"Dovresti tornare da lui" dice Vittorio lanciando un sassolino nel mare.
"Non dovresti difenderlo" dico voltandomi verso di lui.
"Al suo posto avrei fatto lo stesso" dice continuando a fissare il mare.
" Non doveva prendersela con te" ribatto infastidita.
"È geloso, è incazzato, è Giulio" ridacchia Vittorio.Sospiro frustrata, si è Giulio. Mi fa malissimo pensare che lui sia a casa da solo, mi fa stare male sapere che soffre proprio come me.
Siamo due stupidi, complichiamo le situazioni solo per il nostro orgoglio del cazzo.Ho un vuoto nel petto, credevo che un posto tranquillo come la spiaggia e il mare con il suo rumore potessero farmi rilassare e appianare i miei pensieri ma invece mi stanno travolgendo come una tempesta.
"Torniamo da lui, gli chiedo scusa e finisce tutto"dice.
"Vittorio tu sei troppo buono. Ma no è la nostra serata tra fratelli" dico sorridendo " e poi lui è andato a Las Vegas senza dirmelo, ha la sua colpa"aggiungo.
"È più probabile che io perda un occhio" dice ridendo " che Giulio ti tradisca" aggiunge " e poi non possiamo anticiparla, ho già organizzato una cosa per venerdì" ribatte facendomi un occhiolino.
"Non dobbiamo anticipare quella di venerdì" dico.
"Allora ci sto" dice ridendo.
Rido anche io lasciando per un attimo da parte tutto il casino con Giulio.Le ore con Vittorio sono state piacevoli, ma il pensiero di Giulio non ha mai abbandonato la mia mente, sono stata ingiusta con lui. Ma non doveva prendersela così con Vittorio e poi anche lui ha sbagliato, non puó agire addossando le colpe solo agli altri.
È un prepotente, lo odio.
Non è vero lo amo."A venerdì" dico uscendo dall'auto.
"Andrà tutto bene" dice Vittorio con un tono dolce.
Gli sorrido e mi incammino verso casa.Le luci sono spente, ma quando apro la porta sento delle voci, avanzo nel salotto e capisco che le voci provengono dalla tv, la spengo e quando mi volto vedo Giulio addormentato sul divano e mi si stringe il cuore.
Quando dorme sembra un angioletto, mi avvicino piano per non svegliarlo, gli accarezzo il viso e lui schiude le labbra. È bello da morire, se non facesse cazzate sarebbe perfetto.
Invece no, io lo amo da impazzire proprio per quello che è. È vero mi fa innervosire, ma i momenti belli battono di gran lunga quelli dolorosi.
Mi piego verso il suo viso e gli sfioro le labbra con le mie.Prendo una coperta e gliela sistemo addosso per poi andare in camera.Mi spoglio e mi posiziono nella mia parte del letto, è freddo e vuoto senza di lui. Lo vorrei qui con me, piango per l'ennesima volta per poi addormentarmi sfinita.
Due braccia calde e muscolose mi avvolgono, la sensazione di pace che provo in questo momento spazza via il dolore di questa notte.
Sento qualcosa premermi sul fianco, mi giro e i miei occhi si incrociano con quelli di Giulio.
Mi sorride e io gli sorrido. Per un attimo tutto l'odio e la tristezza sembrano svanire.
Nessuno dei due parla, sono i nostri corpi desiderosi di appartenersi e i nostri sguardi pieni d'amore a parlare per noi.Mi sfila le mutandine e si posiziona sopra di me, mi penetra senza esitazione, sussulto per la fitta di dolore che provo a quel contatto così brusco. Lui si ferma, mi osserva e io lo rassicuro sorridendo.
Afferra il mio labbro tra i denti e lo morde per poi baciarmi con foga, ansimando per lo sforzo con cui si spinge dentro di me.
Mi era mancato così tanto, la sua pelle, il suo calore, fare l'amore con lui.Lo sento gemere forte, capisco che è arrivato, mi lascia un bacio sulla punta del naso e scivola via da me.
Aggrotto le sopracciglia e lo osservo.
Lui sorride soddisfatto " te lo devi meritare il piacere" dice con tono tagliente.Per un istante il mio cuore smette di battere, mi sento usata, si è approfittato di me. La rabbia si sostituisce rapidamente alla delusione e alla tristezza, vuole punirmi è evidente.
Ma non puó giocare così con me, ero pronta a fare la pace e invece lui mi ha appena dichiarato guerra, ancora."Non voglio niente da te" sputo acida " non voglio nulla da una persona senza scrupoli, mi hai usata a tuo piacimento" dico trattenendo a stento le lacrime.
Mi sento umiliata.
Lui mi osserva stupito, forse se l'era immaginata diversamente la mia reazione alla sua vendetta.
"Se pensi che ti abbia usata allora si vede che non capisci proprio un cazzo" urla per poi sparire dietro la porta del bagno.Resto a letto, sono distrutta da quello che è appena successo, mi ha lasciata insoddisfatta per punirmi, chi farebbe mai una cosa così alla persona che ama?
A questo punto credo che non mi ami, mi schiaffeggio mentalmente per il mio stupido pensiero ma mi ha ferita, mi ha umiliata.Quando sento la porta del bagno aprirsi mi giro di lato verso la vetrata, non voglio vederlo.
Lo sento che si ferma accanto al letto.
"Io esco, non so a che ora torno" dice per poi uscire dalla stanza.
Non dico una parola, resto in silenzio.Raccolgo le forze e mi alzo dal letto.
Il lavoro chiama, se penso alla giornata che mi aspetta con Cole la tentazione di darmi malata e rimanere a letto è forte. Ma poi penserei tutto il giorno a Giulio, quindi è meglio andare a lavoro e cercare di distrarmi.Decido di andare a piedi a lavoro, ho bisogno di camminare per sbollire i nervi e ho bisogno delle mie migliori amiche, le chiamo per sapere se ci sono nel pomeriggio per un caffè.
Chiamo prima Kylie.
"Hei" dice.
"Ciao" mormoro.
"Che voce è successo qualcosa?" chiede.
"Ho bisogno di te" dico "ti va di vederci più tardi?" chiedo.
"Margot mi dispiace ma ho un impegno" dice.
"Ok" dico e mi sento ferita dal suo modo di fare, se lei avesse avuto un problema sarei corsa immediatamente.
" A dopo, ti voglio bene" dice e io stacco.Chiamo Vanessa.
"Ciao" dice.
"Vane ho bisogno di te, ci sei per un caffè? Ti prego dimmi di si" mormoro disperata.
"Margot mi dispiace ma non posso" dice e io attacco stizzita, andate a quel paese.Sono furiosa, sono così arrabbiata che senza rendermene conto aumento il passo e mi ritrovo dopo poco allo studio.
Mi accomodo alla mia scrivania e mi prendo la testa tra le mani."Margot" sbraita Cole.
Vorrei solo che piangere, mi alzo e vado da lui.
"Che faccia" dice abbassandosi gli occhiali sulla punta del naso.
"Ho dormito male" mi limito a dire.
"Tieni, se ci riesci sistema questi fascicoli. Appena finito puoi ritornare a casa" dice con sguardo comprensivo.Ho l'aspetto così disperato da far pena anche ad un insensibile come lui.Mi risiedo alla scrivania, accendo il computer e leggo le mail.C'è una mail da parte di Marcus, la leggo e il contenutomi provoca un sorriso. Ha fatto uno schema per la settimana prossima, ma quello che mi fa sorridere è il nome del programma "Sweet Margot" e la tabella rosa a fiori. Lo salvo e lo stampo per poi ringraziarlo con una mail.
"Vuoi del caffè?" chiede Miriam.
"Si ti prego" dico guardandola intensamente.
Arriva dopo poco con due tazze di caffè, si siede difronte a me e mi osserva curiosa.
"Non avete fatto pace?" chiede arrivando dritta al punto.
"No, anzi" dico appoggiando la schiena alla poltrona.
"Nemmeno io se puó confortarti, ma stasera mi ha invitata a cena" dice felice.
"Allora farete pace di sicuro" dico sorridendo.
"Anche voi" dice stringendo la mia mano.
"Chissà" dico guardando la tazza di caffè.Quando esco dall'ufficio ormai è buio, che pessima idea andare a piedi. Cammino per un pó pensando a come comportarmi una volta arrivata a casa.
Ripenso a tutto quello che è successo in questi giorni, vorrei svegliarmi e scoprire che è stato tutto un sogno, un incubo.
Prendo il cellulare dalla borsa, ci sono molte chiamate e messaggi da parte di Kylie e Vanessa ma non ho voglia di parlare con loro.Cammino immersa nei pensieri, quando il clacson di un' auto mi riporta alla realtà.
Mi volto e una fitta mi attraversa lo stomaco.
"Sali" dice lasciandomi confusa.
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THE QUIET AFTER THE STORM (2* parte di THE STORM)
Storie d'amoreTrilogia: THE QUIET AFTER THE STORM 2 Continua la storia d'amore tra Giulio e Margot. Margot si è trasferira in Oakland per frequentare la facoltà di legge al college di Berkley. Giulio riuscirà a reggere il peso della lontananza? Il pensiero di Mar...