Capitolo 30.

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Sono nel letto,come ogni sera.
Credo sia il momento più bello per pensare,un momento di tranquillità e pace.
Sono cinque giorni che cerco di credere alle parole che ci siamo scambiati io ed Edoardo.
Fuori di qui,lui verrà a cercarmi ed io lo aspetterò.
Non sono innamorata,non sento quel sentimento,ma quando sto con lui,mi sento protetta,come se fossi a casa,anche in questo luogo così cupo.
L'unica cosa di cui sono certa,è che mi piaccia,questo si e finalmente posso confermarlo a me stessa,lui mi fa sentire bene,è il primo ad essere riuscito a farmi provare qualcosa in più degli altri,il primo che ho baciato.
Per me,è sempre stato importante dare il primo bacio,ad una persona che ci faccia sentire bene,che ci rispetti e sono felice di aver rispettato questa cosa.

"Alida,sei sveglia?" sento sussurrare dall'esterno della cella.
Mi alzo dal letto e vado vicino le sbarre,facendomi sentire.
Sento aprire la cella e una volta fatto,mi ritrovo Edoardo d'avanti.

"Che ci fai tu qui?"sussurro per non farmi sentire dalle altre.

"Che c'è,non ti piace la mia presenza?" dice chiudendo la cella,con lui dentro però.

"Ma come hai fatto ad aprire le sbarre?" questo ragazzo è incredibile.

Lui in tutta risposta mi mostra le chiavi di tutte le celle ed io scuoto la testa in segno di resa,senza chiedergli dove le abbia prese.

"Contenta di vedermi?" dice accennando un piccolo sorriso,prendendomi dai fianchi.

"Ci siamo visti solo due ore fa" in realtà mi è mancato,ma non voglio farglielo capire,sono troppo orgogliosa.

"È troppo" dice dandomi un bacio a stampo.
Ormai si è preso l'abitudine,lo fa sempre e a me,non dispiace per niente,anzi.

Gli accarezzo i capelli,mentre lui guarda attentamente il mio viso,come se non l'avesse mai visto prima,ed io gli butto le braccia al collo guadagnandomi un suo sorriso.
Mi lascia dei piccoli baci a stampo sulle labbra,stringendomi forte dai fianchi,cercando di avvicinarmi ancora di più lui,nonostante la distanza sia già azzerata.
Mi chiede l'accesso,picchiettando la sua lingua sulle mie labbra ed io glielo concedo senza farmelo chiedere due volte.
La sua lingua esplora la mia bocca,come se non l'avesse mai fatto,come se non ci fossimo baciati fino a questo pomeriggio.

"Mi piace da morire baciarti" dice prendendo fiato,staccandosi leggermente da me.

"Si vede" dico ridacchiando,piace anche me baciarlo.

"Come se non piacesse anche a te" dice appoggiando la sia fronte,sulla mia.

"Mh,non lo so" cerco di provocarlo,ma non attacca,dato che ride prendendomi giocosamente in giro e,senza volerlo,arrossisco.

"Sei così innocente e,cazzo mi fa impazzire questa cosa" dice stringendomi ancora di più,portando la mano che prima era sul mio fianco,alle estremità del viso,accarezzandolo dolcemente.

Gli lascio un tenero bacio sulla guancia e poi un altro piccolissimo sulla mascella,provocandogli un brivido e per questo,continuo a farlo.

Lo stringo a me,toccandogli la nuca,mentre le mie labbra continuano a lasciare sul suo viso piccoli baci,che lo fanno sorridere.
Le sue mani scendono nella schiena,senza spingersi mai troppo oltre.
Non mi ha mai toccata,è sempre rimasto nei limiti ed io gliene sono grata,dato che per me,è ancora tutto nuovo.

Piccoli delinquenti//E.C.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora