Io e Kylie siamo in biblioteca con Connor e Jonny, il professore di criminologia ci ha assegnato un lavoro da svolgere in gruppo e da consegnare la settimana prossima. Faremo una sorta di presentazione su una serie di casi irrisolti.Non vedo Giulio da due giorni, è super impegnato con il lavoro, il locale sta andando a gonfie vele e ci sono feste a non finire. In compenso mi riempie di attenzioni e ha sempre un pensiero dolce per me.
"Facciamo una pausa?" chiede Connor.
"Si decisamente" rispondo.
Prendo il telefono dalla borsa ed esco fuori a chiamare Giulio. Sblocco lo schermo e ci sono messaggi e chiamate perse da parte sua, mi preoccupo, sarà successo qualcosa di grave.
Lo richiamo ma non mi risponde, il cuore mi batte fortissimo nel petto, ti prego Dio fa che stia bene."Margot" dice Kylie alle mie spalle.
Mi giro a guardarla ha le mie cose in mano.
"Che succede?" chiedo.
"Non lo so, ma ci sono i ragazzi giù che ci aspettano" dice perplessa.
"Anche Giulio?" chiedo.
Annuisce, il mio cuore rallenta e sembra calmarsi nel petto.Usciamo dalla facoltà, riconosco la macchina di Giulio. Prendo un sospiro di sollievo.
Entriamo in auto.
"Che succede?" chiedo.
Giulio mi guarda pensieroso dallo specchietto retrovisore.
"Parla" dico.
"Margot non ti agitare, ma Morgana è qui" dice Giulio tutto d'un fiato.
"Mia mamma?" dico sorpresa.
"Si" dice e io mi sistemo sul sedile puntando lo sguardo fuori dal finestrino.
Nessuno dice una parola.Perchè è qui? Cosa vuole da me? Non le è bastato rovinarmi il Natale, ma che dico la vita.
Sono stanca anche solo di pensare al male che mi ha causato quella donna, sono veramente stufa di essere vittima della sua perfidia.Arriviamo al condominio ed esco dall'auto senza aspettare gli altri. Entro in casa e vado dritta in camera mia. Mi stendo sul letto e socchiudo gli occhi. Non so che fare, vorrei solo starmene qui stesa sul letto per tutto il resto della giornata.
Sento la porta della mia camera aprirsi, continuo a tenere gli occhi chiusi. Sento dei passi e poi il materasso abbassarsi, quel profumo familiare mi invade le narici, rilasso i muscoli e sorrido.
Con una mano accarezza il mio viso, e io mi lascio coccolare.
"Come ti senti?" chiede.
"Non lo so, non voglio starci male" sospiro.
"Lei è a casa mia" dice lui e io apro gli occhi.
"Lo sapevi?" chiedo.
Giulio scuote la testa "l'ho incontrata fuori al palazzo" dice.
"Puoi fare festa a lavoro?" chiedo speranzosa, non mi va di affrontarla da sola.
"Margot dovete chiarire questa cosa una volta per tutte e dovete farlo da sole" sospira sul mio viso.
"Facciamo così" dice e io punto i miei occhi nei suoi
"ora tu parli con lei, cercate di chiarirvi e io stasera ti porto a mangiare la pizza. Che dici? Ci stai?" dice facendomi il solletico sulla pancia.
"Siii" ridacchio.
Giulio si alza dal letto e mi porge la mano, prendo un bel respiro e vado.Entriamo in casa di Giulio, lei è lì seduta sul divano.
Mi fermo sui miei passi e la osservo impassibile, il mio lato dolce vorrebbe correre da lei e abbracciarla forte, ma il mio lato razionale vince ancora."Margot" dice alzandosi.
"Ciao" dico "ti va di fare due passi?" chiedo.
"Si amore" dice e si avvicina.Rivolgo il mio sguardo a Giulio che mi riserva uno sguardo carico di comprensione e amore, si avvicina e mi sussurra all'orecchio "a stasera piccola" e mi da un bacio sulla fronte.
"Ciao Morgana" dice Giulio.
"Grazie" dice lei abbracciandolo.Arriviamo a piedi alle panchine nel parchetto del Campus, nessuna delle due ha detto una parola per tutto il tragitto.
Ci sediamo l'una di fianco all'altra, mi perdo ad osservare il laghetto."Allora cosa ti porta qui?" chiedo rompendo il silenzio.
"Tu, bimba mia" dice e io mi giro a guardarla.
"Sono stata ingiusta a Natale, ma ero gelosa del fatto che tu cercavi tuo padre e non me" dice.
"Sei seria?" dico alzando gli occhi al cielo "mamma noi abbiamo problemi da un anno, non da questo Natale" dico spazientita.
"Per prima cosa iniziamo dal perchè hai tenuto nascosto a me e a Lucas di papà?" dico guardandola negli occhi. Lei distoglie lo sguardo e inizia a parlare.
"Non lo so è successo tutto troppo in fretta.
Ritornati dall'Italia io e tuo padre abbiamo vissuto insieme per qualche anno, voi non lo ricordate perchè eravate troppo piccoli. Eravamo così felici e innamorati. Poi una sera vidi papà con un'altra donna, che poi ho scoperto troppo tardi essere sua sorella.
Ero giovane e spaventata, tornai a casa e vi portai via da Santa Barbara. Ci trasferimmo a Los Angeles a casa di nonna Andy" dice asciugandosi le lacrime.Vorrei abbracciarla ma no.
"Poi incontrai Dylan, un uomo bello, facoltoso, ricco e che era disposto a prendersi me con due figli a carico, fu una vera fortuna all'epoca. Mi ha permesso di allevare e mandare avanti due figli belli e intelligenti come voi" dice.
"Ma papà poteva farlo benissimo" dico.
"Lo so, ma io ero ferita. Lui non mi aveva cercato, almeno così credevo. Scoprì che nonna Andy vi portava da lui, che lui aveva chiesto di me e che quando aveva saputo che io mi ero fatta una vita, per amor mio si era fatto da parte" dice tirando su con il naso."Se solo avesse saputo quanto lo amavo e amo tutt'ora. Ogni giorno mi svegliavo con la speranza che lui venisse a riprenderci" dice.
"Ma tu eri andata via" dico.
"Margot avevo 18 anni e due figli, ero giovane e testarda, proprio come te" dice e sorride.
Non resisto e sorrido anche io.
"Non ho denunciato io tuo padre, è stato Dylan" dice.
"E con quale potere?" chiedo "non era un nostro genitore" ribatto.
"Ha tanti agganci importanti" sospira.
"E la casa?" chiedo.
"Non ne sapevo nulla, lo giuro" dice "sono andata a New York per evitare che lui mi tagliasse i fondi, ma quando ho saputo che aveva messo in vendita la casa, sono andata via" dice triste.
"E ora?" chiedo.
"E ora ho ritrovato l'uomo che amo ed ho perso i miei bambini" dice scoppiando in lacrime.
"Spero che un giorno tu potrai perdonarmi" dice tirando su con il naso.
Le accarezzo la guancia con la mano, lei mi afferra per un braccio e mi stringe forte a lei.
Ci lasciamo andare ad un pianto liberatorio."Che dici ti va una pizza?" dico tirando su con il naso.
"Si e chiama Giulio, devo chiedergli scusa" dice asciugandosi il viso con un fazzoletto.
Prendo il telefono dalla borsa e chiamo Giulio."Hei dice" rispondendo dopo uno squillo "tutto ok?"
"Si, ci sei ancora per la pizza?" chiedo mordendomi il labbro.
"Certo, sono a casa che ti aspetto" dice dolce.
"Allora siamo in tre" sospiro.
" Passo a prendervi" dice felice.
"Ti aspetto" dico felice.Per poi sedermi accanto a mia madre...
***Spazio autrice***
Allora cosa ne pensate di questo riavvicinamento alla madre???
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THE QUIET AFTER THE STORM (2* parte di THE STORM)
Roman d'amourTrilogia: THE QUIET AFTER THE STORM 2 Continua la storia d'amore tra Giulio e Margot. Margot si è trasferira in Oakland per frequentare la facoltà di legge al college di Berkley. Giulio riuscirà a reggere il peso della lontananza? Il pensiero di Mar...