21.

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"Buongiorno piccolina" dico sbadigliando. Guardo la sveglia sono le cinque del mattino e lei è già sveglia e pimpante.
Mi perdo ad osservare quegli occhioni color miele che mi scrutano curiosi, con le dita le sfioro quelle piccole labbra a curicino provocandole un sorrisino.

La sollevo dalla culletta e la porto in bagno per cambiarle il pannolino.
"Mmm" sospiro " qualcuno deve aver mangiato un pó troppo ieri sera" affermo mentre scopro il disastro che c'è in quel pannolino maleodorante.

"Ora si che sei pulita e profumata" dico dandole un bacino sul naso.
La porto in cucina dove Kylie sta preparando il latte.
"È buonissima" dico "Nathan deve averla traumatizzata ieri sera" aggiungo seccata.
"Non sa come comportarsi con un neonato" dice Kylie.
"Nemmeno noi" ribatto stizzita dal suo difenderlo.
"Siamo donne" dice facendomi un occhiolino.

Sono le otto in punto quando qualcuno bussa alla porta di casa, sarà sicuramente Nathan.
"Kylie vai tu?" chiedo dal corridoio.
"Sono in bagno" urla.
Alzo gli occhi al cielo e riluttante vado alla porta.

La apro e davanti a me appare Nathan vestito di tutto punto, nella sua versione migliore, totalmente diversa da quella stanca e frustrata di ieri.

Lo osservo senza dire nulla.

"Sei bellissima anche di primo mattino" dice guardandomi con uno sguardo carico di lussuria.
Si morde il labbro inferiore mentre i suoi occhi sfacciati percorrono il mio corpo avvolto in una vestaglia di seta bianca.

"Hai finito?" chiedo spazientita incrociando le braccia al petto e pentendomi subito dopo di quel gesto.
Il suo sguardo attento si posa subito sul mio seno messo in bella mostra dalle mie braccia.
Mi ricompongo.
Lui punta i suoi occhi nei mie.
"Ti guarderei per ore" afferma mordendosi nuovamente il  labbro.

"Vaffanculo Nathan, la bambina è in salotto" sbotto allontanandomi dalla porta per lasciarlo passare.

Mi passa accanto sfiorandomi apposta con la sua spalla e lasciando un scia di profumo maschile che mi riempie le narici.

Mi volto per tornare nella mia stanza, ho bisogno di farmi una doccia, entro in camera e chiudo la porta a chiave.
Non si sa mai.
Mi appoggio con la schiena alla parete e prendo un bel respiro.
Quello stronzo sembra nato per mettermi in imbarazzo.

Quando ritorno in cucina per fare colazione, fortunatamente lui è andato via.
Ci sono solo Kylie intenta a preparare la colazione e la piccola che dorme beata.

"Cosa è  successo prima?" chiede Kylie.
"Niente perchè?" chiedo perplessa.
"Nathan mi ha detto che eri nervosa" aggiunge guardandomi.
Una risata amara fuoriesce dalle mie labbra.
Quello è fuori di testa.

"Che c'è da ridere?" chiede Kylie con un'espressione confusa.
"Niente lasciamo perdere" ribatto seccata.
"Ti ha infastidita?" chiede allarmata.
Annuisco.

"Che pezzo di merda" dice Kylie.
"Non mi ha toccata, si diverte a mettermi in imbarazzo con commenti inopportuni" sbuffo.
"L'importante è che non ti tocca, cercheró di evitare di lasciarvi soli" dice avvicinandosi a me e porgendomi un piatto colmo di pancake.
Ho una fame, mi fiondo sul piatto restando in silenzio per tutto il tempo necessario per mangiare questi squisiti pancake.
"Sono buonissimi" dico a bocca piena.
Kylie mi guarda sconvolta per poi scoppiare in una fragorosa risata.

"Ripetiamo qualcosa?" chiedo a Kylie.
"Si" dice.
"Vado a prendere i libri" dico.
"Prendi anche i miei?" chiede Kylie.
"Si" dico e vado verso la mia camera.
Prendo i libri e il cellulare, sblocco lo schero e c'è una chiamata persa da parte di Giulio.

THE QUIET AFTER THE STORM (2* parte di THE STORM)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora