Capitolo 59.

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In questi giorni,ho cercato di nascondere la mia preoccupazione ad Edoardo,anche se è stato più difficile del dovuto dato che ormai mi conosce come le sue tasche.

Sono sempre più sicura del fatto che qualcuno voglia farmi del male e questa cosa mi impaurisce.
Ho già subìto abbastanza nella mia vita per farlo ancora e pensavo che dopo aver fatto mettere in galera quelle due stronze,questa guerra finisse,invece sono sempre più convinta che tutto questo è solo l'inizio.

"Alida,hai una visita,seguimi" dice Litz.

Il mio cuore perde un battito,chi potrebbe mai essere a quest'ora del pomeriggio?

Mi incammino verso la sala colloqui e perdo un battito alla vista di questa persona.

"Che ci fai tu qui?" dico sedendomi,mentre mi guarda con disprezzo.

"Non sono venuto per te" mi dice ringhiandomi contro.

"Non penso questo,voglio solo sapere perché sei qui" dico fredda.
In questo momento sto pensando le peggiori cose e non vedo l'ora che questo stronzo si decida a parlare.

"La mamma è in pericolo" mi guarda ed il mio cuore perde un battito,mentre una lacrima riga il mio viso.

"Cosa?" sgrano gli occhi,mentre le lacrime continuano ad uscire.

"Non piangere,sei solo una stronza,è per colpa tua se ci troviamo in questa situazione del cazzo" ma come può dire una cosa del genere,se non sa niente.

"Quando io vi ho messi in questa situazione del cazzo,tu dov'eri?Tu non sai niente di noi" mi fa schifo questa persona.

"Di certo non ero a fare rapine come lo facevi tu" mi sta spezzando il cuore,una volta non era così con me.

"Lo facevo solo per portare avanti la mamma" cerco di fargli capire.

"Invece di portarla avanti,l'hai solo messa in pericolo" non è mai cambiato,è sempre stato bravo a rinfacciarmi le cose.

"Perché è in pericolo?" chiedo anche se non sono sicura di non voler sapere la risposta.

"Questo non ti riguarda" sputa acido contro di me.

"Allora perché sei venuto qui eh?Per farmi sentire una merda?" gli chiedo schifata.

"È questo quello che meriti" ma ce l'ha un cuore?

"Sono tua sorella,Matthew,come puoi dire queste cose?" gli vengono gli occhi lucidi e lo noto anche se cerca di nascondere l'evidenza.

"Non sei più la ragazza di prima" dice con voce tremante.

"Sì,sono sempre io" dico mentre il mio viso è ormai zuppo dalle lacrime.
Una volta me le asciugava,adesso me le procura,devo accettare il fatto che le persone possono cambiare in peggioramento.

"Devo andare" dice alzandosi e lo faccio anche io.

"Invece di venire qua a rinfacciarmi le cose,va da tua madre a proteggerla,stronzo" non gli ho mai detto una cosa del genere,ma lo merita.

Non faccio neanche in tempo a finire la frase che lui mi lascia un violento schiaffo sulla guancia destra,facendola bruciare.

Piccoli delinquenti//E.C.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora