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Angelica non poteva credere a quello che la bassista le stava dicendo.

-Te lo giuro, perché dovrei mentirti?-

Restò in silenzio, non sapeva cosa avrebbe dovuto risponderle.

-Ha passato tutta la notte fuori da questa benedettissima porta- Saltellò la bionda.

-Non posso crederci- Sussurrò sorridendo, era stupita... ma anche felice.

-Non mi importa, peggio per lui. Sono arrabbiata- Scosse immediatamente la testa e ritornò in sé.

-Sai meglio di me che non potevi dire cazzata peggiore di questa- Si portò le mani ai fianchi.

ANGELICA.

Sbuffai, Victoria aveva ragione. Mi stavo solo prendendo in giro.

Ero di certo ancora un po' arrabbiata con lui per la faccenda dell'hotel. Volevo restare con loro, non essere costretta a vivere in una camera d'hotel per i mesi successivi.

Uscii dalla camera e Vic aveva ragione, ma non avevo dubbi al riguardo.

Lo trovai ancora addormentato, con la testa poggiata al muro ed il braccio destro sulla medesima gamba.

Non potevo credere al fatto che avesse trascorso la notte lì.

Era presto, si e no le sette del mattino. Io e Vic eravamo sveglie da almeno un'ora e avevamo avuto il tempo di prepararci, avrebbero avuto le prove a mezzogiorno e prima sarebbero andati alla ricerca di qualche vestito in un mercatino vintage.

Avevo tutte le intenzioni di passare del tempo con loro, quindi le chiesi di svegliarmi non appena si fosse alzata.

-Sei un mulo testardo, ecco cosa sei- Sbuffai inginocchiandomi davanti a lui.

Scossi la testa, era un pazzo. Quel pavimento era gelido e lui ci aveva passato tutta la notte.

Sorrisi leggermente, era così bello.. l'innocenza che lo contraddistingueva mentre dormiva era sempre la stessa.

Gli spostai una piccola ciocca di capelli dagli occhi. Il mio cuore batteva fortissimo. Lo guardai, come non facevo da tempo, in silenzio, studiando ogni piccolo particolare, come se da un momento all'altro potesse sparire... un'altra volta.

Mi morsi il labbro chiudendo gli occhi, provai a trattenere le lacrime, ci riuscii per un po'.

Quanto mi mancava...

Li riaprii lentamente, assicurandomi che lui fosse davvero lì, davanti a me.

Asviugai l'unica lacrima che era sfuggita al mio controllo.

Ero stanca di quei giochetti, ero stanca di provare a stargli lontana, ma non potevo fare altro. Lui voleva i suoi spazi e come dargli torto, anche io avrei dovuto volere lo stesso.. eppure non era così.

Spostò la sua mano sul pavimento e capii di dover rientrare in camera, non poteva trovarmi lì al suo risveglio.

Tornai in camera e Victoria mi aspettava lì, con un piccolo sorriso tirato.

-Hai preso tutto?- Chiesi facendo finta di nulla e tirando su con il naso.

-Ho preso anche le tue cose.. com'è andata?- Domandò.

-Non l'ho svegliato- Ammisi prendendo la borsa e cercando di evitare la bassista.

Uscimmo da quella stanza dieci minuti dopo, Victoria doveva ancora truccarsi e per fortuna ci aveva messo poco.

A me era bastato un filo di mascara, non avevo voglia di truccarmi o di fare altro quella mattina, era già un po' scossa di mio.

Uscite dalla stanza lanciai uno sguardo al pavimento, ma lui non c'era.

INDESCRIVIBILE - Damiano David - MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora