All’improvviso, cambia discorso:
“ Hai mai tradito Jason?” Leggo molta curiosità nei suoi occhi e un aspettativa che non comprendo.
“ No, mai. Anche se se lo sarebbe meritato. Ma credo che se stai con una persona e la ami, tu non abbia bisogno di cercare qualcos'altro altrove. Se fosse così, forse non sei completamente felice con chi ti sta accanto.” Mi guarda serio, non credo che la mia risposta lo abbia soddisfatto. Lo vedo agitarsi sul sedile e sbotta:
“ Senti, io te lo devo dire, non riesco più a mentirti. Io ho tradito Marta molte volte.” Mi fissa per vedere la mia reazione. Credo che si aspetti di vedermi scioccata da questa rivelazione.
“ Lo so.” Rispondo con calma e voce tranquilla. Sono contenta che me l'abbia detto vuol dire che comincia a fidarsi di me.
“ Lo sai?” Mi guarda spiazzato. Non è facile prenderlo in contropiede e quando ci riesco mi piace.
“ Come…?” Chiede ancora sorpreso dalle mie parole.
“ So di una certa Zia..., che abita a Montepulciano…” È sempre più sbigottito. Mi sporgo verso di lui: “ Sai, ho degli amici anch’io, non solo tu. Ci sono persone che sono preoccupate per me e mi hanno messo in guardia su di te!” L’ espressione sorpresa si è tramutata in rabbia.
“ Potrei sapere chi sono?” So benissimo che se glielo rivelassi andrebbe sicuro a intimarli di farsi i caxxi loro.
“ No, non puoi saperlo.” Ribatto sicura.
“ Allora, perché hai continuato ad uscire con me?” Mi aspettavo questa domanda. So dove vuole andare a parare.
“ Con te mi diverto. Mi porti rispetto e finché lo farai, perché dovrei smettere di uscire con te? A me di quello che fai con le altre non mi interessa. Non sono la tua fidanzata! Non devi certo rendere conto a me!” Credo di averlo spiazzato non se lo aspettava.
“ Lo sai? Da quando ho cominciato ad uscire con te, non mi vedo con nessun'altra!” Il mio cuore sussulta. Mi rende felice saperlo. “ E se succedesse qualcosa tra noi?” indaga.
“ Smetterei di frequentarti” rispondo sicura. Non voglio essere l' amante di nessuno. “ Ho troppo rispetto per Marta e per me stessa.” Non è contento nemmeno di questa risposta, ma è quello che penso.
Sono già le 23.00 e dobbiamo salutarci. Prima di scendere mi sorride malizioso:
“ Ti posso violentare?” Mi chiede di nuovo. Sorrido un attimo:
“ Lo sai che violenza c’è solo se uno fa resistenza?...Buonanotte.” Scendo velocemente e chiudo lo sportello prima che riesca a focalizzare completamente le mie parole. Abbassa subito il finestrino ed in tono divertito mi intima:
“ Risali in macchina!” Io rido a crepapelle lo guardo e lo saluto:
“ È tardi devo andare.” Mi guarda con gli occhi che gli brillano:
“ Non finisce qui!” Spero proprio di no.

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