Finalmente cala la sera ed io posso tornare a casa.
Spero solo che non sia troppo presto per rientrare e mia mamma non mi faccia stare ancora in giro.Busso insistentemente alla porta e finalmente dopo una decina di minuti viene ad aprirmi.
"Posso entrare adesso?" le chiedo e lei annuisce facendomi spazio per entrare in casa.
È come l'avevo lasciata,non è cambiato totalmente nulla.
"Sei libera?" mi chiede lei.
"Sì,finalmente sì" lei fa un enorme sorriso e con le lacrime agli occhi viene ad abbracciarmi.
"Ti voglio bene mamma" sussurro nascondendo la testa nell'incavo del suo collo.
"Anch'io te ne voglio bambina mia" dice stringendomi ancora più forte.
"Devo parlarti,vieni" dico trascinandola verso il divano,per poterci sedere e parlare.
"Sto con un ragazzo,si chiama Edoardo" dico io.
"Cosa?" sgrana gli occhi lei ed io annuisco,come per confermare ciò che ho detto.
"È un ragazzo del carcere?" mi chiede.
"Sì,mamma" rispondo io.
"Ah che bella notizia,mia figlia si è messa con un criminale" dice sarcastica ed io alzo gli occhi al cielo.
"Mamma tu non lo conosci,lui non è un criminale. Vuole aiutarci,è grazie a lui se adesso sono fuori ed è grazie a lui se io ti controllavo anche lì dentro" dico io e lei non risponde,per cui continuo a parlare.
"Gli ho parlato di tutto e mi ha detto di poter contare su di lui,mi ha offerto dei soldi che ha conservato per il suo futuro,dato le nostre difficoltà economiche e mi ha dato l'occasione di poterci trasferire a casa sua" so qual'è il suo pensiero ma prima o poi capirà che Edoardo è un bravo ragazzo.
"Una casa?" chiede lei incredula ed io annuisco.
"Sì,è vuota e mi ha detto che possiamo tranquillamente andare ad abitare lì" dico e lei scuote insistentemente la testa.
"Ma che dici Alida,è uno sconosciuto!" si alza da divano ed io seguo il suo movimento.
"Non è uno sconosciuto mamma,è il mio ragazzo. Non possiamo stare qui,cosa farai? Mi caccerai di casa ogni volta che vengono quegli uomini a fare chissà che cosa in casa mia?!Pensi che io possa stare tranquilla al pensiero di te in pericolo?" dico cercando di farla ragionare.
"Non me ne vado di qui" stenta a dire.
"Va bene,ma non provare a chiedermi di andarmene ogni volta che qualcuno bussa alla porta" le ringhio contro.
"Questo non posso permetterlo" non mi guarda neanche in faccia.
"Ah no?Chi sono quegli uomini?" le chiedo io.
"Stanne fuori,Alida!" si sta innervosendo,lo percepisco,ma non m'importa.
"No,non ne sto fuori,dimmi chi sono!" urlo.
"Lavorano con Don Salvatore" dice lei.
"Don Salvatore? E chi è?" chiedo io,non sapendo chi fosse quest'uomo.
"Il boss più potente di tutta Napoli:Salvatore Ricci" al suono di quel nome il mio cuore perde un battito.
Quello stronzo di Ciro mi aveva detto che me l'avrebbe fatta pagare e ha saputo mantenere bene la sua parola.
Questa storia,non finirà mai."Domani mattina ce ne andiamo da questa casa" dico io,più decisa che mai.
"Pensi che non verranno a cercarci?" dice seguendomi mentre vado in camera mia a prendere le valigie.