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Più lui ci stava a pensare, più si rendeva conto che no, non era stato sesso e probabilmente con lei non lo sarebbe mai stato.

Era felice come un bambino, si era svegliato con il sorriso. Era irriconoscibile, nessuno avrebbe mai potuto dire che quello era Damiano David.

Si sentiva in pace con se stesso e con il mondo, non gli importava più niente, era felice e questo gli bastava, perché la sua felicita era lì a pochi centimetri da lui.

-Buongiorno- Angelica si strinse a lui.

-Buongiorno- Rispose.

Lei gli dava le spalle, ma per il semplice motivo che non riusciva a smettere di sorridere.

-Come hai dormito?- Chiese lei, attendendo con ansia la risposta.

-Na favola, tu?- Damiano le diede un bacio sulla spalla.

-Una meraviglia- Si girò verso di lui con un sorriso smagliante.

Il nostro front-man decise di mettere fine a quel momento di dolcezza alzandosi dal letto. Infondo era anche troppo per lui.

Angelica distolse lo sguardo, la sera prima lei si era rimessa magari l'intimo, più che altro per il freddo. Ma a Damiano non era passato nemmeno per la testa di rivestirsi.

-Vado a preparare la colazione, scendi quando sei pronta- Uscì dalla stanza, con lo stesso sorriso, dopo essersi rimesso i boxer e i pantaloni della tuta.

Dopo nemmeno mezzo secondo rientrò e si avvicinò al letto, dalla parte della ragazza, le baciò le labbra e disse poi.

-Ah, quasi dimenticavo, buona Vigilia amore- La baciò di nuovo e infilandosi una felpa presa dalle cose che aveva portato scese al piano di sotto.

Angelica andò dritta in bagno per farsi una doccia veloce, si guardò allo specchio. Era bruttissima, eppure felice, era un mostro eppure Damiano le aveva detto che l'amava, lei non lo aveva dimenticato, probabilmente non lo avrebbe mai fatto.

Non smetteva un attimo di pensare a cosa fosse successo la sera prima.

Dopo ave fatto una doccia rilassante decise che era arrivato il momento di scendere al piano di sotto, si vestì in fretta e furia ricordando che quella mattina sarebbe arrivata sua nonna per i preparativi della Vigilia.

-Dam- Lo chiamò scendendo le scale.

Nessuna risposta.

Arrivò alla fine delle scale e intravide il tavolo apparecchiato perfettamente.

La ragazza sorrise mordendosi il labbro, non se lo sarebbe mai aspettato da lui, ma infondo aveva anche capito che Damiano era imprevedibile, non lo aveva mai visto così, non si conoscevano da anni, questo era pur sempre vero, ma non le sembrava affatto il tipo.

Sentì le sue mani stringergli la vita, ed il mento di lui posarsi sulla sua spalla.

Angelica sorrise, lui le lasciò un bacio sulla mandibola e la condusse al tavolo.

Fecero colazione in silenzio, contornati dai loro sguardi e dall'amore che provavano entrambi in quel momento.

-Angelica! Dove sei?- Una voce chiamò la ragazza.

Lei sgranò gli occhi e corse in soggiorno. Lasciando Damiano alle prese con la lavastoviglie.

-Nonna!- Esclamò con stupore misto ad agitazione.

-Ciao tesoro, come stai?- La nonna la abbracciò.

Parlarono per poco finché la nonna non entrò in cucina e vide il ragazzo, che era intento a caricare la lavastoviglie.

-Oh, ho interrotto qualcosa?- Disse compiaciuta.

Damiano rise a quel commento e si avvicinò alla donna.

-Assolutamente. Piacere signora, sono Damiano- Le porse la mano.

La donna lo schiaffeggiò sulla  mano con sguardo indignato.

-Signora ce chiami tu madre, mi chiamo Rosalinda, ma puoi chiamarmi Rosa- Sorrise poi stringendo la mano del front-man.

Damiano scoppiò a ridere mentre Angelica si copriva il volto con entrambe le mani sconcertata. Aveva l'impressione che quei due sarebbero andati d'accordo, tutti e due molto egocentrici e Damiano sembrava essere la versione maschile e molto più giovane di sua nonna.

-D'accordo Rosa, è un piacere conoscerla- Aggiunse.

-Piacere mio tesoro! Angè, è proprio carino a nonna, dove l'hai beccato?- Disse voltandosi verso la nipote, che continuava a nascondersi dietro le sue stesse mani.

Non si era mai sentita così imbarazzata in vita sua, o forse si, ma in quel momento non sapeva come presentare Damiano, sua nonna sicuramente si era già fatta un'idea.

La ragazza sapeva perfettamente che sua nonna non lo avrebbe detto ai suoi genitori, era sempre stata la sua complice e la persona che l'aveva spinta ad essere più estroversa.

-Finalmente ti sei decisa a lasciare quel cretino- Disse andando a lavarsi le mani in cucina, lasciando i due a guardarsi.

-Mi piace moltissimo tua nonna, amore- Disse raggiante all'appellativo con cui aveva definito Andrea.

-Ma davvero?- Chiese retorica per poi guardarlo come se volesse scusarsi, ma lui era troppo impegnato a ridere per poter notare lo sguardo disperato della ragazza

-Non è proprio quello che ci si aspetta dopo una nottata come quella che abbiamo passato... ma va bene lo stesso- Rise posandole un braccio intorno al collo.

-Smettila, ci manca solo che ti senta- Si poggiò una mano sulla fronte preoccupata.

-Ha capito più di quanto immagini- La guardò cercando di restare serio.

-Lo so, sto cercando di limitare i danni- Lo guardò anche lei.

Lui scoppiò a ridere alle parole di Angelica, era davvero preoccupata che sua nonna potesse pensare male.

-Dov'è il coltello per il pesce? L'ultima volta era qui- Urlò la donna facendo spaventare la mora.

Damiano trattenne una risata, il nervosismo di Angelica era tale da farla saltare per qualsiasi cosa.

-Arrivo, sta ferma- Disse la ragazza raggiungendo sua nonna. Mentre il front-man rimase lì immobile, fra lo sconcertato e il divertito.







INDESCRIVIBILE - Damiano David - MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora