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Una nuova settimana era appena iniziata, ed Angelica stava meglio, sembrava aver accantonato, almeno per qualche ora il pensiero di voler far fuori Damiano.

Quella domenica sera i suoi genitori non c'erano, come al solito e lei aveva invitato Jacopo a vedere un film e mangiare qualcosa insieme, lo aveva chiesto anche a Veronica in verità, ma aveva declinato l'invito, aveva un compito e doveva assolutamente studiare qualcosa per evitare di prendere l'ennesimo quattro.

Angelica si era appena svegliata e sentiva qualcosa di abbastanza pesante sulla pancia.

Aprì lentamente gli occhi e vide Jacopo, la sera precedente stavano guardando un film ed evidentemente si erano addormentati sul divano.

Il televisore era spento, ma c'era un profumo che arrivava dalla cucina, Angelica si alzò cercando di non svegliare il suo amico, che ancora dormiva profondamente.

Arrivò in cucina e trovò la colazione per due persone, con un bigliettino poggiato su uno dei due piatti.

Amore buongiorno, non ti chiederò adesso perché Jacopo ha dormito con te stanotte, ma ne riparleremo, vi ho preparato la colazione, sono uscita a fare la spesa, non c'è più nulla in frigo, se sono già tornata (perché il frigo è pieno) non fate troppo rumore che sono andata a dormire.

La ragazza aprì il frigo ed era stracolmo, quello poteva solo voler dire che sua madre era al piano di sopra a dormire. Era lunedì mattina e Angelica non sarebbe andata all'università erano ormai  le dieci e lei aveva una lezione alle nove.

-Buongiorno- Jacopo l'aveva raggiunta in cucina.

-Ehi, buongiorno- Sorrise lei.

-Scusa, ieri mi sono addormentato qui- Si stropicciò l'occhio.

-Tranquillo, sono crollata anche io-

-Facciamo colazione?- Propose la ragazza.

-Certo, solo, prima potresti dirmi dov'è il bagno?- 

-Al lato destro della scala c'è un piccolo corridoio, sulla sinistra c'è un bagno- Spiegò prendendo due tazze.

-Grazie- Le diede un bacio sulla guancia e si diresse la bagno.


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-Va bene, allora la passi a prendere tu oggi? Perché io sono di nuovo a lavoro, devo coprire un'amica e non vorrei farla stare lì più del dovuto- Sospirò.

-Si tranquilla la accompagno io, ci vediamo dopo allora, grazie di tutto- Sorrise lui.

La madre di Angelica si diresse in cucina, dove la figlia stava caricando la lavastoviglie, ignara del discorso che avrebbe fatto di lì a poco con sua madre.

-Carino Jacopo, vero?- Chiese ammiccante.

-Eh? Si è carino, perché?- Rispose continuando a mettere in ordine la cucina.

-Non ti sento più parlare tanto di Damiano ultimamente- Disse come se stessero parlando del tempo.

Avrebbe dovuto sapere che per lei era un argomento delicato, invece sembrava essere sicura del contrario.

-Provo a non pensarci troppo, non è un argomento facile per me, almeno non ancora.- Stava provando ad essere più naturale possibile.

-Non voglio essere invadente amore, ma... stai con Jacopo?- Disse un po' preoccupata.

-No mamma! Cosa te lo ha fatto pensare?- Si girò velocemente verso la madre.

-Ti pare che io possa stare con il fratello del mio raga... ex ragazzo- Dirlo ad alta voce era forse la cosa più difficile che avesse mai fatto.

-Non so, forse il fatto che state sempre insieme, che vi guardate in un modo diverso da come facevate prima, ha dormito qui... e poi avete sofferto molto entrambi ed ora volete provare ad essere felici...ci sono mille motivi- Fece spallucce.

-No mamma, siamo solo ottimi amici, tutto qui, nonostante adesso non voglia parlare di lui, io amo ancora Damiano, non ho mai smesso di farlo.- Le disse sospirando.

In qualsiasi argomento spuntava fuori lui. Angelica non ne poteva più di parlare continuamente della stessa cosa.

-Va bene amore, scusami, lo so che ci stai male, ma comunque potreste chiarire. Ah, comunque oggi pomeriggio a fare quei prelievi ti accompagna Jacopo- Disse mentre prendeva l'aspirapolvere.

-Mi ricordi perché devo fare questo prelievo?- Sbuffò lei.

-Perché te li ho sempre fatti fare ogni tot di mesi e perché recentemente sei stata influenzata e così ci accertiamo che tu stia bene adesso.- Disse tranquilla.

-Va bene, ma il ciclo mi è finito l'altro ieri, non so quanto possano servire queste analisi- La guardò sperando che potesse essere la scusa perfetta per rimandarle.

-Non preoccuparti, è passato abbastanza tempo- Sorrise.

Annuì, almeno si era assicurata che fossero state valide, non amava gli ospedali, probabilmente perché i suoi genitori passavano tutto il tempo in quel posto, che era pieno di dolore.

Ma anche di gioia per certi versi...

INDESCRIVIBILE - Damiano David - MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora