Capitolo 45.

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"Dove sei stata?" mi chiede Nad,appena mi vede arrivare in cortile.

"Nulla,Lino mi ha chiesto di riordinare il laboratorio di arte" mento,non voglio dirle che sono stata con Edoardo.

"Ma il laboratorio ce l'abbiamo tra quattro giorni" sembra non crederci.

"Non lo so Nad,così mi hanno chiesto e così ho fatto" non mi riesce bene mentire.

"E perché lo avrebbero chiesto proprio a te?Soprattutto Lino?" mi guarda come per dirmi 'Non prendermi per il culo' ed io sbuffo sonoramente.

"Va bene,mi arrendo" dico alzando gli occhi al cielo.

"Mi avevi detto che non lo avresti più visto" dice in tono di rimprovero.

"Lo so ma quando ho capito che Lino mi stesse portando da lui,era già troppo tardi" ed è vero,eravamo quasi arrivati nella sua cella.

"Potevi tornartene indietro Alida" so che lo fa per il mio bene,ma esagera alle volte.

"Non volevo dare problemi a Lino,se ci fosse andato senza di me,Edoardo lo avrebbe ammazzato e lo sai" annuisce,arrendendosi.

"Cosa vi siete detti?" sento una fitta al cuore solo a ricordarlo.

"Ci siamo lasciati ancora di più di quando già non lo fossimo" ridacchio un pochino per non farle vedere che ci sto molto male,ma lei sembra capirlo.

"Ti ha detto qualcosa di sbagliato?Se lo ha fatto vado ad ammazzarlo con le mie stesse ma-" le impedisco di continuare la frase parlandole di sopra.

"Sono stata io ad aver detto qualcosa di sbagliato,non lo pensavo nemmeno" dico guardando il vuoto,per il pentimento.

"Alida.." sussurra e poi mi abbraccia per consolarmi,ma non funziona.
Gli unici abbracci ci consolazione che funzionavano,erano i suoi.

Mi manca stare con lui e provare le sensazioni che era l'unico a riuscire a farmi provare.
Mi faceva venire la pelle d'oca solo sfiorandomi,eppure è passata solo una settimana,non oso immaginare a quanto sentirò la sua assenza tra qualche mese.

Le sue labbra sulle mie,erano la cosa più bella.
Desideravo sentirle,morderle,leccarle.
Lo sentivo mio ed io ero completamente sua,forse un po',ancora lo sono,il mio cuore è ancora suo,anche se non dovrebbe.

Forse dovrei pensare che mi ha delusa profondamente e che dovrei andare avanti,ma l'unica cosa che mi viene in mente è il giorno in cui ci siamo conosciuti.

Ciro mi guardava minaccioso,per essere andato contro la sua ragazza ed Edoardo si è avvicinato chiedendo se fosse successo qualcosa.
I nostri occhi si sono scontrati per la prima volta e non hanno mai smesso di guardarsi.

Quel muretto che posso scorgere da lontano,è il nostro posto.
Il posto in cui ci siamo dati il primo bacio e a susseguire ce ne siamo dati altri cento e li ricorderò tutti,dal primo all'ultimo.
È stato il primo e questo non mi dispiace,ero felice in quei momenti e sorrido ancora a ricordarli.
Non è passato molto tempo,lo so,ma questa settimana che ci ha divisi,mi è sembrata un'eternità.

"Ho una bella notizia!" corre verso di noi Nina,tutta sorridente.Beata lei.

"Nina,non devi fare sforzi" la riprende Nad,guardandola male.

"Cos'è,state facendo festa senza di me qui?" si aggiunge anche Silvia ed io,le ringrazio mentalmente per avermi distratta.

"La direttrice mi ha promesso che se Carmine non fa casini,potrà esserci per il giorno del parto!" sono così contenta per lei,per loro.

Nad e Silvia corrono ad abbracciarla e io,mi giro guardando il campo maschile,notando Carmine che ci guarda sorridendo.
Gli faccio il pollice,come per dirgli che è una notizia grandiosa e lui me lo fa a sua volta.
Mi piace il rapporto che si è instaurato.

Piccoli delinquenti//E.C.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora