7.

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"Kylie sei pronta?" urlo aprendo la porta della sua camera. Non vedo nulla è buio pesto qui dentro, le tende sono ancora chiuse, attraverso la stanza e le apro.
"Nooo" piagnucola una vocina, mi volto e la trovo stesa a letto completamente avvolta tra le coperte.
Ha il naso rosso e gli occhi lucidi.

"Che hai?" chiedo avvicinandomi a lei.
"Ho un mal di testa terribile" bisbiglia.
Richiudo le tende e mi riavvicino a lei per darle un bacio sulla guancia " a dopo" dico.

Esco di casa e da sola mi incammino nel freddo della mattina. Ripenso alla conversazione con Giulio e all'incontro con Nathan. Mi passa per la mente l'idea che ogni persona di sesso femminile esistente al mondo pagherebbe oro per avere un vicino come quello, ma a me infastidisce. Sembrava divertito all'idea di imbarazzarmi, spero vivamente di non averci più a che fare.

Mi stringo nel cappotto, fa un freddo cane qui, il clima è totalmente diverso da Los Angeles, eppure siamo sempre in California.

Tiro un sospiro di sollievo quando entro in aula e il calore dei riscaldamenti mi batte in faccia, sento le guance andarmi a fuoco, mi guardo  intorno e noto Mike che mi fa cenno di andare da lui.

"Buongiorno" dico sedendomi accanto a lui.
"Buongiorno" dice guardando alle mie spalle "ci manca un pezzo" dice riferendosi a Kylie.
"Ha la febbre" dico prendendo il  quaderno e le penne dalla borsa.
"Buongiorno bellissima" dice Connor sedendosi affianco a me.
Gli sorrido e lui ricambia, ha un'espressione felice.
Beato lui.

"Questo fine settimana andiamo a cena insieme, il tuo ragazzo è una bomba" dice Connor mentre siamo in fila per un caffè.
"Si" sorrido gentile.
"Se non lo trovavo simpatico avrei fatto di tutto per rubargli la ragazza" ridacchia divertito.
"Connor" Mike lo ammonisce dandogli un colpo sulla spalla, per poi scoppiare a ridere.
Rido anche io.

È ormai buio quando le lezioni terminano, i ragazzi si offrono di accompagnarmi a casa e dal momento che piove di nuovo e a dirotto, accetto senza esitazioni.
"Come mi manca Los Angeles" sbuffo entrando in auto.
"Anche a me" sospira Mike. Anche lui come me ha lasciato pezzi importanti li giù.
Credo che la persona che gli manchi di più sia proprio Bryan, sono cresciuti come fratelli, siamo cresciuti come fratelli, ma Bryan si è divertito a rovinare tutto.

Quando entro a casa, noto che tutto è identico a come l'ho lasciato questa mattina. Cammino a passo veloce verso la camera di Kylie e la trovo lì, accovacciata sotto alle coperte che trema per il freddo.
"Hai misurato la febbre?" chiedo.
"No" dice sbattendo i denti.
Vado in camera mia e le prendo la mia borsa dell'acqua calda.
"Ora vado a comprare termometro e medicine" dico prima peró aspetto che la borsa si sia riscaldata. Una volta calda la infilo sotto il groviglio di coperte in cui è avvolta.
Invio un veloce messaggio a Giulio ed esco di casa.

Cerco su internet la farmacia più vicina a casa nostra e fortunatamente ce n'è una a dieci minuti da casa.
La pioggia non accenna a diminuire, l'acqua scende giù dal cielo battendo sull'asfalto e il cielo è illuminato da lampi a cui seguono tuoni spaventosi.

Non oso immaginare come sarà l'inverno qui, rabbrividisco all'idea.

Quando ritorno a casa è ormai notte, guardo il telefono sono le sette di sera. Ho comprato anche l'occorrente per preparare un brodo caldo a Kylie, è stata a letto tutto il giorno senza toccare cibo.

Frugo nella mia borsa in cerca delle chiavi dell'appartamento, ma non le trovo, appoggio i sacchetti per terra e scaravento tutto il contenuto della borsa sul pianerottolo. Ma delle chiavi non c'è traccia. Sto per bussare al campanello quando un tuono fortissimo fa da eco nel cielo e la corrente elettrica salta.
"Cazzo" sbraito. Prendo il cellulare e chiamo Kylie ma non risponde a nessuna delle mie venti chiamate.
Frustrata mi appoggio con la schiena alla porta e mi lascio scivolare per terra. Avvicino le ginocchia al petto appoggiandoci la testa, sperando di non dover passare l'intera notte qui fuori, al buio.

THE QUIET AFTER THE STORM (2* parte di THE STORM)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora