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Il giorno tanto temuto dalla nostra Angelica  e tanto atteso dal resto delle persone che l'amavano era appena iniziato e lei non vedeva l'ora che finisse.

28 Dicembre 

Il suo diciottesimo compleanno.

Quella giornata era iniziata come un tipico compleanno, i suoi genitori avevano deciso di passare in casa l'intera giornata, nonostante dovessero lavorare.

Angelica lo apprezzava, visto che non chiedevano mai un permesso da lavoro.

Quella mattina, come non accadeva da tanto le avevano preparato la colazione, le avevano cantato tanti auguri  e le avevano ricordato che quella giornata sarebbe stata molto lunga.

Le arrivarono messaggi di auguri da qualcuno dei ragazzi della sua classe, ma lei aveva notato che all'appello mancavano Ethan, Thomas, Victoria e soprattutto Damiano.

Inizialmente non ci fece caso, sapeva benissimo che nessuno di loro avrebbe mai dimenticato quel giorno, d'altronde sembrava più importante per quei quattro che per lei.

Nica la chiamò in quell'istante per farle gli auguri, parlarono per un po' quando lei disse di dover andare via e che si sarebbero viste quella sera, per la piccola festicciola che Angelica credeva di aver organizzato insieme ai suoi genitori e Damiano.

Angelica era stranita, davvero erano d'accordo con quella piccola cena che la ragazza aveva organizzato? Nessuna scenata? Nessuna lamentela o altro?

Qualche minuto dopo i suoi pensieri vennero interrotti da sua madre, che le chiedeva di raggiungerla in cucina.

-Hanno suonato Ange, ti dispiace aprire? Sono occupata con il pranzo amore- Disse la donna che era di spalle in quel momento.

-Si tranquilla vado io, sarà arrivata la nonna- Disse tranquilla raggiungendo la porta.

Quella mattina era ancora in pigiama, o meglio.. Indossava una delle felpe di Damiano, quella con le date del tour che avrebbero intrapreso fra non molte settimane.

Aprì la porta e vide Damiano, non era troppo sorpresa in verità, non lo aveva sentito per tutta la mattinata, quindi stava di certo combinando qualcosa.

Ed ora eccolo lì, in tutto il suo splendore, o forse lei era di parte, infondo indossava una semplice tuta, ma per la ragazza restava sempre il ragazzo più bello di tutti.

-Buongiorno- Sorrise.

-Buongiorno- Ripeté lei sorridendo.

-Tanti auguri amore- Lui fece un passo avanti prendendo Angelica per la schiena e avvicinandola a sé, per boi baciarla.

In tutta risposta lei posò le sue mani sulle guance del ragazzo e prima di allontanarsi gli lasciò un paio di baci a stampo.

-Sei uno schianto così- Disse allontanandosi e guardandola. Per poi prenderle la mano e farla girare.

-Smettila- Rise imbarazzata.

-Ange chi è?- Sua madre urlò.

-Ehm.. Damiano- Disse guardandosi. Se l'avesse vista in quel modo l'avrebbe probabilmente uccisa.

-E lo hai lasciato sulla porta?- Chiese seria.

-Non si preoccupi, devo andare- Urlò lui di rimando.

-Ma sei appena arrivato! Giusto per un caffè- La donna si avvicinò alla porta mentre si asciugava le mani con uno strofinaccio.

Angelica pregò con tutta se stessa che sua madre non la guardasse.

-D'accordo, giusto un caffè- Sorrise entrando in casa.

Entrò e Angelica si spostò per fargli spazio, chiuse poi la porta e aspettò che i due raggiungessero la cucina.

Sospirò, non aveva idea di cosa fare.

-Quasi dimenticavo, questi sono per te- Damiano tornò indietro e le porse le rose.

-Grazie- Sorrise lei annusandole. Lui le posò un bacio in testa e poi tornò in cucina dalla madre della ragazza.

Angelica lo seguì per mettere le rose in un vaso.

Damiano le fece uno sguardo strano ma lei sembrava confusa.

-Angelica, amore, hai intenzione di andare a mettere un paio di pantaloni?- Sua madre si avvicinò a lei e Damiano per poco non scoppiò in una delle sue solite risate.

-Ah, giusto. Pensavo fosse la nonna- Si giustificò la ragazza con un sorriso divertito.

-Ti sembro per caso la nonna?- Chiese lui accigliato.

-No, no per niente- Rise lei.

-Angelica!- La riprese sua madre, ma non ce la fece a tenere un tono serio.

-Ringrazia che fosse il tuo ragazzo e non qualcun altro- Si portò le mani all'altezza dei fianchi.

-Tu come fai a saperlo- Sgranò gli occhi guardando sua madre.

-Le mamme sanno tutto- Scherzò provocando la risata di Damiano che non era per niente imbarazzato.

-Non sto scherzando! Come lo sapevi?- Era diventata rossa ormai.

-Non era difficile amore, non sei brava a mentire e poi dopo quel bacio dell'altro giorno- Rise.

Angelica voleva sprofondare. Sua madre si riferiva quasi sicuramente alla Vigilia di Natale, quando Damiano aveva riaccompagnato a casa Angelica e l'aveva baciata proprio davanti la porta.

-Eh vabbè amò, ormai c'hanno scoperto- Rise il ragazzo.

Angelica lo guardò ancora stupita da quello che la madre le aveva detto, non poteva crederci.

-Ora te li vai a mettere i pantaloni?- Sua madre rise.

Angelica annuì distratta. Altra cosa che non si spiegava... Pensava sua madre si arrabbiasse per la faccenda dei pantaloni, di certo non era una cosa normale aprire la porta in quello stato, ma Angelica era davvero convinta fosse sua nonna.

Una volta aperta la porta per vedere chi era si era trovato Damiano davanti, perché puntualmente suo padre lasciava il cancello aperto quando usciva di casa.


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19.35 dello stesso giorno.

-Angelica, sta salendo Vic, io e tuo padre andiamo a ritirare la torta, non toccare niente qui in cucina, ci penso io quando torno- Sua madre le disse dal piano inferiore.

-Va bene- Urlò di rimando la ragazza.

Sua madre e i ragazzi le avevano fatto credere che avrebbero festeggiato in casa, poche persone, come da lei richiesto, ma non sarebbe stato così, Victoria e Nica si sarebbero occupate di truccarla e tutto il resto, mentre Damiano era già al locale per accertarsi che fosse tutto pronto.

I suoi genitori stavano appunto raggiungendo Damiano al locale.

-Ehi- Nica e Vic entrarono nella stanza.

Angelica sorrise e venne travolta da un abbraccio. Nessuna delle due voleva perdere tempo, così si misero subito all'opera.

Nica tirò fuori il vestito dall'armadio con le scarpe e lo posò delicatamente sul letto.

Vic stava pensando al trucco e una volta finito, Veronica avrebbe provveduto ai capelli.

Angelica si sentiva una perfetta stupida, ma le lasciò fare, sperando non esagerassero come loro solito.

INDESCRIVIBILE - Damiano David - MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora