Capitolo 12.

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È mattina,oggi è il secondo ed ultimo giorno che sto a casa. Mamma non mi parla ancora e non ha capito che sta sprecando quest'opportunità di stare insieme,chissà quando ricapiterà un'occasione del genere.

Lei non verrà mai a trovarmi in carcere,è un luogo che ha sempre odiato e secondo lei dentro ci stanno persone che dovrebbero marcire lì dentro per tutta la vita,ma non è il mio caso e lei lo sa bene. Non sa neanche il motivo per cui io stia dentro. Ha firmato le carte senza leggere realmente quello che c'era scritto e non si lascia spiegare. Non sa nessuno il vero motivo e non ho intenzione di parlarne,ma lei ha bisogno di saperlo,anche se non vuole.Io non sono una criminale,non è questo che ho nel sangue.

Una speranza ce l'ho però.
Devo solo raggiungere il mio obbiettivo,incastrerò quelle due stronze e mi prenderò la rivincita,questo è sicuro. Uscirò prima di lì,se collaboro mi tolgono qualche mese,ed io collaborerò eccome.

Vedo mamma entrare in cucina,di solito si avvicinava a me dandomi il buongiorno con un bacio sulla guancia,ma oggi non lo fa. Si limina a salutarmi in modo cupo.

"Vado da Sarah" mi avverte dopo svariati minuti silenziosi "Ti ho preparato la colazione,non la mangi?" dico seguendo le sue mosse "No,non ho fame" esce di casa senza neanche salutarmi. La mia guancia sinistra si bagna e dopo qualche secondo anche quella destra,mi lascio andare ad un pianto liberatorio che poi si trasforma in continui singhiozzi sforzati.
L'unica persona che mi amava,adesso mi odia.
Mi odia anche lei,non sono più importante per nessuno ed io vorrei sparire da qui,vorrei andare lontano,dove nessuno mi conosce e condurre una nuova vita,normale,ma non posso. Tra meno di ventiquattro ore dovrò tornare all'IPM e dovrò continuare con la routine che ho cominciato a seguire un mese fa.

Sembrava andare tutto bene prima che mia mamma si ammalasse,mio papà era uscito dalle nostre vite e noi due eravamo felici da sole. Ogni tanto veniva a trovarci mio fratello con la sua ragazza,ma eravamo comunque solo io e lei. Mamma stava male già da tempo,ma è una cosa che col passare del tempo ha cominciato ad aggravarsi ed io non sapevo come aiutarla,stavo male,ma adesso sto peggio.
Lei mi parla a stento e non mi guarda negli occhi,credo di essere ormai un peso per questa casa e tornerei subito all'IPM,ma voglio godermi queste quattro mura fino all'ultimo,perché non le rivedrò presto.

Esco a fare un giro,le strade di Napoli sono come le ricordavo. Vedo un gruppo di ragazze scherzare e ridere tra di loro ed io vorrei essere al posto di ognuna. Non rido come lo fanno loro da tempo,non sono felice come prima.
I miei occhi parlano anche se vorrei che non lo facessero. Sono tristi,non la voglio questa vita.

Sento un motorino suonare alle mie spalle.
Mi giro d'istinto e vedo una persona che non incontravo da tempo "Chi non muore si rivede" dice sorridendomi "Luca ma cosa ci fai qua" dico andando ad abbracciarlo forte,lui è sempre stato il mio migliore amico,c'è sempre stato per me ed io mi sono sempre sentita in colpa per non avergli mai parlato di quello che facevo.
Sospettava qualcosa ma non è mai riuscito a farmi sputare il rospo, gli ho sempre voluto bene e mi sono sempre fidata,ma una parte di me,diceva di non parlare mai a nessuno della mia storia.
"Sono venuto ad abitare qui,speravo di incontrarti,ho perso il tuo numero" non so che dirgli,non voglio che lui sappia che sono praticamente in prigione,non voglio che lo sappia nessuno. "Oh,in realtà mi sono trasferita,sono qui per caso. Comunque devo cambiare scheda,appena avrò il numero nuovo ti cercherò io" mento spudoratamente e questa cosa mi fa tremendamente male.
Immagino la delusione quando capirà che il mio messaggio non gli arriverà mai "Va bene,vuoi un passaggio?" dice indicando il motorino su cui è seduto "No,grazie Luca.Facevo solo un giro"dico sorridendogli e poi a malincuore lo saluto,forse per sempre.

Ho camminato tantissimo e mi sto dirigendo verso casa,è ormai sera,ho pranzato fuori,non lo facevo da tempo. Mamma non sarà ancora tornata,quando va da Sarah la mattina,non torna mai a pranzo e spero sia così,non vorrei si preoccupasse.
Arrivo a casa,è ora di cena,fra poche ore devo tornare.
Preparo qualcosa al volo per me e mamma ed io appena finisco di mangiare salgo a fare una doccia veloce e poi vado a mettermi sotto le coperte.

Sento la porta di casa sbattere,segno che la mamma è tornata,la sento avvicinarsi verso la porta di camera mia e d'istinto,come ho sempre fatto,fingo di dormire. Sento dei passi avvicinarsi al mio letto e sulla mia guancia sento qualcosa di caldo.
Perdo un battito,mi erano mancati troppo i suoi baci della buonanotte e so che a lei mancava darmeli.
Lei rimane comunque la mia mamma,l'unica che non mi abbandonerà mai.

Angolo autrice
Buonasera a tutti,Alida ha ormai finito il tempo  e dovrà tornare all'IPM dove la attenderanno una marea di cose.
Spero di aggiornare dopo.❤️

Piccoli delinquenti//E.C.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora