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"Vieni a casa con me" mi implora.
"No Giulio" dico.
"Perchè no?" chiede " non sei stata bene con me oggi?"
"Non è questo, ma mi ha ferito il tuo modo di fare" dico.
" Ti ho chiesto scusa" dice.
"Non mi basta Giulio" dico.
"Cosa dovrei fare? Non ti va bene nulla" afferma seccato.
Io lo osservo, non so cosa dirgli.

"Non posso tornare indietro nel tempo, ti ho chiesto scusa, ti ho dimostrato quanto ti amo" dice.
"Ma io non lo metto in dubbio, ne tu devi dubitare del mio amore" dico.
"E allora perchè non vuoi tornare a casa nostra?" dice.

'Perchè non voglio dartela vinta, perchè non voglio che pensi che puoi fare tutto quello che vuoi senza pagarne le conseguenze' penso.

"Vuoi punirmi, va bene" dice sbuffando e io non dico nulla, non so realmente cosa dire.
"Ti accompagno a casa" aggiunge dopo poco e mette in moto.
Il viaggio è silenzioso, nessuno dei due dice nulla. Ma la mia testa non smette di pensare, vorrei dirgli tante di quelle cose, ma questa situazione mi destabilizza e il fatto che lui non capisca il reale motivo mi fa infuriare. Decido di mettere avanti l'orgoglio per una volta, è tempo che lui capisca e maturi.

Quando arriviamo fuori casa mia, non vorrei scendere da questa macchina, vorrei ritornare di corsa a casa con lui, fare l'amore e svegliarmi con il suo profumo tra i capelli.

"Allora io vado" dico.
"Se proprio devi" dice stringendosi nelle spalle.
Sto per aprire la portiera ma lui mi tira a se e mi stringe forte. Dio che tortura.
"Voglio un pò del tuo profumo, così mi sentirò meno solo stanotte " dice e io mi sciolgo.
Lo guardo sorridendogli, mi sento cattiva ma è giusto che impari.

"Allora ci sentiamo" dice.
"Si" affermo delusa, sto diventando pazza. Da un lato voglio che se ne vada ma dall'altro mi aspettavo che mi chiudesse in auto e mi costringesse a tornare con lui come sempre.
Ma nulla.

Sto per uscire dall'auto ma lui mi richiama.

"Margot" dice e io mi volto "buonanotte e sognami" dice.
"Buonanotte" dico uscendo e rientrando in casa.

Mi appoggio alla porta di casa e scivolo a terra e mi lascio andare finalmente ad un pianto silenzioso liberandomi di tutta la tensione che ho accumulata nel pomeriggio.



Non sento Giulio da ieri e questo mi fa molto male.
In fondo l'ho voluto io, mi dico.
Speriamo serva a qualcosa questa sofferenza.

Mi sto preparando per uscire con le ragazze, stasera ci sarà una rimpatriata con tutta la classe del liceo, compreso Bryan.

Ho espressamente richiesto ai ragazzi di non scegliere il The Storm come locale, voglio godermi una serata in santa pace con i miei amici e senza invasioni da parte di Giulio.
Anche se grazie a Ronnie e Diego sicuramente saprà dove sono, con chi sono e cosa faccio.

Alle nove in punto Vane è fuori casa dei miei.
"Wow" mima con le labbra mentre mi incammino verso l'auto.
"Ho esagerato?" chiedo sistemandomi sul sedile.
"No, ma vedo il tuo vestito già appeso nel mio armadio dopo che Giulio lo avrà visto" ridacchia.
Sbuffo e alzo gli occhi al cielo.
"Sarà sicuramente incazzato" dico.
"Non lo so, ma so che escono" dice lei.
"E dove vanno?" chiedo curiosa.
"A mangiare fuori, dove non so ancora" dice "ma ti terrò aggiornata" aggiunge facendomi un occhiolino.

"Secondo te sto sbagliando?" chiedo.
"Secondo me dovreste parlarne senza fare giochetti" dice " ma capisco il tuo punto di vista, siete fidanzati da un anno e lui ancora non ha capito che non deve fumare più" aggiunge.
"Ma per me può anche farlo una volta ogni tanto, ma Vane era così strafatto che non mi ha riconosciuta, non ricorda il modo in cui mi ha trattata" dico e storco il naso al pensiero.
"Vedrai che capirà" dice.
"Lo spero" affermo per poi sorridere quando Kylie spunta sul vialetto di casa sua.

THE QUIET AFTER THE STORM (2* parte di THE STORM)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora