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Dopo qualche minuto nella stanza entrò proprio Giuseppe, Angelica non smetteva di ripetere quella melodia, le era rimasta particolarmente impressa, le piaceva, rispecchiava il suo stato d'animo in quel momento.

-Wow! Una melodia fantastica- Giuseppe la interruppe.

Lei lo guardò perplessa, lui l'aveva sempre supportata e sopportata, ma non credeva che quella melodia potesse piacere anche a qualcuno al di fuori di se stessa.

Sorrise soltanto, arrossendo visibilmente.

L'uomo rise a sua volta, notando la timidezza di quella ragazza.

In quei giorni aveva pensato parecchio alla situazione di Angelica, non se ne sarebbe rimasto con le mani in mano, c'erano sempre meno artisti con un talento raro come quello della sua allieva.

La prima cosa che gli saltò in mente furono dei suoi becchi alunni, ma non sarebbe stato facile contattarli.

Aveva passato la mattinata a cercare i numeri e gli indirizzi di alcuni suoi vecchi studenti, che avessero più o meno la stessa età di Angelica.

La prima persona che gli venne in mente fu Victoria De Angelis, una ragazza determinata come pochi, audace e soprattutto aveva realizzato il suo sogno.

Aveva avuto molto successo, e stava facendo carriera, insieme alla sua band, che non aveva mai avuto occasione di conoscere.

Della band faceva parte anche un suo vecchio studente Thomas Raggi, quei due erano cresciuti artisticamente in quella scuola ed erano sempre stati grati a Giuseppe per il supporto e per la formazione impeccabile che gli aveva fornito, senza quella probabilmente sarebbe stato molto più difficile.

Incontrato un cantante ed un batterista nacquero i Maneskin. Quattro ragazzi che si esibivano per via del Corso. Partiti da zero, arrivati ad un successo notevole grazie al talent in cui erano arrivati secondi.

Giuseppe era soddisfatto di quei due ragazzi, come lo era di Angelica, ora voleva lo stesso futuro anche per quella ragazza. Ci voleva soltanto qualcosa che la aiutasse a sbloccarsi.

La sua famiglia ci aveva sempre provato e questo Giuseppe lo sapeva meglio di tutti, ma il ragazzo di Angelica ne aveva sempre parlato male, ponendo delle false speranze nella ragazza, che a parere dell'uomo aveva talento da vendere.

Avrebbe tanto voluto che Angelica incontrasse Victoria. Avrebbe tanto voluto che Victoria aiutasse Angelica ad uscire dal suo guscio, infondo quella ragazza aveva un carattere davvero particolare, si sarebbe trovata bene con chiunque, lo aveva dimostrato, dal momento che condivideva la maggior parte del suo tempo con tre uomini.

-Lo pensi davvero?- Chiese la ragazza osservandolo.

L'uomo la scrutò a lungo, chiedendosi perché Angelica non vedesse quanto potenziale c'era in lei.

-Certo che sì- lei fece un largo sorriso, uno dei più sinceri.

-Segna le note, potrebbe uscirne qualcosa di molto bello, se continui a lavorarci- Gli consigliò lui.

-Ma io non so comporre...- Si agitò lei come se gli avesse chiesto qualcosa di impossibile.

-Questo chi lo dice?- La rassicurò l'uomo.

Qualche ora dopo, Angelica decise di tornare a casa, Giuseppe era stato fin troppo gentile a concederle per tutto quel tempo una delle sue stanze insonorizzate.

Tornò a casa più serena di quando ne era uscita. Raggiunse immediatamente la sua camera e osservò la sua chitarra esposta accanto alla finestra.

Sorrise, le ricordava tanti momenti belli, ma anche brutti, perché lei era fatta così. Suonava perché le piaceva, ma anche per provare emozioni nuove, per scaricare la tensione, la rabbia, e qualsiasi sentimento, positivo o negativo che fosse.

La prese e ne accarezzò le corde, come se fosse un gesto d'amore rivolto ad una qualsiasi persona con sentimenti.

Nonostante le sensazioni di contrasto che provava in quel momento era capace di ricordare tutto quello che aveva fatto e tutto quello che la legava alla musica. 

Nel frattempo Giuseppe continuava a lavorare per il bene della formazione di Angelica.

Stava cercando dappertutto il contatto di Victoria De Angelis. Avrebbe fatto in modo che Angelica uscisse dal suo guscio, dalla sua timidezza, non sapeva se sarebbe mai diventata come Victoria, spavalda, sicura di sé, libera di esprimersi, quando e come vuole, ma comunque ci avrebbe provato.

Infondo non poteva succedere nulla di male, o almeno era quello che l'uomo pensava.

INDESCRIVIBILE - Damiano David - MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora