Capitolo 61.

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"Com'è andata?" chiedo andando verso Edoardo,una volta finito il suo interrogatorio.

"Sono sospetto" dice guardandosi intorno in modo cagnesco.

"Cosa?E perché?" sgrano gli occhi.

"Qualcuno ha detto di avermi visto entrare nel dormitorio femminile" dice guardandomi.

"Ma sei venuto da me!" dico io.

"Sì e come facciamo mo a farglielo capire?" in effetti non possiamo dirglielo.

"È stata Claudia e la direttrice lo sa benissimo,ma non può arrivare a conclusioni affrettate" dico io.

"Che si sbrigasse ad arrivare a queste conclusioni"sbuffa lui.

"Ti ha detto qualcosa?" inarco un sopracciglio io.

"Se non si scopre entro domani mi mette in isolamento fin quando non esce la verità" non posso crederci,perché dev'essere così stronza con lui!

"Che palle" sbuffo io e lui avvolge il suo braccio sulla mia spalla avvicinandomi a lui,per poi poggiare un dolce bacio sulla mia fronte.

"Sta tranquilla" mi dice lui ed io annuisco accoccolandomi al suo petto.

"Che coppia meravigliosa" ironizza Claudia,venendo a rompere i coglioni.

"Vattene" le ordino io,senza staccare la mia guancia dal petto di Edoardo.

Lei si avvicina ancora di più ed io d'istinto,da isterica gelosa,sposto Edoardo leggermente dietro di me.

"Voglio solo parlare" dice con la sua fastidiosa voce.

"Parla" dico io,mettendo le mani sui fianchi.

"Senza di lui" indica Edoardo.

Lo prendo sotto braccio allontanandomi da lei e lui mi guarda male,non vuole mai lasciarmi sola con questa pazza.

"Aspettami qui,ci metto poco" lui sospira,ma poi annuisce ed io mi allontani da lui,per andare a parlare con Claudia.

"Allora?" mi rivolgo a lei.

"Sai,quando voglio so essere una grandissima figlia di puttana" comincia a parlare lei,facendo un sorriso sadico.

"Lo sei anche quando non vuoi" dico io e lei mi fulmina con lo sguardo.

"Facciamo un patto" dice lei guardandomi e le mie labbra lasciano una risata amara.

"Non faccio patti con le troie" faccio per andarmene.

"Se non lo farai il tuo ragazzo sarà accusato di tentato omicidio" sento alle mie spalle e mi giro di scatto verso di lei.

"E nel caso accettassi questo patto?" dico io.
Non posso rischiare che aumentino la pena ad Edoardo per colpa mia.

"Andrò a dire personalmente alla direttrice che sono stata io con le mie mani a cercare di ammazzare la tua amica" dice lei.

"Di cosa si tratta?" chiedo incrociando le braccia al petto.

"Tu fra poco più di due mesi esci" mi guarda sorridendo.
Ma come fa a saperlo?!

"Continua,non ho tutto il tempo" la fulmino con lo sguardo.

"Andrai da un ragazzo che ti darà una dose di droga e la porterai nel rifugio" dice lei.

"Non se ne parla proprio,voglio stare fuori dal vostro giro di merda" non ci tornerò in quel rifugio del cazzo,dove per tanto tempo ho rischiato la vita.

"Sei libera di fare quello che vuoi.Ma guarda anche il lato delle conseguenze" dice sorridendo,indicando Edoardo con la testa.

"Va bene lo farò,ma ti prometto che te la farò pagare per tutto" dico ringhiando contro di lei,per poi andare verso Edoardo che mi guarda a braccia incrociate.

"Che ti ha detto?" mi chiede lui,inarcando un sopracciglio.

"Niente,tranquillo" non gli dirò del patto,non permetterebbe mai che vada avanti.

"Dimmelo" ringhia lui.

"L'ho convinta a dire la verità,tutto qua" faccio le spallucce.

"E come?" stenta a crederci.

"Con le buone maniere si ottiene tutto" gli faccio un piccolo sorriso falso e poi gli lascio un dolce bacio sulla guancia.

"Abbiamo finito,seguiteci in cella!" urla il comandante,facendoci mettere tutti in fila per i rispettivi dormitori.

Saluto Edoardo con un bacio sulle labbra e poi mi dirigo con le altre nei dormitori.

"Ei Alida" viene al mio fianco Nad,con voce cupa.

"Tutto bene?" le chiedo io.

"Dormi nella mia cella sta sera?" tiene lo sguardo basso,starà malissimo per Silvia.

"Ma certo,dobbiamo solo chiederlo a Litz" lei annuisce e fa un sorriso sforzato,come per rassicurarmi.

Pian piano Litz chiude le celle di tutte e appena arriva in quella di Nad,mi guarda come per chiedermi cosa ci facessi lì.

"Posso rimanere qui a dormire?" chiedo e lei annuisce,capendo la situazione.

Io e Nad,ci mettiamo sedute sul letto ed è brutto vedere la persona che è solita scherzare e ridere sempre,in queste condizioni.

Dispiace tanto anche a me per Silvia,ma Nad deve proprio starci male,sono amiche da molto tempo quelle due.

"Mi dispiace tanto" sussurro io abbassando lo sguardo.

"Hey Alida guardami.Non è colpa tua" mi mette una mano sulla spalla.

"Mi sento l'artefice di tutto" dico mentre i miei occhi si bagnano.

"Ascoltami,sei capitata nel giro sbagliato,a tutti può capitare ok?Tu non c'entri nulla,smettila di darti delle colpe che non hai" mi rassicura,o almeno ci prova.

"Vorrei solo vedere Silvia e sapere come sta" dico io mentre una lacrima scivola sulla mia guancia e lei non perde tempo ad asciugarla.

"La vedrai presto" mi sorride ed io annuisco.

"Beh,domani ci tocca stare chiuse qui tutto il giorno,a meno che il colpevole confessi.

"Lo farà" dico io.

"Buongiorno ragazze,andate a fare velocemente colazione e poi ritorniamo di nuovo tutte in cella!" urla Litz di mattina presto.

"Rompipalle" sbuffa Nad ed io ridacchio alzandomi dal letto.

Andiamo a fare velocemente colazione e sento una sensazione di vuoto,alla vista del posto di Silvia libero.

Non l'avrei mai detto ma mi manca sentire le sue solite lamentele mattutine.

Mentre bevo il mio latte,scorgo Claudia al fianco di Viola fissarmi,come se stesse aspettando che io la guardassi per potermi dire qualcosa,ma non lo fa.
Nessun gesto,nessuna espressione,niente.
Mi fissa e basta.

"Perché ti guarda?" mi chiede Nad.

"Che ne so io" mento,so benissimo perché lo fa.

"Mi ha rotto il cazzo questa" fa per alzarsi per andare verso di lei ma io glielo impedisco.

"Nad,siediti non fare cazzate" lei stranamente mi ascolta e torna a sedersi.

Non ci mettiamo molto a finire di mangiare,dopo circa mezz'ora infatti,ci ritroviamo già nel dormitorio femminile per andare nelle nostre celle.

Sento un braccio tirarmi e d'istinto mi giro di scatto.

"Cosa vuoi?" ringhio contro di lei.

Mi mette velocemente un biglietto in tasca ed io la guardo stranita non sapendo di cosa si trattasse.

"Il ragazzo della droga abita vicino al rifugio,l'indirizzo sta scritto in quel bigliettino.
E non provare a fare la furba con me,vengo a sapere tutto e non finirà bene ne a te,ne alle persone che ami" mi minaccia Claudia.

"Sarà fatto ma oggi ritirerai le accuse contro Edoardo e confesserai che sei stata tu" la ricatto io.

"Sarà fatto".

——

Due mesi dopo.

Piccoli delinquenti//E.C.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora