57.

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Addio al celibato

"Ci faranno il culo" ripete Diego per l'ennesima volta.
"Dai piantala" sbuffo fingendomi disinteressato, ma in cuor mio anche io so che sarà così. Conoscendo Margot non mi parlerà per un mese.
"Dai ragazzi io mi sposo e me lo merito" dice Ronnie con un sorriso ebete facendoci ridere.
"E poi ci divertiamo tra amici , che male c'è?"aggiunge Bryan.

Purtroppo c'è anche lui, mi sta sulle palle in una maniera indescrivibile.
Ho accettato le sue infime scuse solo perchè ho visto Margot felice di aver trovato una nuova amica.
Ma con lui io in questa vita non saró mai e poi mai amico.
Purtroppo è il futuro ' cognato' di Ronnie e non ho patuto fare storie dopo tutto l'addio al celibato è il suo.

"Las Vegas" ripete Diego estasiato.
"Las Vegas amici" dice Ronnie spingendo il piede sull'accelleratore.
"Facciamo un'ora a testa?" chiede Bryan.
"Si" dico secco e guardo fuori dal finestrino.
Penso a Margot, a cosa penserà di me dopo che scoprirà dove saremo stasera.
Ma credo che dopo l'incazzatura capirà, stiamo andando lì per festeggiare Ronnie e ci divertiremo unicamente tra amici.
Capirà lo so, anzi lo spero.

Quattro ore più tardi siamo arrivati a Las Vegas, scendiamo dall'auto e lasciamo le chiavi al parcheggiatore dell'albergo.
"Mio Dio" dice Ronnie "siamo in paradiso" aggiunge con enfasi guardandosi intorno.

Entriamo nell'albergo, è in stile impero romano, ci sono colonne oro e tappeti rossi ovunque, lasciamo i documenti alla reception e saliamo nelle stanze il tempo necessario per sistemare le borse e darci una ripulita.
Mezz'ora più tardi siamo giá fuori dalle stanze.
La nostra prima tappa è il casinó di Las Vegas.

"Oggi faccio cassa, me lo sento" dice Ronnie.
"Te lo auguro fratello" dico dandogli una pacca sulla spalla.
"Avete sentito le ragazze?" chiede Bryan.
Controllo il telefono, non c'è nulla.
"Saranno sicuramente in qualche centro estetico a spettegolare" ridacchia Ronnie.
"Giá le donne sono prevedibili" dice Bryan.

Penso alla mia Margot in accappatoio, con il corpo profumato e morbido per la crema, scaccio via il pensiero per evitare che il mio amico si alzi e qualcuno possa pensare che io sia un maniaco sessuale.

Entriamo al casinó e una ragazza seminuda su dei trampoli ci accompagna ondeggiando verso uno dei tavoli da poker.
"Se hai bisogno mi fai un cenno con la mano" dice sorridendomi e appoggiando la sua mano sulla mia spalla.
Annuisco, lei mi rivolge uno sguardo carico di lussuria prima di allontanarsi.
Sono stato con tante e donne e capisco quando vogliono arrivare dritte al punto, è lei lo vuole.
"Sei sempre il solito" ridacchia Ronnie.
"Non essere geloso del mio fascino" dico divertito.

Quattro puntate più tardi abbandoniamo il tavolo ricchi di 2000$ a testa.
"Che ti avevo detto?" chiede Ronnie.
"Baciati dalla fortuna" dico incamminandomi verso l'ingresso per cambiare le fish.
Sto per uscire dal casinó quando una mano mi afferra il braccio, mi giro ed è la ragazza di prima.
Le rivolgo uno sguardo interrogativo.
Lei arrossisce, si schiarisce la voce e mi osserva languinda : " Mi chiedevo se più tardi ti andava di fare un giro io e te" dice sbattendo le palpebre.
La osservo con un ghigno divertito.
"Non sei il mio tipo" dico lasciandola lì impietrita.

Mi fa schifo anche solo pensare di stare con un'altra che non sia Margot, scaccio via il pensiero e seguo gli altri.

Saliamo in camera a riposarci per la serata. Le nostre camere sono separate ma hanno un terrazzo enorme comunicante.
"Preparala tu" dice Diego.
Prendo l'erba dalla bustina e preparo una canna, non fumo dal litigio con Margot, me la merito, oggi è un giorno di festa.
Dopo averla preparata con cura, l'accendo e aspiro.
Dio mio che sensazione di estasi pura, mi era mancata.
"Hei passa qui" dice Ronnie divertito.
"Ti mancava è?" chiede Diego " ma io non la baratterei mai con la figa, quella viene prima di tutto" ridacchia facendo ridere gli altri.
Questa sua battuta mi infastidisce, ma mi limito a strappargli la canna da mano e a fare un altro tiro.
Corpo e mente si rilassano, mi stendo sul letto e mi lascio andare ad un sonno beato.

Quando mi risveglio ormai è buio fuori, guardo il telefono e con mia sorpresa scopro che la mia ragazza si è completamente scordata di me.
Ma non gliene faccio una colpa sarà presa da tutte quelle cose da femminucce.

Mi alzo e vado a fare la doccia.

"Siete pronti?" chiede Diego.
"Si" diciamo ed entriamo all'Omnia una delle discoteche più famose di Las Vegas.
Le luci sono soffuse e tendenti al rosso, la sala è stracolma di gente e ragazze mezze nude che ballano strusciandosi attorno a dei pali.
Sembra l'inferno in terra.
Il Giulio di qualche anno fa si sarebbe sentito a casa, il Giulio di adesso pensa che sta facendo un enorme cazzata.

"Andiamo amico" dice Bryan. Lo osservo inarcando un sopracciglio, amico?.
"Giulio ti ho chiesto scusa" dice in risposta alla mia espressione.
Alzo le spalle e lo seguo al bancone del bar.

"Due bottiglie di champagne" dice Bryan guardandosi intorno.
" Ci ammazzeranno lo sai?" mi chiede.
"Lo so" dico divertito.
"Ti diverte?" chiede sgomento.
"Sarà bello fare la pace" ammicco e lui annuisce voltandosi verso il bancone e afferrando le bottiglie.
Ritorniamo dagli altri che sono accerchiati da un gruppo di ragazze.

"E questi due dove li tenevate nascosti?" dice una delle ragazze.
Non la degno di uno sguardo e apro le bottiglie.
Mi si affianca con fare provocante.
"Uno anche per me" dice toccandomi il braccio.
Mi scosto infastidito.
"Il bar è di là" le indico con la testa.
"Che stronzo" borbotta per poi allontanarsi.

Beviamo e balliamo a ritmo di musica passandoci una canna di tanto in tanto. Mi lascio trasportare dalla musica, non mi divertivo da tanto con i miei amici, mi sento veramente felice e spensierato.

Ma non dura questo momento.
"Guarda queste stronze" dice Ronnie mostrandomi il telefono.
Guardo il nome del profilo instagram è di Vittorio.
Sento il sangue ribollirmi nel cervello.
Prendo il cellulare e vado sul suo profilo, mi manca il respiro quando riprende un ragazza che balla sbattendo il suo uccello in faccia a Margot, riguardo la scena più e più volte, sembra innervosita ma non l'ha spinto via, penso furioso.

Avvicino il telefono all'orecchio e cerco di capire cosa dicono mi basta sentire la mia monella per andare su tutte le furie.
Prendo un altro bicchiere di champagna, lo bevo tutto di un sorso.
"Gliela facciamo pagare?" chiede Ronnie.
Annuisco, mia cara Margot non sai proprio con chi hai a che fare.

Beviamo ancora e andiamo a buttarci nella mischia, ci filmiamo tra le ragazze che ballano sui pali, inquadro culi e tette. Così impari a fare la stronza mia cara.

Qualche minuto più tardi il mio telefono vibra.

margot.jenner Fai schifo!!!!

Forse ho esagerato. Non so cosa sia accaduto, non so se loro erano compresi nella serata. Ma no, lei era seduta lì senza fare nulla, sono furioso.
Appena torno a Los Angeles Vittorio mi sente.

"Fratello" mi richiama Ronnie.
"No, questa sera sono il tuo monello" dico facendo l'occhiolino alla telecamera.

Questa me la paghi piccola stronza.
Spengo il telefono e continuo a divertirmi,
o meglio ci provo.

THE QUIET AFTER THE STORM (2* parte di THE STORM)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora