Capitolo 51.

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"Posso entrare?" una voce distrae i miei pensieri ed io annuisco.

"Ciao Alida,come stai?" dice la direttrice,venendosi a sedere nella sedia vicino al letto che ieri ha lasciato Nad.

"Bene,domani vorrei tornare a fare le attività con gli altri,non ce la faccio più a stare a letto" non mi piace stare a letto per giorni interi,anche se sono solo passati tre giorni,ma adesso sto meglio e vorrei ricominciare la mia routine.

"Va bene,domani tornerai a svolgere le attività,ma prima vorrei parlarti" annuisco e lei riprende la parola.

"Devi dirmi chi è stato" dice schietta e seria.

"Mi ascolti direttrice,vorrei tanto farlo ma io qui dentro non voglio avere più problemi di quelli che già ho" lei annuisce ma non sembra arrendersi.

"Alida,io ti prometto che tu qui dentro non avrai più problemi ma devi dirmelo.
Sai che questa si chiama collaborazione?Siamo già a buon punto,non buttare tutto all'aria,se tu parlerai sarai fuori di qui il più presto possibile e non te ne accorgerai nemmeno" infondo,ho bisogno di uscire il prima possibile.
Io mi sento che mia madre sia in pericolo.

"Claudia e Viola" dico con un velo di preoccupazione e lei annuisce.

"Io sono dalla tua parte,lo sai?" annuisco a mia volta e lei sorride,salutandomi prima di andare.

Dubito di aver detto una cosa positiva in realtà,ma la verità è che io ce la sto mettendo tutta per riuscire a salvare la mia mamma da ogni eventuale pericolo e so per certo nonostante io sia ancora una ragazzina di quasi diciassette anni,che qui dentro ce ne sono molti,di pericoli.

Sarei dovuta stare due anni qui dentro.
Avrei dovuto compiere i diciassette anni e pure i diciotto in galera,eppure non ho ancora compiuto i diciassette anni ma le probabilità che riesca ad uscire presto sono tante.
Bisogna sempre avere speranza nella vita ma soprattutto,buona volontà.

Questo sarà il primo compleanno senza mia madre e spero con tutto il cuore che sia anche l'ultimo.
Ho sempre avuto timore di passarli senza la sua figura accanto e purtroppo è quello che succederà quest'anno.

Una figura di appoggia sulle spalle con le braccia conserte ed io non posso far altro che sorridere.

Lui si avvicina a me e mi lascia un bacio sulle labbra,prima di sedersi sulla sedia e guardarmi senza proferire parola.

"Dov'eri finito ieri?" gli chiedo.

"Ho sbrigato delle cose per la mia famiglia,non preoccuparti" dice dandomi un bacio in fronte ed io annuisco incerta.

"C'è qualcosa che dovresti dirmi?" mi domanda ed io cerco di capire a cosa si riferisse ma non riesco a darmi nessuna risposta.

"No" rispondo e lui sembra non essere contento della mia risposta.

"No?" mi chiede ed io scuoto la testa.

"Cosa dovrei dirti?" chiedo ad Edoardo.

"Non lo so,tipo che tra una settimana è il tuo compleanno forse?,Sai com'è,sono solo il tuo ragazzo e forse avrei dovuto saperlo,no?" sembra esserci rimasto male ed io mi maledico mentalmente.

"Scusa non volevo tenerti all'oscuro ma non c'ho pensato molto. Non sarà molto allegro da passare qui dentro" lui sbuffa in una risata amara.

Piccoli delinquenti//E.C.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora