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-Te prego come apri bocca sprigioni volgarità, mai visto- Rise lei bloccando il video.

-No, aspè lo devo rivedere, che faccia- Rise ancora.

-Quanno hai finito de prendemme pe er culo famme n'fischio- Lui faceva finta di essere offeso.

Da quando Angelica aveva scoperto l'esistenza dei video diari di X-Factor non faceva altro che guardarli, non resisteva, era più forte di lei.

-Ma non dovevamo vedecce n'film?- Sbuffò ancora.

-Ma questo è assolutamente meglio! Però cazzo sei bello sempre- Tornò seria per un attimo.

E davvero non riusciva a spiegarsi come il cantante potesse risultare così bello in tutte le situazioni.

-Che ce voi fa?- Rispose lui, già, gli aveva appena gonfiato l'ego, ancora di più.

Dopo qualche minuto lui si scocciò e le tolse il computer da mano.

-Te sei divertita abbastanza, mo basta- Rise.

-Ma alla fine con Vic? Risolto?- Si era completamente dimenticata di chiederglielo prima.

-Si stamattina mentre facevamo le prove- Disse poggiando la testa sulle gambe della ragazza.

Parlarono per un po' dei progetti che avevano in mente, le nuove canzoni e il fatto che Damiano avesse già delle idee, si stava concentrando su diverse cose in quei tempi e ne andava fiero.

Era sempre stato fiero di se stesso e dei suoi traguardi, ed era una cosa bellissima ed ammirevole.

Le dita del ragazzo giocavano con l'orlo del vestito che portava Angelica, lui in quel momento stava pensando alla sera precedente, non sapeva nemmeno più lui se avesse fatto bene a fermarla, infondo erano i suoi sentimenti, sapeva lei come doversi comportare.

Ci stava pensando ormai da tutto il giorno, si sentiva un po' in colpa per quello. Angelica non aveva tutti i torti quando diceva di dover essere lei a sapere quando si sentisse pronta.

Ma lui infondo aveva solo paura che lei con il tempo potesse pentirsene.

Poi soprattutto quella sera, con la discussione che avevano avuto, il clima non era dei migliori. Certo, avevano chiarito, fortunatamente in poco tempo, ma c'era sempre un po' di preoccupazione riguardo l'argomento, almeno da parte di lui.

Angelica sembrava tranquilla, come se avesse dimenticato quella faccenda, e questo rincuorava Damiano.

-Andiamo?- Disse lei improvvisamente guardandolo negli occhi.

Lui si alzò semplicemente e la seguì al piano superiore, appena entrato nella camera della ragazza parlò.

-Vado a cambiarmi, così tu te organizzi n'attimo- Disse uscendo dalla stanza con i suoi vestiti.

Angelica annuì, anche se ormai Damiano era fuori dalla porta e sorrise leggermente in preda ai pensieri.

-Dam- Disse guardando la porta, ma ormai il ragazzo er già uscito.

Lei si alzò e raccolse i pantaloni del ragazzo da terra, come diavolo aveva fatto a non rendersi conto che gli erano caduti.

Raggiunse il bagno in poco tempo, essendo che si trovava proprio davanti camera sua.

La porta era socchiusa, e vide Damiano, le venne da sorridere, ma si morse il labbro.

Aveva solo i jeans, era di spalle alla porta, ebbe modo di guardarlo solo attraverso lo specchio.

Il ragazzo si accorse di avere con se soltanto la maglietta, aprì la porta e si trovò davanti Angelica, con il suo pantalone fra le mani.

La ragazza era così presa dal guardarlo che non si era nemmeno accorta di avercelo davanti ora.

-Dam!- Urlò imbarazzata facendo ridere il ragazzo, che subito dopo scosse la testa.

-Io, posso spiegarti- Disse lei indietreggiando.

Damiano la seguiva, finché lei non si ritrovò, non sapeva nemmeno come, in bagno.

Lui non diceva niente, la guardava con uno sguardo che lei non aveva mai visto sul suo viso. La ragazza in quel momento non si soffermò sullo sguardo del cantante, era troppo imbarazzata per farlo.

Quando si rese conto di essere in trappola contro il lavandino era ormai troppo tardi per qualsiasi decisione, non che ne avesse molte da prendere.

-Non è come sembra- Disse tenendosi al lavandino.

-Ah no? Allora com'è?- Disse lui con un tono di voce a dir poco sensuale.

Lui la guardò negli occhi ancora una volta, poi la baciò sul collo, come se non vedesse l'ora di affondare il viso nell'incavo del collo di Angelica.

-Dam- Sussurrò lei.

-Mh- Disse lui distrattamente.

Lei smise di parlare lasciandosi andare al tocco del ragazzo, che subito prese a baciarla, ma in modo diverso rispetto ai precedenti, e questo Angelica lo aveva capito.

C'era molto più desiderio di quanto entrambi potessero immaginare.

Lui le posò le mani sul fondoschiena per poi stringerlo con delicatezza. La ragazza ansimò sorpresa da quel gesto, ma poi sorrise continuando a baciare le labbra del suo uomo.

Damiano la sollevò, non lasciando la presa sul sedere della mora e la poggiò sul lavandino.

Nel frattempo Angelica percorreva con le mani la schiena del ragazzo, il che portò a lui dei brividi di piacere, mai provati prima di allora.

Decise che ne aveva abbastanza do quella scomodità e la riportò in camera, spegnendo le luci la posò delicatamente sul letto.

Le mani della mora si erano perse nei capelli di Damiano, mentre le mani di lui vagavano sulla schiena della ragazza. 

Fu lei a dargli il via libera, accese la piccola abatjour sul comodino e si tolse il vestito, nella penombra della camera.

-Posso ancora fermarmi. Basta che tu me lo dica- Damiano cercava di controllarsi il più possibile.

Lei scosse la testa, lo voleva con tutta se stessa, voleva stare con Damiano, in tutti i sensi.

Non ci pensò due volte, anche lui voleva stare con lei.

E fu proprio in quei momenti che il nostro Damiano si rese conto dei suoi sentimenti, fu proprio sfiorando quella pelle, quelle gambe che pronunciò quelle parole.

-Ti amo- Sussurrò al suo orecchio, prima di riposare le labbra su quelle della ragazza.

Lei era spiazzata, un po' per le sensazioni nuove che stava provando, un po' perché non se lo aspettava. 

Quella notte, fu la notte in cui entrambi capirono di amarsi, quando capirono che non avrebbero voluto altra persona al loro fianco.

Damiano quella sera non ebbe una risposta a voce, ma sapeva bene, che per essersi spinta così oltre c'era un movente, e lui sapeva che quel movente fossero i sentimenti della ragazza nei suoi confronti. Avrebbe solo dovuto lasciarle i suoi tempi, come aveva imparato a fare negli ultimi mesi.

Non c'era un aggettivo con cui descrivere quella notte, perché per entrambi fu qualcosa di Indescrivibile.

INDESCRIVIBILE - Damiano David - MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora