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Qualche settimana dopo...

-N'ce credo, cazzo Angè m'ha fatto morì l'ultima parte- Rise.

-Eh, ma tu ti sei divertito di più a vedermi saltare dal sedile ogni volta che per il film in generale- La ragazza gli diede uno schiaffo sul braccio.

-E te credo n'te stavi n'attimo ferma cazzo- Rise ancora.

-Ma la smetti di prendermi in giro?- La ragazza iniziò a camminare all'indietro per guardare il ragazzo negli occhi.

-Attenta che mo ce caschi su ste cazzo de buche- 

-Eh vabbè che me lasci cadè?- 

-Ma te pare?- Ammiccò.

-Jacopo, io avrei fame, andiamo da me e ordiniamo una pizza o andiamo da qualche parte?- Gli disse all'improvviso.

In quel preciso istante sbatté contro qualcuno, si girò immediatamente chiedendo scusa al signore anziano che le sorrise in risposta e qualche metro più avanti scoppiarono a ridere.

-Sei impossibile Angè- Jacopo non respirava più dalle risate.

-Però potevi avvisarmi 'Po- Rideva anche lei.

Erano troppo divertiti per rendersi conto che intorno a loro c'erano persone che li guardavano come se fossero due pazzi.

Jacopo aveva una birra in mano, Angelica portava gli occhiali da sole, nonostante il sole stesse tramontando.

-Va bene, andiamo al Mc, sta qua vicino- Disse Jacopo mettendo un braccio sulle spalle di Angelica, che lo afferrò con la sua mano sinistra.

Quei due erano davvero ottimi amici, riuscivano a dimenticare qualsiasi cosa quando stavano insieme, Angelica sulle prime non era sicura di voler uscire con Jacopo, pensava le ricordasse troppo del suo Damiano, ma il ragazzo aveva un carattere così coinvolgente che non riuscivi a non dargli attenzioni.

A proposito di Damiano, per fortuna non lo sentiva da giorni, non avrebbe retto un'altra telefonata da parte del ragazzo.

E poi in quel periodo si capivano bene, lei è Jacopo, avevano perso entrambi la persona che amavano. 

Dopo qualche minuto arrivarono al Mc e Jacopo andò alla cassa per le ordinazioni, mentre Angelica cercava un tavolo libero, quando vide due ragazzi che stavano andando via si precipitò a quel tavolo.

-Angelica...- Quella voce, la conosceva bene.

-Andrea- Sorrise la ragazza.

Da quando quei due avevano rotto i loro genitori non si erano più visti, un po' le dispiaceva, visto che si sentiva in colpa, ma la madre le aveva spiegato che non era colpa sua, si stavano di già allontanando, non si riuscivano a vedere spesso per motivi lavorativi.

-Non ci vediamo da tanto- Disse solamente.

-Già, come vanno le cose?- Era felice di vederlo nonostante tutto, ma non voleva dargli troppo filo da torcere.

-Bene dai, ma dopo di te non ho avuto più nessuna- Era ridicolo solo credere alla sue parole, dopo più di un anno non era possibile.

-Tu? Ho saputo che Damiano è partito e ti ha lasciata- Wow, era la prima volta che qualcuno le spiattellava in faccia la verità, era tosta da sentire per lei.

Tirò un sospiro di frustrazione probabilmente, si guardò le scarpe per qualche istante, imponendosi di non far trasparire nessun sentimento negativo, come non era riuscita a fare con Damiano qualche settimana prima.

Si rese conto solo allora di aver risposto malissimo a Damiano, ma stranamente non le interessava, per niente.

-Si, ci siamo lasciati- Sorrise, ed era molto convincente.

-Ed ora, sei qui da sola?- Era fin troppo curioso, e la ragazza sperava che Jacopo arrivasse proprio in quel momento, ma così non fu.

-No- Non voleva dare troppe spiegazioni a lui, che per lei ormai non significava più niente.

-Ah, sei con le tue amiche?- Alzò un sopracciglio curioso.

-Con un amico, eccolo lì- Indicò Jacopo.

-Hai preso proprio una fissa per quelli con i capelli lunghi eh- Ci rise un po' su, ma alla ragazza quella sottospecie di battuta non fece ridere per niente.

-No, sai cos'è? Ho iniziato a frequentare persone diverse, persone che mi amano per quella che sono e che non mi mettono davanti ad una scelta, del tipo 'o stai con me o fai musica'. Quelle lì sono persone che ci tengono davvero a me e me lo dimostrano ogni giorno- 

Angelica era cambiata in quei mesi, e Andrea se ne era appena reso conto, non era più la ragazzina timida e impacciata che aveva paura di guardarti negli occhi.

Questo lo doveva ai suoi amici, a Damiano e anche ai suoi genitori.

-Parli delle stesse persone che ti hanno mollata qua per andarsene in giro per l'Europa?- Le aveva risposto a tono e lei se lo aspettava, eccome.

-Si, perché io a differenza di qualcuno qui, non gli ho imposto nessuna scelta, gli ho lasciato fare quello che amano fare, così non si perdono le persone, così si coltiva l'amore e l'amicizia, non ostacolando le persone che ami, altrimenti saresti solo un egoista del cazzo-

Andrea rimase immobile per qualche secondo, il suo amico gli diede una gomitata, per fargli capire che forse doveva rispondere al commento che aveva fatto Angelica.

-Ehi, tutto bene?- Jacopo, finalmente.

-Sisi, lui stava giusto andando via- Sorrise.

-Bella persona de merda, il tuo ragazzo parte per inseguire il suo sogno, come dici tu, e tu ti scopi il fratello, complimenti Angè, sei sicuramente una persona migliore di me- Andò via seguito dal suo amico.

-Ma che cazzo de minchiate spara questo?- Jacopo posò il vassoio.

-Fermo! Dove vai, stai qua...lascialo perdere è solo un cretino- Scosse la testa.

-Ma lo hai sentito?- Si alterò lui.

-Si ma non ne vale la pena- Lo fece sedere e lei si sedette al posto di fronte al suo.

-E poi non mi interessa quello che pensano gli altri, io e Damiano abbiamo rotto, adesso posso fare quello che mi pare- Disse dura.

-Ma non avete parlato?-

-Mi ha chiamata, ma non ha capito che di lui non voglio saperne più niente, pensa davvero di rimediare con una telefonata e qualche Scusa? E poi gli ho detto di essere fidanzata..-

-Lo so che ha sbagliato... ma magari- Provò a dire, ma venne interrotto immediatamente.

-Niente ma, per me è un capitolo chiuso questo- Disse, anche se in cuor suo, sapeva di amarlo.

-In che senso gli hai detto di essere fidanzata?- Disse dopo qualche secondo di silenzio.

-Quanti modi conosci Po?-  Alzò lo sguardo su di lui.

Lui non disse niente, la guardò soltanto, non condivideva quello che lei stava facendo. Ma sapeva che solo provare a farle cambiare idea sarebbe stato inutile.

Angelica stava soffrendo più di quanto avesse immaginato, nonostante il tempo passasse il ricordo di tutto quello che avevano passato insieme era troppo forte per essere dimenticato così, dal nulla.

INDESCRIVIBILE - Damiano David - MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora