Capitolo 4.

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Sento Liz urlare dall'esterno della cella per svegliare tutte le ragazze.
Mi metto seduta sul letto dove ero stesa ma non ho chiudo occhio e vedo Viola uscire dal bagno con un sorrisetto stampato in faccia mentre teneva in mano il pezzo di vetro che avevo utilizzato ieri,ormai pieno di sangue secco. "Vedo che ti sono stata utile" dice poggiandolo sulla scrivania di fronte ai nostri letti,sapevo che sotto c'era il suo zampino e da un lato mi pento per avergliela data vinta,dall'altro sento di essermi tolta un'enorme peso di dosso. Ignoro le sue parole,mi alzo dal letto e dall'armadio prendo i vestiti che avrei indossato dopo essermi lavata.
Vedo viola che guarda fuori dalla finestra,non presta attenzione a me,quindi mentre vado il bagno prendo quel pezzo di vetro che aveva poggiato sulla scrivania e lo fo infilo in tasca.

Io e le ragazze ci dirigiamo verso la mensa e nel frattempo mi sento tirare dal braccio "Come stai?C'hai una faccia.." dice Nad preoccupata,ho gli occhi gonfi dal pianto e le occhiaie per aver perso tante ore di sonno ed io sta mattina non avevo intenzione di coprire tutto col trucco,non sono in vena "Sto bene Nad,non riesco solo a dormire per via dei pensieri" dico mettendole una mano sulla spalla per tranquillizzarla ma non crede alla mia singola parola "Viola ha combinato qualcosa?Alida dimmi la verità,ti ha fatto qualcosa?" dice guardando quella psicopatica che non ci ha levato gli occhi di dosso nemmeno per un'istante "No Nad,stai tranquilla davvero" sembra essersi rassegnata ma continua a non credermi,poi mi ricordo di una cosa "Cazzo" sussurro "Ei Liz,ho dimenticato una cosa in cella,arrivo subito" dico correndo verso la mia cella,apro velocemente l'armadio e prendo il telefono.
Lo nascondo meglio possibile prima di raggiungere gli altri,avere gli occhi di Viola addosso per tutto il tempo non è facile e quindi l'ho dimenticato.

Prendo il vassoio con il mio solito latte e biscotti e vado a sedermi al tavolo di Nad e Silvia,che mi accolgono entrambe con un sorriso a trentadue denti. Nad non ha smesso di guardarmi,sta cercando di capire se c'è qualcosa che non va,e in effetti c'è,ma preferisco tenere le cose per me. Lo scopo di Viola era quello di farmi cadere nella sua trappola e in un momento di debolezza ci sono caduta,ma non possiamo dare la colpa a lei,perché in fondo non mi ha costretto a farlo.
Finisco il mio latte e le altre finiscono di consumare il cibo che avevano nei vassoi. Ci dirigiamo tutte insieme in classe e ognuna di noi prende il suo posto. Oggi affrontiamo un'argomento molto forte,che colpirà la maggior parte di noi,la violenza.
È servita per molte questa lezione,molte di loro si sono aperte liberamente a noi raccontando le loro storie e tra lacrimoni finiamo la lezione.
Io non ho proferito parola,non sono la tipa che racconta le sue cose a chiunque,preferisco tenere tutto per me.

Le lezioni finiscono e finalmente ci dirigiamo nel cortile,i ragazzi come al solito sono già lì e vedo Carmine seduto nel punto in cui ieri mi ha dato il cellulare. Mi guarda,non aspetta altro,si vede. Io corro verso di lui,mi guardo intorno e vedo che tutti sono troppo occupati a giocare a palla o a litigare fra di loro. "Ciao" dico mettendo le mani in tasca tornandogli il telefono "Grazie mille Carmine,ti devo un favore" dico col fiatone per la corsa e per l'ansia che qualcuno ci vedesse "Stai tranquilla" dice facendo una faccia come per chiedermi il nome "Alida,mi chiamo Alida" mi fa già molta simpatia "Bene,stai tranquilla Alida,ci si vede in giro" lo saluto con la mano e sento uno sguardo bruciarmi addosso che appartiene al ragazzo che in sala musica stava con Ciro.
Gli lancio uno sguardo come per ricambiare e poi me ne torno nella mia solita panchina.

Nad mi fa segno di andare verso di lei e mi costringe a giocare a pallavolo con le ragazze per distrarmi un po'.
Cominciamo a giocare  e il mio sguardo,involontariamente va a finire di nuovo su quel ragazzo dagli occhi verdi,che non tarda a ricambiare lo sguardo.Si tocca il ciuffo ma il nostro gioco di sguardi viene interrotto da Ciro,che lo richiama dicendogli qualcosa di non comprensibile e lui si alza andando verso il suo compagno.

Io sbuffo sonoramente e le ragazze se ne accorgono ma non mi fanno domande. Continuiamo a giocare fin quando Liz non ci dice di spostarci verso l'aula di arte.
Entriamo tutte insieme con i ragazzi e ognuno prende il suo posto.Non sono mai venuta qui,ma non credo sia nuovo solo per me "Comandante ma davvero ci avete tolto un'ora di ricreazione per sta cazzata?" chiede quell'antipatico di Ciro,il comandante in tutta risposta sbuffa e gli dice di stare in silenzio.
"Edoardo,vieni con me" dice il comandante al ragazzo dagli occhi verdi,allora si chiama Edoardo,lui si alza e segue il comandante.
Ciro si gira verso di me e mi lancia uno sguardo fulminante senza un motivo ben preciso,dato che non stavo facendo nulla in particolare,oltre che giocare con l'elastico che tenevo al polso,ma credo sia per la solita storia,mi ha già messa sopra al naso ma non è una cosa che mi interessa poi così tanto.
Il comandante ed Edoardo tornano con dei grandi blocchi di argilla e li posano sul grande tavolo dove tutti noi siamo seduti "Edoà,mo fai pure l'aiutante?" dice il rosso,credo si chiami Totò,ridendo insieme al resto dei ragazzi "Stai zitto o ti lancio un blocco di argilla in testa e ti spacco il cranio" dice tornandosi a sedere di fronte a me,continuando a guardarmi. Nell'aula entra un uomo sulla cinquantina dicendoci di fare silenzio "Salve a tutti,io sono Giacomo,vi insegnerò a modellare l'argilla,nella mia ora vi chiedo e pretendo rispetto tra di voi,non voglio litigi e quant'altro" Continua a spiegarci i metodi di lavoro e ad ognuno da un grosso pezzo di argilla dicendoci di lavorarlo bene con le mani per poi conservarlo in un sacco con una pezza umida per poterlo lavorare poi le volte successive.

Ognuno,una volta finito di lavorare l'argilla,pulisce il pezzo di tavolo che ha utilizzato e poi tutti ci dirigiamo fuori con Liz e Massimo che ci dicono di attendere due minuti perché la direttrice ha chiesto di loro.
"Ti sei fatta la nomina con Ciro eh" alzo gli occhi e vedo Edoardo avanti a me,perdo un battito ma non ci do peso "Sei venuto anche tu a farmi la ramanzina ora?" dico alzando gli occhi al cielo "In realtà no,era solo una scusa per parlarti" dice ridendo facendomi scappare un sorriso,Ciro si avvicina dandogli una cozzata giocosa "Edoardo ora parli pure con le figlie di papà?" dice guardandomi con uno sguardo fulminante,lui si irrigidisce "Non deve interessare a te con chi parlo Ciro" dice andandosene tirandomi con lui,l'antipatico resta con la bocca aperta,evidentemente non aveva mai ricevuto una risposta del genere dal suo compagno e sinceramente neanch'io mi aspettavo gli rispondesse così.
Edoardo si allontana senza mai lasciare la mia presa "Vuoi dirmi che è successo con Viola?Sono giorni che Ciro parla di te dicendo che gli hai mancato di rispetto e questo non premette nulla di buono" dice con sguardo freddo "Non sono affari tuoi" dico andandomene,allora è per questo che guardava,sto stronzo.

La giornata prosegue come tutte le altre,nulla in più,nulla in meno e finalmente arriva la sera,finalmente una giornata finisce,una di altri due lunghi anni.

Angolo autore
Ciao ragazze,fatemi sapere cosa ne pensate.
Voi preferite Ciro o Edoardo?

Piccoli delinquenti//E.C.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora