Capitolo 19.

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Sono passati due giorni,ancora ho il cellulare di Carmine con me,ogni giorno mi raccomanda di chiamare Nina per sapere come sta ed io lo accontento sempre.

Lei mi dice sempre che gli manca,per me ormai,non è più un peso chiamarla,mi fa piacere parlare con lei,sembra una ragazza molto buona,premurosa.

Carmine mi ha detto che il telefono avrei dovuto tornarglielo domani e,un po' mi dispiace non sentire più Nina,ma è un'enorme responsabilità la mia e forse è meglio così.
Mi toglierò il peso di dosso quando il telefono sarà già nelle sue mani.

Chiedo ogni giorno a Liz quando uscirà Edoardo dall'isolamento,mi ha sempre risposto che non lo sapesse e ogni volta che glielo mi guarda con fare scocciato.
Mi ha esplicitamente detto,l'altro giorno,che avrei fatto meglio ad allontanarlo e ad eliminarlo dai miei pensieri,mi ha raccontato alcune vicende successe tempo fa,andava con una ragazza ogni sera e poi il giorno dopo,non ricordava neanche il nome.
So che non è la stessa cosa anche con me,non ho una certezza e non me lo ha detto lui personalmente,ma qualcosa dentro di me,mi fa sentire protetta quando c'è lui.
Non sento la sua voce da molto più di una settimana e mi manca tanto e una parte di me spera che esca presto da quella topaia.

Ne ho parlato con Nad che non ha fatto altro che ripetermi le stesse parole di Liz,la verità è che non so neanche se mi piace Edoardo,anzi,sono sicura del fatto che non mi piaccia,ma non riesco a spiegare al vuoto che sento quando non lo vedo e la sensazione di calore che mi danno i suoi occhi.

Ho avuto spesso degli sguardi addosso,sguardi maliziosi che non mi sono mai piaciuti.
Mi hanno sempre dato fastidio,odio essere guardata,mi mette a disagio.
Non sono una ragazza che si sente bella,anzi,il contrario e gli sguardi degli altri,non hanno fatto altro che aumentare la vergogna che provo del mio aspetto fisico,ma i suoi occhi,solo i suoi,riescono a farmi sentire bella,quasi desiderata.

Guardo attentamente le mani di Nad che sfiorano lentamente il piano forte,facendo uscire da esso una musica fantastica.
Mi rilassa da morire sentirla suonare e non sanno che si perdono quegli stronzi che,invece di ascoltarla,se ne stanno per i cazzi loro.

Sento la porta della sala comune aprirsi,il comandante scaraventa Edoardo dentro che a sua volta lo guarda malissimo dopo questo gesto.
Perdo un battito,mi ha preso alla sprovvista,non pensavo tornasse proprio oggi dall'isolamento.
È bellissimo,tutti lo guardano ma lui non sembra farci caso,i suoi occhi si posano al solito sui miei,mi guarda fisso,con uno sguardo intenso,come se non mi guardasse da mesi interi.

"Guardate un po' chi è tornato" urla Ciro per farsi sentire da tutti
"Non rompermi il cazzo sennò ritorno in isolamento col sorriso" dice lui avvertendo Ricci prima che possa dire qualcosa che gli faccia perdere di nuovo la testa.

Aspetto che gli altri si distraggono per fare quello che aspettavo da una settimana.
Vado verso di lui e lo tiro dal polso portandolo fuori la sala comune.
Lui mi guarda interrogativo con le sopracciglia corrucciate,sembra confuso e il mio cuore in questo momento lo è più di lui.
"Come stai?" voglio davvero sapere come sta,sono stata in pensiero per lui in questi giorni
"Mi hai tirato fin qui per chiedermi come sto?" sembra incazzato con me e forse fa bene ad esserlo
"No,volevo ringraziarti per quello che hai fatto con quel ragazzo" lo guardo intensamente negli occhi,desideravo farlo da tanto tempo
"Prego" dice freddo e fa per andarsene,ma io lo tiro nuovamente dal braccio.
Ci guardiamo per minuti interi senza dire nulla e poi lui prende subito parola
"Allora?" si aspetta qualcos'altro dato che gli ho praticamente vietato di andarsene e qualcosa in realtà c'è
"Mi sei mancato" ammetto sincera,mi è mancato davvero tanto.
Lui non mi da neanche il tempo di realizzare quello che ho detto che si scaraventa sulle mie labbra. Mi stringe i fianchi con le sue grandi mani e mi avvicina a lui,facendo scontrare il suo petto col mio. Mi lecca il labbro inferiore come per chiedermi di aprire le labbra ed io non ci penso due volte. Le nostre lingue si intrecciano,mentre la sua mano accarezza dolcemente il viso,scostando leggermente i capelli,mentre l'altra è salda sul mio fianco sinistro.

Ci stacchiamo per prendere fiato e ci guardiamo costantemente,la sua mano accarezza il mio viso ed io intreccio le mie braccia al suo collo per avvicinarlo di più a me.
Mi sento sollevare dalle cosce e d'istinto intreccio le mie gambe al suo bacino.
Mi guarda ancora,non smette mai di farlo e non resisto,lo bacio di nuovo,un bacio passionale,un bacio che desideravo forse dalla prima volta in cui i suoi occhi hanno incrociato i miei.
È il mio primo bacio,non mi sarei mai aspettata di darlo all'interno di un carcere con un ragazzo che conosco da soli due mesi,ma non poteva essere più perfetto di così,mi sento di averlo dato al ragazzo giusto,le sue labbra combaciano perfettamente con le mie e la sua lingua non si sente per niente a disagio nel viaggiare così passionalmente dentro la mia bocca.
Sbatte la mia schiena al muro senza mai staccare le nostre labbra e poi si stacca dandomi un altro bacio casto

"Non mi guardare così" mi dice fissandomi le labbra
"Perché?" chiedo provocandolo
"Perché potrei perdere la testa" dice sussurrando sulle mie labbra,lasciandoci un bacio a stampo.

Mi guarda ancora e ancora negli occhi,non parliamo.
Sono ancora su di lui e le sue mani reggono ancora le mie cosce
"Non sei stanco?" gli chiedo cercando di scendere,ma lui me lo vieta sedendosi a terra con me ancora in braccio
"Non pesi niente" dice facendo passare i suoi occhi sul tutto io mio viso.

È bellissimo,cazzo se lo è.
"Sono quello che bacia meglio vero?" rimango in silenzio,non so cosa rispondere
"No?" continua,sento le guance avvampare
"Alida,hai mai dato un bacio prima di oggi?" ecco,la domanda che avrei voluto evitare in una situazione del genere
"No" sussurro innocentemente,da una parte me ne vergogno,dall'altra non mi pento di non aver sprecato il mio primo bacio con un ragazzo qualunque
"E perché proprio con me?" dice sussurrando ancora sulle mie labbra
"Perché mi vai bene tu".

Le nostre labbra si toccano ancora e ancora,danzano insieme ed io non vorrei mai staccarmi,anche se siamo obbligati a farlo.
Cerchiamo di entrare in sala comune senza farci vedere da nessuno e fortunatamente sembrano essere tutti distratti.
Mi appoggio al solito mobiletto ed Edoardo è vicino a me,ogni tanto mi guarda e vedo che sorride leggermente ed io finalmente dopo più di una settimana,sono felice.

Angolo autrice
Finalmente dopo tanta attesa,Alida riesce a ringraziare Edoardo e riesce a dare il suo primo bacio.
Spero vi piaccia il capitolo.❤️

Piccoli delinquenti//E.C.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora