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Angelica si trovava in ospedale da ormai due ore, ma a lei sembrarono giorni...

Non si capacitava di cosa potesse avere, lei si sentiva bene, stava bene.

La dottoresse le aveva detto che sarebbe tornata dopo un po' per parlarle, Jacopo non l'aveva mai lasciata da sola, lei era distrutta e preoccupata.

Non aveva nemmeno avvisato sua madre che volevano trattenerla in ospedale, non aveva detto niente da quando le avevano assegnato una stanza e non sapeva nemmeno in che reparto si trovava.

La paura si era impossessata di lei e non l'avrebbe lasciata andare facilmente.

-Angelica, volevo parlarti- Entrò in camera la dottoressa, mente Jacopo era al telefono con la madre della ragazza.

Era passato troppo tempo e lei ancora non sapeva niente, Jacopo aveva pensato bene di avvisare lei e anche Nica.

-Va bene, ti aspettiamo allora, si tranquilla resto io qui con lei, ora devo andare è arrivata la dottoressa- Jacopo si avvicinò alle due donne.

La dottoressa si sedette accanto alla ragazza.

-Stai tranquilla, non è niente di grave, adesso ti cambi e l'infermiera ti accompagnerà al piano di sopra per fare una visita- Sorrise cercando di calmare la ragazza che guardava il pavimento terrorizzata.

Non aveva mai avuto così paura in vita sua. Continuava a ripetere a sé stessa che stava bene, che non aveva niente e che presto sarebbe tornata a casa.

-Va bene, ma, sicura che non sia niente di grave?- Era sull'orlo di una crisi di pianto.

-Sono sicurissima- Sorrise la donna, che aveva già dei sospetti su cosa potesse avere la ragazza.

-Allora perché sono ancora qui?- Disse con le lacrime agli occhi.

-Tranquilla, è solo un piccolo controllo- Sorrise posandole una mano sul braccio.

-La mamma di questa bella ragazza? Dov'è?- Chiese guardando Jacopo.

-L'ho chiamata, tra un'oretta al massimo arriva- Disse.

-Va bene, allora la accompagni tu al piano di sopra?- Disse la dottoressa.

Jacopo annuì e le chiese se potevano parlare un minuto in privato.

La dottoressa dopo averlo studiato per un po' acconsentì.


Jacopo...

-Dottoressa non è che potrebbe dirmi di più? Che controlli deve fare?- Chiese preoccupato per la sua amica.

-Sei il suo ragazzo? Stalle accanto, nelle analisi sono usciti sballati dei valori e voglio accertarmi che non sia nulla di grave, deve fare dei controlli e diverse visite oggi, sono tutte prenotate, questo è il foglio, chiedete alle infermiere per il resto.-

Jacopo rimase immobile per qualche secondo, non sapeva cosa dire, non gli aveva fornito molte spiegazioni, aveva solo capito che avrebbero rivoltato la sua amica come un calzino per capire cosa potesse avere, anche se la dottoressa aveva ripetuto di non agitarsi troppo.

-Non sono il suo.. si, le starò accanto- Disse fissando il muro dietro la dottoressa, un po' agitato.

Non si preoccupò nemmeno di smentire il pensiero che si era fatta la donna, alla fine cosa importava?

Si accorse che Angelica era uscita dalla stanza accompagnata da una delle infermiere del piano.

-Jacopo, vieni con me, vero?- Disse la ragazza, speranzosa.

-Certo- Le sorrise, cercando di mascherare la sua preoccupazione.

Si avvicinò alla ragazza e le prese la mano, la lasciò solamente quando entrarono nel reparto di ginecologia, quando vide che Angelica era confusa e che probabilmente nessuno le aveva detto dove la stavano portando.

-Ciao, tu devi essere Angelica- Sorrise una donna, che poteva avere si e no una quarantina d'anni, appena entrarono nella stanza.

-Salve, si sono io- Si strinsero la mano.

Era confusa e mi guardò un paio di volte prima che la dottoressa le chiese di stendersi sul lettino.

Avevo un dubbio, perché la prima visita era proprio quella? Trattenni il respiro per qualche secondo, non poteva essere così..

-Tranquilla, è solo una visita di routine, per controllare se stai bene- Sorrise, cercando di rassicurare la ragazza.

-Scusami- Disse a Jacopo tirando una tendina e facendo togliere il jeans ad Angelica.

Angelica cercava di stare tranquilla, ma non riusciva, le suonava strano il fatto che si trovava in quel reparto e in quella stanza, certo le era già capitato...ma c'era qualcosa che stavolta la convinceva poco.

-Devo farti una semplice ecografia, okay?- Sorrise la donna.

Jacopo dall'altra parte della tenda si passava le mani tra i capelli, era ancora sconvolto da quello che la dottoressa gli aveva detto, e si chiedeva perché la prima tappa fosse proprio ginecologia.

-Bene tesoro, puoi ripulirti, abbiamo finito- Disse tranquilla.

Una volta rivestita la fece sedere alla scrivania e prese posto di fronte a lei, dopo poco si sedette anche Jacopo, accanto ad Angelica.

-Bene ragazzi, ecco a voi. Congratulazioni, questo puntino che vedete qui è il vostro bambino- Sorrise la donna, per l'ennesima volta, mostrando ai due ragazzi un'ecografia.

Era appena esplosa una bomba in quella stanza, e a sganciarla era stata proprio la ginecologa, ignara di cosa ci fosse dietro a quelle sue stesse parole.

INDESCRIVIBILE - Damiano David - MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora