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Ed eccola lì, in accettazione, accanto a Jacopo.

Aspettarono per poco tempo, in sala d'attesa, prima che venisse chiamata da una collega di sua madre, per entrare in laboratorio.

Era così abituata a fare quelle analisi che nemmeno si preoccupava più.

Jacopo l'avrebbe aspettata fuori.

Quel pomeriggio era agitata, aveva ricevuto poco prima una chiamata da parte di Victoria, avevano parlato del più e del meno, ma alla richiesta di Angelica di sapere qualcosa su Damiano la ragazza non rispose, sviando l'argomento.

Ebbene sì, Angelica si era decisa a mettere da parte, almeno temporaneamente quella rabbia che risiedeva dentro di lei ormai da parecchio.

Ma il silenzio di Victoria dall'altra parte non era molto rassicurante.

Angelica non aveva potuto chiedere altro perché la bassista le aveva detto che doveva andare a fare le prove e che la stavano aspettando già da qualche minuto.

L'aveva un po' turbata il fatto che non avesse risposto a quella domanda, sperava solo lui stesse bene, nonostante tutto, come ben sappiamo ci teneva a lui, l'ultima cosa che avrebbe voluto sentire era che Damiano stesse male, per qualche ragione.

Aveva provato a chiedere a Jacopo, ma non sentiva suo fratello da qualche giorno, quindi non gli aveva potuto dire niente che Angelica non sapesse già, l'unica soluzione era chiamarlo e mostrarsi interessata a lui, in questo caso ne andava del suo orgoglio però.

Infondo l'ultima volta che si erano sentiti Angelica era stata molto dura con lui, forse per questo lui non l'aveva più cercata.

O perché semplicemente lei le aveva detto di essere felice con un altro.

O ancora perché a differenza sua era andato avanti con la sua vita. Infondo lui era stato chiaro, non l'amava, per cui, molto probabilmente era questo il motivo per il quale Victoria evitava di parlarle di lui.

Lui era andato avanti con un'altra e la sua migliore amica non aveva intenzione di farla soffrire, sapendo che Angelica lo amava nonostante tutto.

-Di Francesco?- Chiese la donna vestita interamente con un completino di maglietta e pantalone bianchi, con tanto di ciabatte da infermiera.

-Sono io- Rispose la mora prendendo la borsa, sorridendo a Jacopo ed entrando nella stanza.

-Ciao Angelica, io sono la dottoressa Roberti- Sorrise la donna.

-Salve, piacere- Ricambiò il sorriso.


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-No tranquilla alla fine mi ha accompagnata Jacopo- Disse la mora mentre erano al cellulare a parlare del fatto che Angelica quel pomeriggio aveva fatto quelle analisi tanto volute da sua madre.

-Va bene, ci vediamo domani, ciao Nica- 

Dopo quella lunga conversazione con la sua amica Angelica decise di ripassare gli argomenti dell'esame che avrebbe avuto a breve.

Era la metà di marzo e lei era davvero nervosa, aveva degli esami da affrontare e come al solito era molto agitata.


DAMIANO...

Quella giornata era pessima per il cantante, era molto nervoso, sia per lo stress dovuto al susseguirsi di concerti, che per Angelica, non aveva mai smesso di pensare a lei, nonostante fossero passate diverse settimane, nonostante lei lo avesse trattato uno schifo, nonostante lei gli avesse detto di essere felice con un uomo che non era lui.

Lui le aveva mentito due volte e se ne pentiva amaramente, perché sentiva la sua mancanza più di quanto potesse solo immaginare. 

Le aveva detto che non l'amava... e non aveva mai detto una bugia così grossa, soprattutto ad una persona a lui cara.

Angelica era tutto per lui... eppure l'aveva lasciata lì, in una valle di lacrime. Le aveva mentito persino riguardo al tour, pensando che avrebbe magari sofferto di meno.

Ma le ricordava le sue lacrime, quelle lacrime che le rigavano il viso. I suoi occhi vuoti, come se le avessero strappato via anche l'anima.

Aveva parlato con Victoria e con Veronica e gli avevano detto che lei e suo fratello stavano passando molto tempo insieme e che Jacopo e Alice avevano rotto, a quanto pare in modo definitivo, lui davvero non voleva credere al fatto che quei due potessero stare insieme.

Damiano era nervoso, non si aspettava una cosa del genere da suo fratello, non poteva aver messo gli occhi sulla sua ragazza, ma poi ci ripensò, Angelica non era più la sua ragazza, e Jacopo non era più fidanzato, se solo avessero voluto potevano stare insieme eccome.

Avrebbe tanto voluto parlare con Angelica, dirle che l'amava da morire, ma avrebbe solo peggiorato le cose, perché se almeno lei fosse riuscita ad andare avanti, con quella dichiarazione avrebbe messo a repentaglio la felicità della ragazza.

E lui la amava tanto da mettere al primo posto la sua felicità. Se la sua decisione era quello di ignorarlo ed andare avanti per la sua strada, a malincuore lui avrebbe rispettato la sua scelta.

Anche perché Damiano sapeva che la colpa era solo sua, era stato lui a dirle di non amarla e si sentiva un perfetto idiota per questo.

-Dam, un caffè?- Marta lo chiamò.

-No, tra un po' mi alzo e andiamo a provare, giuro- Disse lui non guardandola.

Si era steso sul divano a pancia in giù, con la fronte poggiata sul bracciolo dello stesso, non voleva vedere nessuno in quel momento.

-Perché non la chiami?- Consigliò la donna, che sapeva qualcosa di quella faccenda.

-Lascia perdere Marta- Disse solamente lui.

-Va bene, ma pensaci, non credo ti abbia dimenticato in un mese, sei stato probabilmente la sua storia più importante- Sospirò andando via.

-Mi ha detto chiaramente di non voler più avere a che fare con me e anche che ormai si è fidanzata con uno.. fidati, era seria- Sputò fuori acido.

-E poi l'ho lasciata dicendole che non l'amavo, che faccio? Mi rimangio ogni cosa?- Disse tenendo sempre la testa sul divano.

La donna non rispose sulle prime, per poi voltarsi ancora una volta verso il ragazzo.

-Certo! Se la ami e sono sicura che la ami chiamala e spiegale cosa è successo- Lo accarezzò sulla schiena.

-Fosse così facile- Disse solo.

-Fai come ti senti di fare, il mio era solo un consiglio- Non poteva fare altro per lui.

Nessuno di loro poteva vedere Damiano in quello stato, certo, sul palco era totalmente un'altra persona, sembrava lo stesso Damiano di sempre, ma una volta spenti i riflettori aveva mille pensieri per la testa e tutti, compresa Marta si stavano preoccupando.

Anche perché a lungo andare sarebbe diventato paranoico, e questo non avrebbe fatto bene né a lui né alla band.

Perché in quel momento, le uniche cose che contassero davvero, e che lo aiutavano un po' erano la musica e i suoi amici.

INDESCRIVIBILE - Damiano David - MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora