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"Sei sicura Kylie?" chiedo osservandomi allo specchio.
"Fidati" dice e mi passa un rossetto rosso fuoco.
Mi sporgo verso lo specchio e lo passo sulle labbra, le unisco e poi mi raddrizzo.

"Sembro una prostituta" dico osservandomi.
"È quello che volevamo" ribatte Kylie fiera.
La osservo dallo specchio.
"Non ne sono più sicura" dico sospirando.
"Forza metti questi tacchi e il cappotto, ti aspetto di la" dice ed esce dalla stanza.

Indosso i tacchi e mi specchio ancora.
"Ti farò impazzire Giulio" dico osservando il mio vestito se così possiamo definirlo. E' bianco, cortissimo, scollato ed io non indosso nemmeno il reggiseno.

Non vedo Giulio da quella volta fuori al terrazzino, sono passate due settimane. Due settimane di silenzio straziante.
Stasera ci sarà l'inaugurazione del locale, inizialmente non volevo andarci ma poi io e Kylie abbiamo escogitato questo piano diciamo.

Se Giulio mi ignorerà e non si incazzerà dopo che mi avrà vista conciata di questa maniera, allora vuol dire che dovrò mettermi l'anima in pace.
'È la prova del nove', ripeto le parole di Kylie per convincermi.

Indosso il cappotto ed esco della stanza.

Arriviamo al locale.
Per l'occasione c'è un tappeto rosso all'ingresso.
"Dobbiamo farci una foto" dice Kylie tirandomi per un braccio.
Ma la mia mente è altrove, cerco disperatamente tra le gente i suoi occhi, ma non li trovo.
Alzo gli occhi al cielo mentalmente e accontento Kylie.

Ci fermiamo all'ingresso per lasciare i cappotti e poi ci incamminiamo verso la sala.
Intravedo Ronnie che alza una mano per farsi vedere da Kylie e vicino a lui c'è Giulio.
I nostri sguardi si incrociano, un brivido mi percorre la schiena e il cuore sembra esplodermi nel petto.
Con i suoi occhi seri percorre il mio corpo più e più volte.
'Beccati questo Giulio' dico sistemandomi i capelli con la mano.

"Allora Margot atteniamoci al piano" dice Kylie costringendomi a distogliere lo sguardo da Giulio.
"Si tu vai da Ronnie e io al bar" dico.
"Esatto, passa sculettando avanti a quel tavolo di ragazzi" dice eccitata.
Sorrido, è più eccitata lei per questo piano che io.
Lei si incammina verso i ragazzi e io svolto a destra verso il bancone del bar.
Sento il suo sguardo bruciarmi addosso.

Mi accomodo sullo sgabello e appoggio le braccia al bancone del bar inarcando la schiena e accavallando le gambe.

"Cose ti porto meraviglia?" chiede il barman.
"Qualcosa di forte" dico.
"Ho quello che fa per te" dice facendomi un occhiolino.
Mi versa un liquido ambrato nel bicchiere.
"Cos'è?" chiedo.
"Bevi" dice.
Faccio come dice, cazzo quanto brucia.
"Cazzo" impreco per poi tossire.
"Forte eh?" dice per poi allontanarsi verso un altro cliente.

"Buonasera" qualcuno dice al mio fianco e io mi volto in direzione di quella voce.

Alla mia sinistra c'è un ragazzo con il braccio appoggiato al bancone e gli occhi fissi sulla mia scollatura.
Raddrizzo la schiena "Ciao" dico.
"Ciao io sono Luke" dice sorridendo e mettendo in mostra i suoi denti perfetti. Faccio scorrere i miei occhi sulla sua figura. Non male penso, poteva andarmi peggio.
"Margot" dico.
"Posso offrirti qualcosa da bere?" chiede.
"Certo" dico.

"Margot tesoro"
Mi giro e trovo Mike ad un centimetro da me. Mi appoggia il braccio sulla spalla e mi stringe forte a lui.
"Mike" dico sorpresa.

"Ah scusami" dice Luke per poi allontanarsi.
"Vuoi qualcosa da bere?" mi chiede indifferente.
"Si" dico e lui fa un cenno al barman.
"Due rum e coca" dice.
"Io non ho facoltà di scelta?" chiedo divertita.
"No, sei ospite nel mio locale" dice divertito.

"Sei emozionato?" chiedo.
"Si, non mi aspettavo tutta questa gente" dice euforico "e poi ho degli ottimi soci".
"Già" dico bevendo un sorso del mio cocktail.
"Cazzo ma perché l'alcool brucia così tanto" sbraito.
Mike ride di gusto.
"Vado a salutare quei ragazzi laggiù" dice "non fare danni" aggiunge strizzandomi una guancia con le dita.

THE QUIET AFTER THE STORM (2* parte di THE STORM)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora