Capitolo 34.

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"Li ho uccisi".

Il mio cuore si spezza.
Non pensavo che Edoardo fosse dentro per omicidio,era l'ultima cosa che avrei potuto immaginare.
Una lacrima riga il mio volto,non sono riuscita a trattenerla e la sua mano l'asciuga.

"Ti faccio schifo" dice mentre i suoi occhi si inumidiscono.

"Non mi fai schifo" so che l'ha fatto per vendetta,so che lui non sarebbe capace di uccidere qualcuno a sangue freddo.

"Non meriti di uno come me.Io sono un criminale" nei suoi occhi,vedo dolore e mi fa tanto male questo.

"Potrei esserlo anch'io.Non lo sai,tu non sai perché sono qui dentro" lui scuote la testa.

"No Alida,tu non lo sei" ed è vero,ma lui non può saperlo,lui non sa.

"Come fai ad esserne così sicuro?" è come se mi conoscesse da sempre,come se lui conoscesse la mia storia.
Lui mi capisce,riesce a farlo.

"Lo so e basta" dice guardandomi negli occhi.

Io mi metto a cavalcioni su di lui,mi stendo sul suo petto e lo bacio.
Gli prendo il viso fra le mani mentre la sua lingua accarezza la mia.
Mi stringe forte dalla schiena ed io,gli porto i capelli all'indietro.
Amo il suo taglio di capelli,ma gli vanno spesso negli occhi.

"Mi dispiace tanto" sussurro sulle sue labbra,per quello che mi ha raccontato,lui non meritava questo.

"Non è colpa tua" mi accarezza il viso ed io mi stendo al suo fianco.

"Era il fratello di tua padre?" dico girandomi su un fianco,per riuscire a guardarlo.

"Sì. Lui,quando mio padre è morto,ha cercato di prendere il suo posto colmando la sua mancanza. Avevo cinque anni" questo ragazzo ne ha passate tante.

"E tuo padre?" mi chiede ed io mi irrigidisco.

"Preferisco non parlarne" non mi va di toccare questi tasti dolenti,anche se lui l'ha fatto.

"Alida perché non vuoi parlarmene" sembra rimanerci male,ogni volta che gli dico che non mi va di aprire questo discorso.

"Non l'ho mai fatto con nessuno,è difficile per me" dico toccandogli il viso,cercando di fargli capire che vorrei farlo,ma c'è qualcosa che mi blocca.

"Anche per me,sei l'unica a cui l'ho detto.Io mi fido di te,Alida" dice prendendomi dal fianco,per avvicinarmi a lui.

"Ed io di te,ma non me la sento,è difficile per me" spero che un giorno,riuscirò a farlo.

"Me ne parlerai mai?" lo farò.

"Perché vuoi tanto sapere la mia storia?" sono curiosa di saperlo.

"Perché voglio essere l'unico a conoscerti.L'unico a sapere tutto di te,voglio aiutarti" mi si stringe il cuore,al suono di queste parole.

"E lo sarai.Sarai l'unico,come lo sei sempre stato" dico lasciandogli un dolce bacio sulle labbra.

"Promettimelo" non crede molto in se stesso,ma per me,è davvero l'unico.

"Te lo prometto" lui sorride e non c'è cosa più bella.

"Ti piace il mare?" chiede dopo svariati minuti di silenzio.

"Tantissimo,vorrei andarci" dico guardando la finestra con le sbarre.

"Ti ci porterò,te lo giuro" ed è una promessa bellissima,questa.

Lui si alza dal letto,andando vicino al davanzale della finestra e guarda le onde che scorrono sulla sabbia.
Mi fa segno di avvicinarmi e lo faccio,lui si posiziona dietro di me e mi abbraccia,mentre io poggio la mia testa,sul suo petto.

Piccoli delinquenti//E.C.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora