"Il suo ragazzo",dice Edoardo,staccandomi da quel ragazzo,facendomi mettere dietro di lui.
"Scusa Edoà,non lo sapevo" dice il ragazzo con un espressione spaventata in volto.
"Levati dal cazzo in meno di tre secondi,se non vuoi ritrovarti in ospedale privo di sensi" ringhia contro di lui,facendolo praticamente scappare via.
Edoardo si gira verso di me preoccupato,prendendomi dai fianchi per avvicinarmi a lui.
"Ti ha fatto qualcosa?" mi chiede accarezzandomi il viso.
"Il mio ragazzo?" gli chiedo,ignorando la sua risposta.
"Alida ti ho chiesto se ti ha fatto qualcosa" è incazzato.
"No Edo,tranquillo" per fortuna,è arrivato in tempo.
"Menomale" sembra essersi tolto un peso.
"Il mio fidanzato?" torno a chiedergli,cercando insistentemente una risposta a questa domanda.
"Non ti piacerebbe?" dice con un sorriso provocatorio.
"Forse.." dico stando al suo gioco.
"Senti,non sono un ragazzo da dichiarazioni e non lo sarò mai. Però se a te piacerebbe.." cerca di continuare la frase,ma è in difficoltà,quindi intervengo io.
"Mi stai praticamente chiedendo di essere la tua ragazza?" dico mettendogli le braccia al collo.
"Non proprio,non sono il tipo. Ma proviamoci,tu mi piaci e non posso negarlo" perdo un battito,mi ha detto che gli piaccio,potrebbe sembrare scontato ma è stato bello sentirselo dire.
"Proviamoci" sorrido,mentre lui si scaraventa sulla mie labbra.
Mi chiede l'accesso con la lingua che ovviamente gli concedo e mi stringe forte.
In meno di tre secondi mi ritrovo fra le sue braccia e le sue mani mi reggono forte per non farmi cadere.
Ci baciamo insistentemente,come se non ci bastasse mai e la verità è questa,lui non mi basta,non mi basta mai."Non mi stancherei mai di baciarti" dice sulle mie labbra,senza mai staccarsi troppo.
"Menomale.." dico sorridendogli.
"Jones?" sento chiamarmi dalla sala comune e di scatto,scendo dalle braccia di Edoardo.
"Cazzo.." impreco,in preda al panico.
"Mi ecciti ancora di più quando parli così.." dice sorridendo Edoardo.
"Non sei d'aiuto,stronzo" dico dirigendomi velocemente in sala comune.
"Eccomi" dico avvicinandomi a Litz.
"Ma dove ti eri cacciata?" mi chiede alzando un sopracciglio.
"Cercavo il bagno" mento.
"Ti cerca la direttrice" mi dice,portandomi nel suo ufficio e a me,sale l'ansia.
Mi precipito in men che non si dica dentro la stanza e la direttrice,mi fa segno di sedermi.
"Bene Alida,abbiamo controllato tutti i registri delle visite ed in effetti,qualcosa corrisponde" mi dice tenendomi sulle spine.
"E cioè?" chiedo insistentemente,non sto più nella pelle.
"Qui c'è scritto che Filippo Ferrari,ha avuto una visita questa settimana e la scorsa,con una certa Claudia Ferrari. Il nome è quello ma purtroppo non abbiamo certezze,dovremmo interrogare la ragazza" è già un gran passo avanti.
La stronza,ha mentito anche sulla sua identità.
Sapeva che prima o poi,mi avrebbero fottuta,ma io per loro sfortuna,sono più furba e più veloce a mettergliela in culo.