Mi sveglio di soprassalto, sento il rumore di un auto e un vociare nel cortile di casa. Guardo la sveglia sul comodino sono le 4.30 di mattina. Sento la porta di casa aprirsi, lo stronzo è tornato.
Mi infilo sotto al lenzuolo e fingo di dormire, la porta della camera si apre, il rumore dei suoi passi risuona sul pavimento e il suo profumo sexy invade la stanza.
Si ferma qualche istante ai piedi del letto, trattengo il respiro e continuo a tenere gli occhi chiusi.Prendo un sospiro di sollievo quando sento la porta del bagno chiudersi e l'acqua scorrere, mi giro e osservo le sue cose appoggiate sulla poltrona della stanza.
Mi rimetto nella posizione di prima quando non sento più l'acqua scorrere. La porta del bagno si apre, il materasso si abbassa sotto al peso del suo corpo, si sporge verso di me e mi lascia un bacio sulla fronte, trattengo il respiro, ho il cuore in gola. Dopo poco sento la porta della stanza chiudersi.
Mi giro di scatto, lui non c'è è andato via. Una morsa dolorosa mi stringe lo stomaco, sono furiosa con lui, mi ha mentito ma il senso di vuoto che provo in questo momento è indescrivibile.
Mi rannicchio su me stessa e mi lascio andare ad un pianto silenzioso."Nooo" protesto quando la sveglia inizia a suonare.
Ho un sonno incredibile, avró dormito si e no due ore. Osservo con rammarico il lato vuoto del letto per poi alzarmi e andare in cucina, ho un bisogno urgente di caffè.Esco dalla stanza ed entro in cucina, sussulto quando ritrovo Giulio appoggiato con la schiena al lavello della cucina, è coperto soltanto da un'asciugamano rosso avvolto in vita.
È intento a guardare il cellulare. Mi perdo ad ammirare il suo fisico perfetto, sprizza sesso da tutti i pori.
NO penso.
Starà sicuramente parlando con una puttanella conosciuta a Las Vegas.Sento la rabbia scorrermi nelle vene.
Prendo una tazza dallo scaffale affianco a dove si trova lui, non si scompone anzi con aria di superiorità continua a guardare sul cellulare. Riempio la tazza con il caffè e me ne torno in camera sbattendo la porta rumorosamente.Lo odio, ha anche il coraggio di non rivolgermi la parola, dovrebbe strisciare ai miei piedi implorando il mio perdono e invece ha anche la faccia tosta di ignorarmi.
Entro nella cabina armadio e scelgo il pantalone più aderente che ho e il top più striminzito che ho.
Mi guardo allo specchio soddisfatta.Esco dalla camera e sorrido compiaciuta quando lo vedo uscire dalla camera degli ospiti. Si blocca e stringe la mascella,prendo le chiavi della mia auto e esco di tutta fretta da casa.
Fanculo Giulio penso fra me e me.
Vuoi la guerra del silenzio e silenzio sia!Appena arrivo allo studio tiro un sospiro di sollievo, Cole non è ancora arrivato, vado nella sala caffè e ci trovo Miriam.
"Buongiorno" dico.
"Buongiorno" dice girandosi verso di me, ha gli occhi gonfi e rossi per il pianto.
"Hei" dico avvolgendola con il mio braccio " che succede?" chiedo anche se credo di sapere perchè stia così.
"Ho litigato con Bryan, è furioso per i video dell'addio al nubilato" dice trattenendo il pianto.
"Anche Giulio, stamattina non ci siamo nemmeno rivolti la parola" dico accarezzandola.
"Mi fa rabbia" dice " loro sono andati a Las Vegas e loro sono incazzati con noi" aggiunge frustrata.
"Già" dico quando una voce alle mie spalle mi fa trasalire."Margot quando hai finito con il sentimentalismo ti aspetto nel mio ufficio" dice " e portami un caffè" aggiunge.
"Di mal in peggio" sussurro a Miriam che sorride finalmente.
Alzo gli occhi al cielo, preparo il caffè ed entro nella stanza di Cole."La settimana prossima andrai da Marcus" dice.
"Per?" chiedo.
"Vuoi diventare magistrato?" chiede con sguardo truce.
"Si " balbetto.
"E allora" dice con tono ovvio " ora vai" aggiunge liquidandomi con la mano.
Sbuffo mentalmente ed esco dalla sua stanza.Sono intenta a sistemare i fascicoli quando il mio cellulare vibra, è un messaggio.
Mi tremano le mani quando leggo il mittente.da Giulio👻
Ti aspetto fuori dallo studio, esci alle 18.00?
a Giulio👻
Ho l'auto.
da Giulio👻
Ti aspetto a casa allora.Sono sollevata che abbia interrotto il silenzio, ma la rabbia che provo nei suoi confronti non è sfumata. Ho pensato a lui per tutto il giorno, ho pensato a quello che ha fatto e parlare con Miriam non ha migliorato la cosa.
Non ho mai desiderato così intensamente che la giornata lavorativa durasse all'infinito e invece sono le 18.00 passate e sono in macchina diretta verso casa.
Entro in casa e trovo Giulio seduto sul divano, appena chiudo la porta si gira verso di me.
Lo raggiungo e mi siedo sulla poltrona accanto al divano.
"Ciao" dice.
"Ciao" rispondo.
Mi osserva da capo a piedi per poi soffermarsi a lungo sulla scollatura del mio top.
Serra la mascella " è questo il modo di andare a lavoro?" chiede con una punta di disprezzo.
"Sul serio?" sbotto furiosa "questo hai da dirmi?" chiedo.Sta per rispondere ma lo precedo.
"Mi aspettavo un mi dispiace Margot per averti mentito, per non averti detto che andavo a fare lo stronzo a Las Vegas" urlo furiosa.
"Non mi sembra che tu sia stata a casa ad annoiarti" dice sarcastico.
"Non sono pragonabili le cose" dico.
"Ah no? Le spogliarelliste che ballano nude intorno ad un palo non sono paragonabili ad un cazzo sbattuto dritto in faccia" dice con disprezzo.
"L'ho spinto via" dico.
"Beh questo dettaglio il tuo caro fratellino non l'ha ripreso" dice pungente.
"Invece tu hai fatto ottime riprese" dico disgustata.
"Le migliori" dice con un ghigno divertito.
"Vaffanculo Giulio" dico furiosa.Mi guarda furioso, si alza ed esce dalla porta di casa.
Mi lascio cadere sul divano e mi prendo la testa tra le mani sconfitta.Un secondo dopo la porta si riapre, alzo lo sguardo ed è Giulio che rientra accompagnato da Vittorio, mi si gela il sangue nelle vene e un brivido mi percorre la schiena.
"Hei che ci fai qui?" chiedo a disagio.
"Ero passato a salutarti" dice e mi osserva sospettoso "non è un buon momento?" chiede.
"È un momento perfetto" interviene Giulio sarcastico.
"Giulio" lo ammonisco ma lui sembra non far caso alle mie parole.Vittorio lo osserva disorientato.
"Stavo giusto parlando del tuo amico" dice tagliente.
"Quale amico?" chiede.
"Lo stronzo che sbatteva il cazzo in faccia alla mia fidanzata" ringhia furioso Giulio.
"Era uno scherzo per divertirci" dice Vittorio stringendosi nelle spalle.
Dio che tenerezza mi fa è così ingenuo.
"Non prenderti gioco di me ragazzino" dice Giulio con disprezzo."Altrimenti?" mi intrometto furiosa, come osa rivolgersi in questo modo a mio fratello.
" Non si doveva azzardare" urla furioso " e tu" dice indicando Vittorio " invece di riprenderlo avresti dovuto prenderlo a calci nel culo" aggiunge avvicinandosi a lui.
Vittorio impaurito arretra di un passo.
"Lei l'ha spinto via" dice in sua difesa.
"Non doveva farlo" urla."La smetti" dico avvicinandomi a lui " ti stai appellando ad una cosa che non esiste, pensa a te che sei andato a Las Vegas di nascosto a passare la serata con delle puttane" strillo in preda ad un attacco di nervosismo.
Lui mi osserva senza dire nulla.
"Cosa dovevo pensare io?" urlo così forte che mi fa male la gola.
"Hai il coraggio di prendertela con Vittorio, passati una mano per la coscienza e matura" dico guardandolo con disprezzo.Mi volto verso Vittorio.
"Andiamo" dico furiosa.
Lui mi segue senza emettere un fiato."Margot" mi richiama "non te ne andare" dice.
Lo ignoro e apro la porta di casa, per poi chiudermela alle spalle."Dove ti porto?" chiede avvolgendo il mio fianco con il suo braccio.
"Dove non serve pensare" dico e una lacrima mi attraversa il viso.
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THE QUIET AFTER THE STORM (2* parte di THE STORM)
RomansTrilogia: THE QUIET AFTER THE STORM 2 Continua la storia d'amore tra Giulio e Margot. Margot si è trasferira in Oakland per frequentare la facoltà di legge al college di Berkley. Giulio riuscirà a reggere il peso della lontananza? Il pensiero di Mar...