3.

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È giovedì, finalmente penso felice, non vedo l'ora di essere tra le braccia di Giulio, il mio Giulio.
In questi giorni è stato un pó freddino con me, ho pensato fosse stanco per il lavoro e non ho voluto stressarlo ulteriormente con le mie domande, ma stasera sarà qui con me ed è solo questo che conta.
Avremo modo di parlare e di fare altro, tanto altro.
Impazzisco al solo pensiero.

Ho cambiato il letto e messo le lenzuola pulite, mi sono depilata e sistemata tutta, devo solo affrontare tre ore di lezione e poi torneró a casa ad aspettarlo.

Dio mi sento al settimo cielo, ho l'ansia e le palpitazioni. Le stesse sensazioni che avevo il giorno del nostro primo appuntamento.

"Margot sei pronta?" urla Kylie dal salotto.
Indosso il cappotto e la raggiungo.
Usciamo sul pianerottolo e prendiamo le scale perchè l'ascensore è occupato.
"Si è fermata al nostro piano, allora non siamo sole" dice Kylie. Da quando siamo arrivate al condominio non abbiamo sentito una mosca volare, siamo addirittura arrivate a pensare che fosse disabitato.
Ho anche fantasticato sul fatto che Giulio avesse affittato tutto il palazzo per farci stare al sicuro.
Dio, sono patetica.

Usciamo dal palazzo e ci incamminiamo verso la facoltà, per strada incrociamo Mike e Connor.

"Buongiorno" dico sorridente.
"Buongiorno" dicono in coro.
"I ragazzi sono arrivati?" chiede Mike.
"No arrivano stasera" risponde Kylie.
"Dobbiamo trovare una ragazza per Mike, così usciamo in coppie" afferma Connor.

"Sei fidanzato?" chiedo sorpresa.
"Si" risponde guardandomi dritto negli occhi.
"Non l'avrei detto" ribatte subito Kylie " anzi pensavo ti piacesse Margot" aggiunge.
"Kylie" la richiamo.
"Non sbagli, ma il cuore è della mia ragazza"ridacchia.
"Andiamo dai" sbuffa Mike.

La professoressa parla ma io non l'ascolto, mi perdo in pensieri a dir poco peccaminosi. Desidero così ardentemente Giulio che il solo pensiero mi fa bagnare le mutandine, Dio ma che mi prende, non riesco a smettere di pensare a lui e a tutto quello che sono certa mi farà una volta che mi avrà tra le sue mani. Quelle mani che mi hanno portata al piacere più profondo un'infinità di volte.
Attendo con ansia il momento in cui potró baciare quelle labbra morbide e carnose.
Cazzo, è meglio se prendo appunti altrimenti potrei arrivare su questa sedia solo al pensiero.

"Allora ci vediamo la settimana prossima" dice la professoressa riportandomi alla realtà.
Ero così presa dai miei pensieri da non essermi accorta che le tre ore sono già trascorse.

"Finalmente" esclamo, raccolgo le mie cose e insieme a Kylie mi avvio all'uscita.

"Bamboline" una voce alle nostre spalle ci fa voltare.
Sorrido entusiasta mentre Kylie gli si scaraventa letteralmente addosso, baciandolo senza pudore.
"Mi sei mancata anche tu" borbotta tra le sue labbra.
"Ciao Ronnie" dico avvicinandomi, mi guardo intorno cercando i suoi occhi, ma resto delusa.
Lui non c'è.
Ronnie sembra accorgersi della delusione nel mio sguardo e mi rassicura.
"Arriverà più tardi ci sono state complicazioni al locale" afferma.
"Spero nulla di grave" dico.

"Tranquilla nulla di irrisolvibile, vieni a pranzo con noi?" chiede.
"No vi lascio tranquilli, ritorno a casa" dico.
Nessuno dei due insiste, quindi li saluto e mi incammino verso il nostro appartamento.

Arrivo sotto casa, prendo le chiavi e apro il cancello del cortile nello stesso momento in cui un ragazzo esce e ci scontriamo, non si volta e prosegue dritto per la sua strada.
"Che maleducato" borbotto tra me e me.

THE QUIET AFTER THE STORM (2* parte di THE STORM)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora