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Angelica non aveva idea di come comportarsi, non sentiva Damiano da due giorni e continuare a chiamarlo sembrava inutile ormai.

Nemmeno Ethan, Thomas e Victoria rispondevano alle chiamate della ragazza.

Nica era riuscita a parlare con sua sorella il giorno stesso in cui Angelica le aveva detto l'accaduto. Ma Victoria era stata molto fredda persino con sua sorella, non avevano parlato molto.

Anche Jacopo nel suo piccolo aveva provato a contattare suo fratello, ma a differenza di quello che pensava lo stava ignorando, ogni chiamata o messaggio era vano.

-Amore si può sapere che hai? Sono due giorni che vaghi per casa come un'anima in pena- Sbuffò sua madre appena tornata da lavoro.

-Niente mamma- Non si rese conto nemmeno di averle risposto.

Il citofonò suonò in quel preciso istante e la madre della ragazza si apprestò a controllare chi fosse.

Rimase stupita, nel vedere Andrea.

-È Andrea- Si accigliò.

-Digli che non ci sono, non ho tempo per questo adesso- Disse mangiucchiandosi un'unghia.

-Come vuoi, ma che ci fa qui?- Chiese ancora, perplessa.

-Lascia perdere- Sbuffò la giovane.

Aveva altri problemi a cui pensare, non le importava niente di Andrea in quel momento.

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Damiano nel frattempo stava raccogliendo dei vestiti a caso, senza nemmeno controllare cosa aveva lasciato nella sua cuccetta del bus.

-Fermati un secondo Dam ti prego- Urlò Victoria appena lo vide infuriato fare le valigie.

-Victò te devi levà da qua, famme er cazzo de favore- Era irriconoscibile.

-Damiano per piacere, in questa settimana dobbiamo completare quella canzone che...-

-Victò avemo na settimana de pausa.- Si fermò per un secondo poi riprese.

-Si ma avevamo deciso di usarla per..- Provò a dire la bassista.

-Usatela voi, io c'ho na cosa da fa a Roma, non posso rimandà-

-Veniamo con te- Disse Ethan preoccupato, vedendo l'ennesima chiamata di Angelica.

-No, devo andà da solo- Era categorico.

Prese il cellulare e il caricabatterie dal tavolo, per poi uscire dal bus, dove c'era Marta che parlava con un taxista.

Lui si fermò per qualche secondo, poi la manager lo vide e gli sorrise debolmente.

-Ti ho chiamato un taxi- Ammise.

Damiano le sorrise riconoscente, e tirò un sospiro di sollievo per non doverne discutere anche con lei.

-Eccoti il biglietto dell'aereo, l'ho preso l'altro ieri...appena ho saputo- Sorrise ancora.

-Grazie- Sussurrò.

-Non tornare finché non avrai risolto la situazione.- Gli puntò il dito contro in modo scherzoso.

-Ma Marta!- Urlò la bassista contraria.

-So che fino a qualche giorno fa ti avevo detto di no, ma va bene Dam. Abbiamo una pausa e tu hai bisogno di parlarle, solo... non essere troppo duro, ha sofferto tantissimo anche lei, nel tenertelo nascosto.- Provò a fargli capire.

Lui non rispose, salutò i ragazzi e si diresse all'aeroporto.

In un'ora e quaranta minuti sarebbe arrivato a Roma..

INDESCRIVIBILE - Damiano David - MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora