Capitolo 17.

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Siamo tutte a mensa,avevo detto a Liz che stavo male ma dopo qualche ora sono stata portata in infermeria e dopo essersi assicurati che non c'era il bisogno di farmi stare in cella,mi hanno portata in cortile insieme agli altri.

Con Edoardo ci sono stati solo interminabili sguardi e oltre quelli non può esserci più niente.
Si è infuriato con Pino e ha fatto una scenata andando nei dormitori maschili.

Oggi non è giornata,Silvia e Nad non fanno altro che sclerare per la nuova relazione della mora col rosso e per quanto possa farmi piacere per lei,non riesco proprio a sorriderle.

"Ei,perché oggi sei così?" dice Silvia facendo sparire il sorriso dal suo visto
"Scusa Silvia,ma oggi mi sono svegliata con la luna storta" ammetto sincera senza dirle il vero motivo però
"Tutto bene?" Nad mette una mano sulla mia spalla ed io sforzo un piccolo sorriso per rassicurarla.

È ormai sera,siamo tutti in sala comune,fra un po' andiamo a cena.
C'è chi suona il piano,chi chiacchiera e chi cerca di non addormentarsi ed io credo di appartenere all'ultima categoria.

Il problema non è la noia,ma lo stress accumulato in questi giorni e faccio di tutto per non metterlo in evidenza.
Mi sento toccare la spalla e mi giro di scatto,non mi aspettavo di trovarmi proprio lui avanti agli occhi

"Devi farmi un favore" dice mettendomi le mani sulle spalle,come per pregarmi di accettare
"Di cosa si tratta?" lo aiuterò,se mi è possibile
"Le guardie sospettano di me,forse qualcuno ha  sputato il rospo,devi tenermi il cellulare per qualche giorno,ti prego" lo aiuterò,lui l'ha fatto con me ed è ora di ricambiare il favore
"Va bene Carmine,ma se me lo trovano" lui non mi lascia finire la frase "Se dovessero sgamarti dirò che appartiene a me,stai tranquilla" annuisco e appena vediamo le guardie distrarsi,usciamo velocemente fuori.
"Tieni,nascondilo bene" me lo passa velocemente guardandosi mille volte intorno
"Devi fare una cosa,in un momento della giornata,chiama all'ultimo numero che si trova nelle chiamate recenti e dì lei le cose come stanno,è la mia ragazza,cerca un momento di caos dove nessuno potrà sentirti" nascondo il telefono e annuisco "Va bene,stai tranquillo" lui mi abbraccia,mi stringe forte "Grazie" mi sussurra ed io lo stringo più forte.

Questo ragazzo ha bisogno di essere aiutato.
Non è un criminale,si vede,si vede benissimo.

Ci stacchiamo ed entriamo subito in sala comune cercando di non farci vedere dalle guardie e ci riusciamo,ma non riusciamo a sfuggire ad uno sguardo che ho subito capito a chi appartiene senza neanche guardarlo negli occhi.
Mi giro d'istinto verso di lui e vedo che ha espressione fredda,mi guarda quasi con disgusto e poi sposta lo sguardo,come se gli facesse schifo guardarmi.
Avrà frainteso,ma in realtà non mi interessa,io posso parlare con chi voglio e non sarà un suo sguardo fulminante a vietarmelo.
Lui non è nessuno e anche se sono sicura che di me non gliene frega niente,non ha comunque il diritto di farmi un'espressione schifata solo perché decido io con chi parlare o no.

"Il piecoro ha fatto conquiste" dice ad alta voce quello stronzo di Ciro,facendo girare tutti verso me e carmine
"Ed è pure bona,complimenti" risponde ridendo un ragazzo del suo gruppo che nemmeno conosco facendo partire un applauso ironico generale.

Divento rossa in viso dalla vergogna,odio stare al centro dell'attenzione soprattutto in casi come questi.
"Smettetela" dice Carmine notando il mio disagio
"Perché?dovresti ringraziarci,abbiamo fatto sapere a tutti che uno stupido come te si è preso una delle ragazze più carine" dice il ragazzo di prima avvicinandosi a me.
Nad guarda la scena preoccupata insieme a Silvia,non si muovono di un millimetro.

"Non è la mia ragazza" Carmine dice lo cose come stanno ma il ragazzo in tutta risposta si avvicina a me accarezzandomi il viso
"Peccato,cosa ti perdi" cerco di allontanarlo ma lui è più forte di me.

Vedo Edoardo avvicinarsi a noi e in meno di un secondo scaraventa a terra quel ragazzo.
Si mette a cavalcioni su di lui cominciando a tirargli pugni sul viso mentre le sue nocche si riempiono di sangue.
Le guardie corrono a dividere i ragazzi,o meglio,a staccare il corpo di Edoardo da quel ragazzo ormai con quasi tutta la faccia insanguinata "Toccala di nuovo!" urla,non sembra in sé,sembra posseduto,ha il viso rosso dalla rabbia e gli occhi usciti fuori dalle orbite.

Il comandante tira Edoardo dalla maglietta e con forza gli infila le manette portandolo via "Tutti in cella,muovetevi!" urla prima di andare tenendo Edoardo dal braccio.

Nad cerca di parlarmi ma io non le rispondo,cammino verso i dormitori femminili con tutte le altre ragazze e mi sbrigo ad entrare in cella.
La prima cosa che faccio è nascondere per bene il telefono dentro la federa del cuscino,prima di lasciarmi andare sul letto con un pianto liberatorio.

Non so cosa faranno adesso ad Edoardo,ma lo ringrazio mentalmente in tutte le lingue del mondo per aver staccato quel ragazzo da me.
Aveva la mano pesante e la sua quasi non sembrava una carezza.

Vado nei bagni comuni e faccio una doccia veloce.
Appena esco vedo Nad venire verso di me e con fare preoccupato mi chiede come va.
"Bene Nad,vado in cella a riposare" dico mettendomi un paio di pantaloncini che vengono coperti da una maglietta lunga
"Buonanotte Alida" dice stringendomi forte.
Avevo bisogno di un'amica come lei qui dentro,le voglio già un bene infinito.

Torno in cella e cerco di addormentarmi subito per non pensare all'accaduto di oggi.
Il problema è che non riesco a smettere di pensare a quei due occhioni verdi che non riesco ad evitare.

Piccoli delinquenti//E.C.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora